Saro' greve! / Per Sara Simeoni gli esami non finiscono mai
Lunedì 10 Aprile 2017di Vanni Lòriga
Questa volta non posso essere “greve, perché dedico questa lettera settimanale al genetliaco di una grande Signora. In realtà in questi casi non si dovrebbe mai indicare l’età della festeggiata, ma trattandosi di persona di grande popolarità e di pubblico dominio non è un segreto ricordare che il 19 aprile Sara Simeoni compirà sessantaquattro anni, essendo nata a Rivoli Veronese in quel giorno dell’anno di grazia 1953. Pertanto esclamo “Auguri, Sara!” e considerato che lei ha sempre avuto un buon e reiterato rapporto con la mia Isola (ultima sua gara a Cagliari) glielo dico in lingua sarda : “A kentu e unu annos con salude e trigu!” Traduco per coloro che non conoscono la più fedele delle lingue neolatine: “A 101 anni con salute e grano!” (anche perché limitarsi ai tradizionali 100 anni sarebbe segno di avarizia; inoltre il grano indica benessere e lo è ancora di più al femminile…)
Ma i miei auguri non sono legati unicamente al compimento degli anni ma sono soprattutto riferiti alla prova di esame che dovrà sostenere fra un paio di mesi, alla fine dell’anno scolastico. I lettori più smaliziati sicuramente mi correggeranno, facendomi rilevare che la Professoressa Sara Simeoni gli esami li fa come docente e non li sostiene come allieva, ricordandomi che esattamente 33 anni fa, cioè nel 1984, superò gli esami a cattedra. Tutto vero, ma non bisogna dimenticare che occorre fare i conti con la Legge 107 del 13 luglio 2015, meglio conosciuta come quella della “Buona Scuola”.
Se l’hanno chiamata “buona” vuole dire che quelle precedenti, anche quelle che abbiamo frequentate noi anziani, erano “cattive”. Forse per questo motivo quando mi sono avventurato a leggerla poco ho capito, sia per la forma (che sicuramente è del tutto nuova) sia per i ripetuti riferimenti ad altri decreti, leggi, regolamenti. ordinamenti, prescrizioni ecc.
L’unica cosa che ho capito e che esiste una categoria di docenti che appartengono al “precariato storico”. In questa categoria è inserita anche la Simeoni, perché i suoi anni di insegnamento, dalle più disparate scuole medie di mezza Italia per giungere all’ISEF di Chieti, non valgono. In base all’articolo nove (ma devi vedere anche i comma 115-130) della “Buona Scuola” ora deve potenziarsi. Con un “periodo di formazione della durata di un anno scolastico, con almeno 180 giorni di presenza, di cui almeno 120 dedicati ad attività didattica”,
La quale attività didattica consiste soprattutto nel coprire le assenze dei colleghi che si verificano di volta in volta, cioè nel fare da tappabuchi, migrando di classe in classe ed insegnando un po’ di tutto. “Tutto, eccetto l’atletica, che praticamente nella scuola italiana non esiste più” ci confessa Sara che sta frequentando l’anno di prova presso la “Media Pisanello” di Garda.
Tutto qui? No. A fine anno è prevista una valutazione sulla base di un’istruttoria di un docente al quale sono affidate le funzioni di “Tutor”, a cui si aggiungono anche verifiche ed ispezioni in classe. Il tutto è affidato ad un Comitato per la Valutazione che deve pronunciarsi sulla qualità dell’insegnamento e sui risultati ottenuti dal docente. Se il giudizio sarà positivo, Sara Simeoni otterrà l’effettiva immissione in ruolo.
Noi auguriamo alla Campionessa del Centenario di superare questo esame. Non vorremmo che, magari interrogata sul salto in alto, si dimenticasse di aver stabilito per due volte il record mondiale e per 21 volte il primato italiano; di aver conquistato tre medaglie olimpiche (un oro e due argenti); cinque ori e due bronzi agli Europei all’aperto ed indoor; due ori alle Universiadi ed ai Giochi del Mediterraneo; 28 titoli italiani dopo aver collezionato 72 presenze in Nazionale.
Le consiglio di ripassarsi la materia. D’altra parte, come ha apoditticamente proclamato il Primo Ministro (ad interim), con questa Legge abbiamo “una notevole iniezione di qualità”. Non a caso è previsto il “potenziamento delle discipline motorie con riferimento all’educazione fisica ed allo sport e la tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività agonistica”.
Forse per questo motivo gli anni che Sara Simeoni ha dedicato all’agonismo poco o nulla contano. Speriamo che sia promossa, altrimenti dovrà ripetere l’anno. E questo si può fare per una sola volta, ammonisce la Legge per la Buona Scuola. Evviva l’Italia!
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