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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Giochi Olimpici Estivi - 1964

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1964 Tokyo

Giochi della XVIII Olimpiade



1964 tokyo

(gfc) Nell’ottobre 1964 i Giochi emigrarono nel paese del Sol Levante, accolti da pioggia continua e molta umidità. Alla capitale del Giappone erano stati assegnati già nel 1940, ma quell’edizione era naufragata nella guerra. Un quarto di secolo più tardi la rassegna fornì ai giapponesi l’occasione di mostrare il livello economico raggiunto e la volontà di volgere lo sguardo al futuro. Per raggiungere lo scopo non si badò a spese: si è calcolato che l’Olimpiade costò al paese 7-8 volte in più di quella di Roma (ma non c’è al mondo segreto meglio custodito dei “costi” olimpici).

I giapponesi fecero largamente ricorso alla tecnologia e all’elettronica, settori nei quali erano già all’avanguardia, inaugurando l’era del cronometraggio elettrico e della televisione globale. Gli impianti furono realizzati con genialità, ma non a danno della tradizione. Per la prima volta la pista d’atletica fu disegnata ad otto corsie, una scelta che dette uno scossone alla tradizione dei diplomi olimpici, fino ad allora riservati ai primi sei, mettende in imbarazzo il CIO che lo scoprì sul posto.

Lo sport italiano mantenne la sua posizione di prestigio, sull’abbrivio dello sforzo prodotto per Roma, anche se a fine 1963 era scomparso Bruno Zauli, una perdita prematura che avrebbe avuto ripercussioni non trascurabili. Dopo Tokyo sarebbe infatti iniziato un calo progressivo, determinato da due fattori principali: l’uscita dello sport dalla scuola e la crescita esponenziale dello sport professionistico. Considerati i costi del viaggio, la squadra fu allestita all’insegna del risparmio, ma senza mortificare le possibilità di successo. Partirono 178 atleti tra cui 12 donne. Dei 168 che scesero in gara, 43 tornarono a casa con una medaglia, più o meno in linea con la percentuale di Roma. Quella delle medaglie fu un vero tormentone: le dieci medaglie d’oro (di gran pregio le due di Mauro Checcoli e quelle di Franco Menichelli e Abdon Pamich) arrivarono negli ultimi sette giorni, in tempo per rasserenare un ambiente un po’ scosso.

Il grosso della squadra raggiunse Tokyo con un volo “charter”, il rimanente “in comitiva” per usufruire dello sconto del 30% sui biglietti. Le difficoltà e gli alti costi per spedire cavalli, barche da vela e da canottaggio, richiesero il sacrificio della canoa del K4 che, caso unico nelle nostre vicende olimpiche, ci venne “prestato” sul posto dagli ungheresi. Per gli alloggi furono utilizzati una ventina di cottages nel villaggio olimpico di Yoyogi. Ad integrare il parco auto, forti dell’esperienza di Roma, vennero portati dall’Italia anche cinque … scooter.

Le 27 medaglie complessive collocarono la squadra al quinto posto, come dire nella parte alta del medagliere. Primo posto ancora una volta all’Unione Sovietica con 96 medaglie, appena sopra le 90 vinte dagli Stati Uniti. Terza posizione per la Germania che presentava per l’ultima volta una squadra “mista”, formata da atleti dell’Est e dell’Ovest: 50 furono le medaglie complessive dei tedeschi. Il Giappone, stimolato dal ruolo di ospite, con le 29 medaglie riportò il miglior risultato della sua storia olimpica.


La scheda di Tokyo 1964

Date: 10/24 Ottobre 1964.
Nazioni presenti: 94 (vincitori di medaglie: 41).
Atleti partecipanti: 5140 (4457 uomini, 683 donne).
Apertura dei Giochi: Imperatore Hirohito.
Accensione del tripode: Yoshinori Sakai.
Giuramento degli atleti: Takashi Ono (Ginnastica).
Programma tecnico: 19 sport, 163 gare.
Medaglie assegnate: 504 (163 Oro, 167 Argento, 174 Bronzo).

Membri italiani del CIO: Paolo Thaon di Revel (dal 1932), Giorgio de’ Stefani (dal 1951), Giulio Onesti (dal 1964).
Presidente del CONI: Giulio Onesti.
Capo della delegazione: Giordano Bruno Fabjan.
Sede della delegazione: Villaggio Olimpico (Yoyogi).
Alfiere della squadra: Giuseppe Delfino (Scherma).
Attaché: Gen. Giuseppe Fabre.

Atleti italiani in gara: 168 (157 uomini, 11 donne).
Riserve o non entrati: 11 (10 uomini, 1 donna).
Medaglie vinte: 27 (Oro 10, Argento 10, Bronzo 7).
Atleti italiani vincitori di medaglie: 43 (42 uomini e 1 donna.

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