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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
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Saro' greve! / Sondaggi? Mai devi domandare; ascolta!

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Lunedì 14 Novembre 2016

edicola

di VANNI LORIGA

“Sarò greve!” era una famosa rubrica ideata dall’avvocato Giuseppe Colalucci, direttore de IL TIFONE, popolarissimo settimanale sportivo-satirico che mandava in visibilio gli sportivi romani, anche perché faceva il verso al “fondino” di prima pagina del Corriere dello Sport, firmato dal barese Mario Gismondi. Va spiegato il significato della parola “greve”. Colalucci (che si siglava “sig”, palindromo di “gis”…) la usava nella accezione romanesca: cioè grossolano, volgare, brutale. Ma “greve” vuole dire anche altre cose: pesante, molesto, serio, pieno, colmo, carico, fertile, contegnoso. Padre Dante, per esempio, nel Canto VI dell’Inferno, dedicato ai golosi, racconta di trovarsi nel terzo cerchio dove imperversa “piova etterna, maledetta, fredda e greve”, cioè pioggia con violento battito di grandine.

E mi riprometto di essere una vera grandinata.

Parto dal giudicare la categoria di cui faccio parte, quella dei giornalisti. Abbiamo fornito una esemplare dimostrazione di come ci muoviamo in occasione delle ultime elezioni. A quali mi riferisco? A tutte, dalle universali a quelle di nicchia.

Nelle elezioni per la Presidenza USA solo un giornale, il Los Angeles Times, aveva previsto la vittoria di Trump. Tutti i grandi esperti non avevano dubbi: avrebbe fatto la fine del tordo, infilzato dai loro sondaggi.

I quali tali non erano in quanto si trattava, più semplicemente, del pensiero di chi li pubblicava e della loro ristretta cerchia di sodali.

Mi spiego meglio con un esempio. Se tu chiedi a qualcuno quali siano le sue intenzioni di voto, raramente avrai risposte e spesso non saranno veritiere. Il segreto non è quello di chiedere ma di saper ascoltare. Appresi che Grillo avrebbe spopolato alle elezioni del 2013 dal ristoratore che frequento ogni domenica. “Io mi limito a sentire ciò che dicono i clienti. Che fra di loro, parlando a ruota libera, dicono veramente quello che pensano. C’è un malumore diffuso e vedrai che i 5 Stelle prenderanno un sacco di voti”.

Non gli detti credito e feci male. Infatti Grillo raccolse circa 9 milioni di consensi, pari a 100 deputati e 54 senatori.

I fatti nostri ... e non solo

Passiamo ora ai fatti nostri, cioè agli esiti della Assemblea elettiva della Federatletica.

Nelle poche righe che sui giornali annunciavano l’Assemblea elettiva (in realtà negli ultimi tempi si è parlato di atletica solo per questioni di doping, nelle sue numerosi accezioni di reale, supposto, impossibile, complottista, indotto, simulato, vendicativo, educativo, mistico, pentito, ecc), poco credito veniva concesso al candidato Stefano Mei sfidante dell’uscente e rientrante Alfio Giomi. Alla resa dei conti Mei ha sfiorato il 40% dei consensi e la sua squadra ha portato tre consiglieri su sette in quota dirigenti.

Le elezioni riservano sempre sorprese. Per esempio le fonti ufficiose indicavano Campari come fuori dei giochi ed invece è stato il primo degli eletti con oltre 30.000 voti. Come mai? La risposta potrebbe essere legata ad una specie di Lega Lombarda trasversale, … Probabilmente qualcosa si sarebbe potuto intuire se si fossero ascoltati, in silenzio e con indifferenza, i sussurrii di corridoio.

A sostenere questa tesi porto le mie esperienze personali. Seguo l’atletica ormai da circa ottant’anni. Il periodo in cui ero informato praticamente di tutto fu quello in cui, dal 1963 al 1966, comandai la Compagnia Atleti dell’Esercito. Vivendo giorno e notte con i miei atleti (e con il DT Enzo Rossi al quale nulla sfuggiva) sapevo molte cose. Le notizie, il pettegolezzo, il cazzeggio correvano veloci.

Passato al giornalismo, e rinserrato in redazione, venivo a sapere solo quello che interessava agli altri.

Tagliai la testa al toro con una scelta drastica. Per oltre cinque anni effettuai al Corriere dello Sport servizio notturno. Mi presentavo verso le ore 21 dopo aver frequentato i vari campi di allenamento. Magari facevo un salto a Formia per sapere che aria tirava da quelle parti.

La regola base, e la replico, è quella suggerita da Natalia Ginsberg: “Mai devi domandare.” Attendi con pazienza e alla fine saprai tutto quello che ti serve. E magari non è del tutto inutile poter contare su qualche affidabile informatore. Ed allora potrai fare le tue attendibili previsioni. Alla prossima grandinata.
 

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