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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





TrentaRighe / Il rovescio delle medaglie: la novita' del nero-Armani

Giovedì 25 Agosto 2016

pallavolo-rio

(gfc) Quando l'umanità usava ancora carta e penna, per cercare la giusta via si affidava ai proverbi. Uno dei più popolari affermava che non c'è medaglia senza il suo rovescio. Un detto un po' scolorito ma che, senza forzatura, possiamo applicare alle 28 vinte a Rio. Ce lo suggerisce un lettore che lamenta un certo fastidio, se non proprio rigetto, per tutto quel "nero", sfacciatamente esibito dai nostri atleti olimpici ed olimpionici. Una novità che, senza alcun rimorso o incertezza, ha mandato in soffitta una tradizione lunga un centinaio di anni. (nella foto, la nazionale di Pallavolo, argento a Rio).

Infatti, sin dal 1911 era stato l'azzurro "Savoia" a caratterizzare le nostre squadre nazionali, olimpiche o meno. Partendo da quell'anno, "azzurri" è sempre stato un marchio di fabbrica per lo sport nazionale, esibito con un certo orgoglio in Patria, riconosciuto e accolto con rispetto all'estero. Azzurri quale sinonimo di Italia. Il termine "Neri" può evocare al massimo il Casale che nel 1914 vinse il titolo nel calcio.

Vecchiume, si dirà, ma ... Non so chi abbia preso questa decisione o abbia firmato quel contratto, ma si è preso una bella responsabilità di fronte alla piccola storia sportiva del nostro Paese. Certo, i tempi cambiano e il marketing ha da tempo sopravanzato i sentimenti, ma nel nostro piccolo restiamo solidali con il lettore. E ci associamo. Quel "nero", oltre che uno schiaffo alla storia, ha il torto di essere decisamente brutto, anche se a firmarlo è stato il principe degli stilisti e collare d'oro per lo sport, Giorgio Armani.

Perplessità, poi, suscita quel gigantesco e antiestetico 7 di colore bianco, a contrasto, celebre emblema dell'Emporio Armani EA7. Secondo alcuni, contrario alle norme del CIO che vietano di esibire richiami pubblicitari. Ma questa, come si diceva una volta, è un'altra storia e non sta a noi valutare.
 
Perchè schiaffo alla storia? Perchè neppure il fascismo, che pure aveva il vezzo di verniciare tutto di nero, s'era permesso di toccare la maglia azzurra, limitandosi a ricamare un fascio accanto allo scudetto tricolore. E tale era rimasto quel colore, anche dopo il referendum che ripudiava la monarchia cui si ispirava. Che il vento fosse cambiato al CONI, con la forza di uno tsunami, ce ne eravamo accorti già al varo della squadra per Rio, indicata tout-court come Italian Team, ritenendo forse meno dirompente la nostra lingua. Marketing e anglicismi, come scorciatoia per il futuro.

E a proposito di marketing, una domanda a bassa voce. Tra le sfarzose serate di Casa Italia e il disperato folklore delle favelas, si sarebbero misteriosamente perse le tracce di Snoopy, il saggio cagnetto del mago Schultz, che doveva essere - come annunciato in pompa magna al Foro Italico - il testimonial dello stesso Italian Team a Rio. Potreste aiutarci a ritrovarlo?  

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