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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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dall’ Ottocento al Fascismo
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Rio 2016 / Bilanci in controluce con un occhio a Tokyo 2020

Mercoledì 24 Agosto 2016

rio-chiusura

di LUCIANO BARRA

Peccato, i Giochi di Rio sono finiti e l’Italia ha fatto una bella figura. Infatti, a differenza delle proiezioni internazionali (a cui in parte avevo imboccato anche io) l’Italia è andata molto meglio superando anche l’asticella posta dal presidente Malagò con 25 medaglie. Complimenti. Ciò è avvenuto grazie anche super prestazioni ottenute da discipline che in partenza erano state sottovalutate. Mi riferisco soprattutto al Judo, ai Tiri (Volo e a Segno), al Beach Volley ed alle tre delle quattro squadre. Ovviamente non si può ignorare l’exploit fatto dalle discipline acquatiche in piscina: nel complesso 8 medaglie. Quello della Federnuoto è un esempio da analizzare e da indicare a molte altre Federazioni, atletica in primis, con una sola pecca nel nuoto: troppe contro-performances da parte della maggioranza dei nuotatori che hanno dimostrato come nel nuoto non sia possibile avere tre “picchi” di forma (Campionati Italiani, Europei e Giochi Olimpici).

Un altro punto positivo ben sottolineato nella conferenza stampa conclusiva dal CONI è l’età media della squadra, estremamente bassa rispetto al passato e con due medaglie d’oro (Basile e Rossetti) ai 21 anni. Bisognerà evitare che per Tokyo 2020 quelle discipline che sono andate bene non facciano il passo indietro che ha fatto , per esempio, il Taekwondo dopo Londra.

Una parola merita la Scherma sempre gravata della responsabilità di essere la disciplina trainante. Ha vinto 4 medaglie e forse avrebbe potuto vincerne 6, ma rimane, comunque, la seconda Federazione (il Tiro ha due Federazioni separate) per quantità di medaglie dopo la Federnuoto.

Ho ricevuto molte critiche sulla tuta nera dell’Italia e su quel 7 gigantesco che non capisco cosa voglia dire. Qualcuno dice un’imposizione dello sponsor. Allora è fuori dalle norme CIO che detta le misure per i loghi. Mentre condivido il nero sulle magliette dell’atletica a dimostrazione che la debacle era attesa, ...

Medaglie e specialità

Interessante è analizzare, per i primi 10 paesi, il numero di specialità nella quale sono state vinte medaglie. Merita ricordare che al di là dei 28 sports il CIO classifica 39 differenti specialità. D’altronde in taluni sport vi sono comprese discipline completamente diverse le une dalle altri. Questa la graduatoria :

1.  Stati Uniti: 24 discipline a medaglia – 2. Gran Bretagna: 20 discipline a medaglia – 3. Russia: 20 discipline a medaglia – 4. Cina: 19 discipline a medaglia – 5. Germania e Francia: 16 discipline a medaglia – 7. Italia: 13 discipline a medaglia – 8. Australia: 12 discipline a medaglia – 9. Giappone: 11 discipline a medaglia - 10. Corea: 9 discipline a medaglia.

Può apparire poco importante questa statistica, ma se si vogliono vincere più medaglie è necessario aumentare il numero delle specialità, L’Italia ha fatto bene, meglio di altri Paesi che l’hanno preceduta.

Anche nella classifica per Paesi l’Italia ha centrato l’obiettivo di rimanere nei primi 10. D’altronde, mi permetto di aggiungere non a critica di questo obiettivo centrato, è quasi impossibile che ciò non avvenga, significherebbe essere battuti da paesi come Olanda, Ungheria , Brasile o Spagna. Impossibile.

A livello generale grande dominio degli Stati Uniti con un record assoluto di 121 medaglie, superato solo dalle 174 medaglie di Los Angeles 1984, ma sappiamo perché. La grande delusione è venuta dalla Cina, al di sotto delle aspettative e chissà se il terrore doping non è corso fra le loro file, e la grande sorpresa è stata la Gran Bretagna , non l’Inghilterra come qualcuno ha scritto. L’anatra zoppa è stata la Russia ed è difficile capire quanto abbiano influito le assenze.

Certo è che basterebbe aggiungere le 4 medaglie degli ultimi mondali d’atletica e le 8 del Sollevamento Pesi, le due discipline per cui c’è stato il ban completo, per portare il loro totale a 68 quindi superiore alla Gran Bretagna. Quindi in assoluto non male. Come poi si siano distribuite le “debolezze" della Russia è difficile calcolarlo. Un dato dimostra che tali "debolezze" sono state “cannibalizzata” dalle grandi potenze. Infatti a Londra le prime 10 nazioni hanno totalizzato 520 medaglie ed a Rio 517. Come si vede, poca differenza.

Londra 2012 vs Rio de Janiero 2016

Dove non condivido il trionfalismo di certi media Italiani è quando enfatizzano il successo, che comunque c’è stato, con il superamento del risultato di Londra. Ma Londra non era andata bene! E’, come ho già scritto, se Vincenzo Montella neo allenatore del Milan si esaltasse per aver conseguito il sesto posto nell’attuale campionato migliorando il settimo dell’anno precedente.

Infatti non va dimenticato che lo score di Rio 8 – 12 - 8 si pone al 9° posto di sempre (in 7 edizioni dei Giochi abbiamo vinto più di 10 medaglie d’oro ed in 6 più di 30 in totale).

Nella graduatoria unica, con "accoppiata" Giochi Estivi e Giochi Invernali, il bottino di Rio ci ha fatto fare un notevole salto in graduatoria, che ora è la seguente:

  Edizioni G.O.
(Paesi partecipanti)
Gare in
programma
Medaglie
Italia
Totali
  1.  1994 Lillehammer (67) 
 1996 Atlanta (197)

 Inver.     61
 Estive   271
 totali    332
7-5-8 = 20
 13-10-12 = 35 
 
55
 (20-15-20) 
  2.  2002 Salt Lake City (77)
 2004 Atene (201)

 Inver.     78
 Estive   301
 totali    379
4-4-5 = 13
10-11-11 = 32

45
(14-15-16)
  3.  1998 Nagano (72)
 2000 Sydney (199)

 Inver.     72
 Estive   300
 totali    372
 2-6-2 = 10
13-8-13 = 34

 44
(16-14-15)
  4.  2006 Torino (80)
 2008 Pechino (204)

 Inver.     84
 Estive   302
 totali    386
 5-0-6 = 11
 8-9-10 = 27

 38
(13-9-16)
  5.  1960 Squaw Valley (30)
 1960 Roma (83)

 Inver.     27
 Estive   150
 totali    177
0-0-1 = 1
13-10-13 = 36

 37
(13-10-14)
  6.  1932 Lake Placid (17)
 1932 Los Angeles (37)

 Inver.     14
 Estive   116
 totali     130
 0-0-0 = 0
12-12-12 = 36

 36
 (12-12-12)
  7.  2014 Sochi (88)
 2016 Rio de Janeiro (205)
 
 Inver.     98
 Estive   306
 totali    404
0-2-6 = 8
8-12-8 = 28

36
(8-14-14)
  8.  1984 Sarajevo (49)
 1984 Los Angeles (140)

 Inver.     39
 Estive   221
 totali    260
 2-0-0 = 2
 14-6-12 = 32

34
(16-6-12)
  9.  1992 Albertville (64)
 1992 Barcellona (169)

 Inver.     57
 Estive   257
 totali    314
4-7-4 = 15
6-5-8 = 19

34
(10-12-12)
10.  2010 Vancouver (82)
 2012 Londra (204)
 Inver.     86
 Estive   302
 totali    388
1-1-3 = 5
8-9-11 = 28
33
(9-10-14)


Il "peso" delle medaglie e delle discipline

 
Come ha detto prima dei Giochi il Presidente del CONI, argomento che giustamente non ha ripreso nella sua conferenza finale, esiste il problema del peso delle medaglie. Come diceva Enrico Cuccia. il più importante banchiere Italiano degli anni Novanta, “Le azioni non si contano, si pesano”. Lungi da me, lo troverei di pessimo gusto e inopportuno, fare una classifica del genere. D’altronde la interpretazioni sul peso delle medaglie cambia ad ogni latitudine. Sollevamento e Lotta sono discipline fondamentali nei paesi Balcanici e Caucasici, gli Sport Equestri parlano soprattutto Inglese, la Scherma è venerata in Italia ma non esiste in Africa, Nord Europa o Sud America e via di seguito. Quindi ogni giudizio è soggettivo.

Il CIO si è visto costretto a fare questa graduatoria al fine di distribuire i proventi spettanti alle Federazioni Internazionali. Ed ha preso in considerazione diversi parametri (Dati Televisivi, Internet, Spettatori, Copertura mediatica e Universalità degli sport). Cosa ne è uscito? Quanto segue:

Gruppo A - Atletica.
Gruppo B - Ginnastica (incluso i Trampolino) – Nuoto (incluso Sincro) – Pallacanestro – Ciclismo (incluso il BMX) – Calcio (incluso quello femminile) – Tennis e Pallavolo.
Gruppo C - Canottaggio – Sport Equestri – Pallamano – Hockey su prato.
Gruppo D - Badminton – Pugilato – Judo – Tennis Tavolo – Tiro (a Volo e a Segno) – Arco – Sollevamento Pesi – Canoa – Scherma – Lotta – Vela – Taekwondo – Triathlon – Pentathlon Moderno.
Non classificati: Rugby e Golf.

A voi ogni deduzione.

E domani? La speranza è che quanto avvenuto a Rio non sia dimenticato troppo presto, soprattutto dai media. E qui il CONI ha il dovere di fare qualche cosa, altrimenti Tokyo sarà in salita.

La cultura della "non cultura" sportiva

La cultura che alligna nelle redazioni dei giornali e dei telegiornali, vale a dire quelli che ai Giochi non vanno ma che fanno titoli e sottotitoli, la cultura del “solo quarto”, “solo ottavo”, “solo finalista” va combattuta. E’ vero molti di loro sono dei frustrati perché sono dovuti rimanere a casa mentre gli eletti sono stati "in vacanza" sulle spiagge brasiliane (parlate con loro delle "strippate" che si sono dovuti fare visti orari e trasporti), ma questa è pura ignoranza.

Infine ho letto alcuni commenti sul grande risultato della Gran Bretagna in funzione di Roma 2024. A dire: i risultati raggiunti dalla GBR quattro anni dopo i loro Giochi giustificano l’organizzazione degli stessi a Roma nel 2024. A me pare un autogol ed un’arma in mano ai molti che non considerano lo sport un fatto di Cultura e che considerano tutti i campioni o dei dopati o degli spostati. Avrei meglio giustificato la campagna a favore di Roma parlando dell’eredità che la città di Rio avrà dai Giochi, i benefici che ha avuto Londra, la modernizzazione infrastrutturale delle città Olimpiche, inclusa la vituperata Atene, il rafforzamento della cultura sportiva in Brasile e Gran Bretagna, ammesso che ce ne fosse bisogno, ma che in Gran Bretagna ha suscitato massicce donazioni private a favore di atleti e Federazioni e via di seguito. Ma giustificare la candidatura con i risultati post Londra 2012 mi pare veramente miserrimo.

D’altronde la debolezza dell’attuale candidatura, sotto il punta di vista strutturale, è tale che non si capisce ancora quali vantaggi ne trarrebbe una città, già disastrata, dai Giochi.

Il tempo darà le giuste risposte. Per ora pensiamo a celebrare le nostre medaglie. E cominciamo a pensare a Tokyo 2020.

 



 

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