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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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FuoriOnda / Il Setterosa delle meraviglie e' d'argento

Sabato 20 Agosto 2016

pallanuoto-2016

di FIAMMETTA SCIMONELLI

Tania, ancora Tania. Un nome ricorrente nelle gare di piscina, predestinato a una serie infinita di successi. Tania Cagnotto, tuffatrice di rango ha chiuso a Rio de Janeiro la carriera sportiva con due podi olimpici (un argento e un bronzo), dopo aver tanto lottato per una medaglia. E Tania Di Mario, miglior giocatrice del “Setterosa” campione olimpico nel 2004, che ha guidato ancora, dopo dodici anni, la nazionale azzurra, già bronzo ai Mondiali di Kazan 2015, verso un podio sicuro.

Le tredici ragazze selezionate da Fabio Conti non l’hanno certo lasciata sola a combattere in acqua ed hanno giocato come meglio non si può. In apertura hanno battuto l’Australia 8-7; poi la Russia 10-5 e la Cina nei quarti 12-7; arrivate in semifinale senza sconfitte e trovandosi ancora la Russia più determinata che mai a lottare con tutta la forza di un gioco non sempre corretto, l’hanno dominata con un ben 12-9, conquistando la finale tanto sognata da Tania e da Conti.

Chissà se tutte le giocatrici azzurre, spensierate nella loro giovinezza, si sono rese conto di quello che hanno fatto: essere arrivate in finale alle Olimpiadi, avere tenuto alle massime altezze la pallanuoto italiana, già piena di gloria, ma mai sazia e irresistibile per tenacia e volontà.

Questa fame di vittorie l’hanno ereditata proprio da lei, Tania Di Mario, meritatamente considerata da sempre una delle più grandi pallanuotiste del mondo. Romana, ma siciliana di adozione (si è laureata a Catania e dal 1997 gioca nell’Orizzonte) ha portato la sua squadra a vincere sette Coppe dei Campioni ed una Supercoppa europea. In nazionale, oltre all’oro di Atene, ha vinto un titolo mondiale, un argento e un bronzo più 3 ori, 2 argenti e un bronzo agli Europei. Nel 2009, dopo i mondiali di Roma, ha lasciato per qualche tempo la calottina azzurra, per riprenderla nel 2012, vincere l’Europeo a Eindhoven e il bronzo mondiale a Kazan 2015.

Non ha avuto difficoltà a condividere il progetto di Conti, volto a ringiovanire il “Setterosa”. Cosi a Rio de Janeiro, a trentasette anni ed ancora in forma smagliante, questa ragazza dalle braccia di ferro, l’occhio di lince e il cuore più grande della piscina, ha giocato probabilmente l’ultima partita in azzurro della sua vita.

Lo ha fatto lasciando un testimone glorioso alle sue dodici compagne di fatica, tanto più giovani di lei, ma tutte decise ad emularla: così Rosaria Aiello, Roberta Bianconi, Alessandra Cotti, Giulia Emmolo, Teresa Frassinetti, Giulia Gorlero, Arianna Garibotti, Francesca Pomeri, Elisa Queirolo, Federica Radicchi, Chiara Tabani, Laura Teani hanno condiviso proprio con Tania Di Mario il podio olimpico d’argento, sconfitte nella gara decisiva dalle formidabili americane.

Forse l’emozione della magnifica semifinale disputata contro le russe o quella di essere a un passo dalla medaglia d’oro hanno influito negativamente sul loro rendimento. Tanti errori, pali, imprecisioni nei tiri e perfino sul rigore per una conclusione di un 12-5 a favore delle statunitensi. Radicchi (2), Emmolo (1), Di Mario (1) le autrici delle reti. Per Tania l’ultimo gol in maglia azzurra.

Peccato: da un torneo perfetto come quello che avevano disputato avrebbero meritato il trionfo. Ma le americane, difese dal portiere dalle lunghe braccia Sami Hill, sono state più forti e più convinte e questo ha fatto la differenza. Una lezione per il futuro a queste giocatrici che potranno continuare a offrire all’Italia e alla pallanuoto femminile le stesse soddisfazioni vissute con Tania Di Mario in acqua.

 

 

 

 

 

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