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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





TrentaRighe / "Una soluzione nazionale per le Olimpiadi a Roma?"

Venerdì 19 Agosto 2016

rio-cerchi

(gfc) Mancano tre giorni alla chiusura dei Giochi di Rio, città che tanto olimpica non è apparsa, anche per gli effetti di una congiuntura politico/economica assolutamente diversa dai lontani giorni dell'assegnazione. Ma anche per l'ineducazione sportiva messa in mostra. Ci sarà tempo per i bilanci e i conteggi, non solo sulle medaglie. Ma nel frattempo da noi si è già riaperto il tormentone su Roma 2024. Mentre dal fronte Cinque Stelle, il pro-sindaco Daniele Frongia fa sapere di essere immerso nella lettura di uno studio commissionato all'università di Oxford su costi e ricavi per la città, la tregua è stata rotta da un lungo intervento di Ricardo Franco Levi sulle paludate pagine del Corriere della Sera dello scorso venerdì.

Poco noto alle folle sportive, l'onorevole Levi - oggi in forza al PD - giornalista, è stato in passato portavoce del governo Prodi e autore di varie proposte di legge, tra cui il riordino dell'editoria. Conscio dell'impasse nella quale pare al momento impantanato il dossier sulla candidatura romana, l'ex-sottosegretario Levi - dopo aver biasimato le incertezze della nuova amministrazione capitolina - ha lanciato la sua proposta, una "soluzione nazionale" come la chiama.

Di che si tratta? Semplice, spacchettare la candidatura spalmandola su tutto il territorio. Così, scrive Levi, l'atletica (e solo quella?) dovrebbe restare a Roma (come dimenticare "la vittoria, a piedi scalzi, di Abebe Bikila", si chiede bene informato?). E le altre discipline? "Collocate in altre città italiane, scelte in ragione della loro storia e delle loro tradizioni sportive". E qui l'onorevole di lungo corso non manca di fantasia, slanciandosi in avanti senza pudore.

Così propone di organizzare le gare di ciclismo a Milano ("con un rinnovato Vigorelli per la pista e le prove su strada sul percorso della Milano-Sanremo", pensate un po'). Affidandosi a Torino per il calcio ("sfruttando il modernissimo Juventus Stadium"), a Napoli per la vela (città "già sede di una Coppa America") e così via. La visione onirica dell'onorevole, con "fantasia ed audacia" si conclude a Firenze, con le competizioni di scherma ospitate nella "spettacolosa e spettacolare Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio".

Se l'articolo voleva essere un assist a Renzi o a Malagò, non sappiamo, ma non pare aver colto nel segno. Ci limitiamo a riportare la frase conclusiva: "Per l'istituzione Olimpiadi [sic!] potrebbe essere l'occasione di presentare e sperimentare un modello nuovo di organizzazione dei Giochi, meno faraonico dei più recenti esempi e forse più adatto ai tempi che stiamo vivendo."

Come concludere? Chiedendoci sommessamente se al Corriere della Sera qualcuno legge i "pezzi" prima di pubblicarli.




 

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