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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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FuoriOnda / La volonta' di Tania: i tuffi che ci mancheranno

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Lunedì 15 Agosto 2016

cagnotto

di FIAMMETTA SCIMONELLI

Ha avuto ragione Stefano Bizzotto, il telecronista RAI esperto di tuffi, a credere che Tania Cagnotto nella finale del trampolino 3 metri avrebbe non solo migliorato il settimo posto delle semifinali, ma concluso la sua carriera con una gara maiuscola. E lei ha rispettato questa previsione, rimontando tutte le avversarie che l’avevano preceduta nella gara di avvio e cedendo solamente alle cinesi He Zi, argento e Shi Tigmao oro. Certo prima dell’ultimo tuffo avrà pensato “dai, è l’ultima fatica sportiva della mia vita, devo farcela, non posso sbagliare” E c’è riuscita, conquistando il secondo podio a Rio 2016 , cancellando le delusioni che soprattutto dopo Londra 2012 l’avevano tentata di lasciare lo sport agonistico.

Adesso lo fa, ma con la felicità di avere raggiunto il traguardo di due medaglie olimpiche e la consapevolezza di lasciare una scia luminosissima nei tuffi femminili mondiali ed europei. Ci mancherà il suo incantevole sorriso e l’eleganza del suo gesto sportivo.

Tania Cagnotto infatti, dopo aver fatto all’Italia e a se stessa quest’ultimo prezioso regalo, lascia a 31 anni l’agonismo e a settembre si sposa con il fidanzato Stefano Parolin . Per noi, così felicemente abituati a vedere le sue bellissime gare, sarà difficile non trovarla più sui trampolini di tutto il mondo.

La ragazza di Bolzano ha cominciato ad imporsi diciottenne agli Europei di Berlino 2002 vincendo con naturalezza l’argento dalla piattaforma e il bronzo nella prova sincronizzata con Maria Merconi . Poi un oro continentale dietro l’altro fino a collezionarne 20, più 5 argenti e 4 bronzi. E finalmente la vittoria mondiale nel trampolino da un metro davanti alle cinesi dopo aver già conquistato tre argenti e sei bronzi iridati fra trampolino 3 metri e sincronizzati.

Ai Giochi Olimpici non aveva mai avuto fortuna. Dopo la quinta posizione dai 3 metri a Pechino 2008, a Londra perdeva il bronzo di un fiat sia dai tre metri che nei sincronizzati con Francesca Dallapè. Ma a Rio 2016 ha battuto con ferrea volontà la sorte avversa ed è salita prima sul podio d’argento nel sincro, sempre con l’amica e compagna di innumerevoli gare e vittorie e poi su quello di bronzo dai 3 metri, provocando l’ammirazione di giudici e spettatori nell’ultima prova.

Una figlia d’arte, che ha proseguito la tradizione della sua famiglia, conquistando il mondo con la sua classe e la sua volontà . Papà Giorgio infatti (ora allenatore della squadra italiana) ai Giochi Olimpici ha collezionato 2 argenti a Monaco ’72 e a Montreal ’76 nel trampolino 3 metri e due bronzi (Monaco ’72 dalla piattaforma e Mosca 80 dai tre metri) e mamma Carmen Castainer è stata una brillante tuffatrice italiana negli anni ’70. Così anche Tania si è dedicata ai tuffi, diventando la prima donna italiana capace di conquistare un titolo mondiale e la specialista europea con il maggior numero di podi.

Adesso proseguirà la sua vita. Con lo splendido ricordo di avere caparbiamente voluto continuare dopo i quarti posti di Londra e di chiudere una carriera difficilmente eguagliabile nella storia della disciplina. Non solo italiana. L’abbraccio pazzo di gioia di papà Giorgio alla fine della gara, lui che è sempre distaccato e critico al’apparenza, esprime ancora di più il valore della prestazione della figlia che ha meritato pienamente il podio olimpico. E gli applausi commossi di tutti gli italiani.

 

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