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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Atletica / Verso l'esame europeo con qualche giovane di qualita'

Giovedì 16 Giugno 2016

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di DANIELE PERBONI

Dopo anni di stagnazione, con pochissimi elementi in grado di primeggiare nelle grandi competizioni internazionali, sembra che il movimento atletico italiano stia vivendo una nuova stagione. Giovani speranze stanno sbocciando un po’ in tutte le specialità. Specialmente in quel mezzofondo che sembrava impantanato in una palude senza fondo. Certo, anche il Belpaese sta sfruttando i giovani virgulti prodotti dall’integrazione. Immigrati di seconda o terza generazione, bambini approdati in Italia grazie alle adozioni internazionali, figli nati da matrimoni misti, naturalizzazioni per matrimonio o per qualche antica discendenza, stanno portando nuova linfa alla regina olimpica. L’integrazione. come è giusto che sia, sta facendo passi giganti, nonostante molti “musi lunghi”. (la ventiduenne Desirée Rossit, salita a 1.97 - foto Colombo/Fidal).

Se tutto ciò, sia dovuto anche a una leggera inversione di tendenza della popolazione indigena, o a semplice casualità, non siamo in grado di dirlo. Non siamo certo diventati un paese di sportivi praticanti, ma qualcosa sembra stia cambiando in positivo E questo non può che essere un bene. Sia a livello sportivo, sia a livello di benessere fisico. Sì, perché una popolazione più attiva e più attenta alla forma fisica è anche una popolazione più sana fisicamente e psichicamente. Al contrario, la sedentarietà facilita l'insorgere di disturbi e malattie varie: diabete di tipo 2, infarto, ictus, insufficienza cardiaca, tumori. Non lo diciamo noi, ma il Ministero della Salute.

Ma torniamo all’atletica agonistica. Dicevamo che una nuova stagione sembra alle porte. I risultati di piste e pedane parlano chiaro: 59 uomini e 31 donne (al 6 giugno) hanno ottenuto il minimo di partecipazione ai Campionati Europei di Amsterdam e poco meno di un terzo (27,7%) sono originari di altri paesi. Ricordiamo che i minimi vanno ottenuti dal 25 luglio 2015 al 26 giugno 2016.

In Olanda potranno partecipare solo tre atleti per specialità (sei per la mezza maratona), a cui potranno poi essere aggiunti eventuali “invitati” dalla Federazione Europea, ma questi dovranno soddisfare una ulteriore clausola: essersi classificati ai primi tre posti dei Campionati Italiani (Rieti 24/26 giugno), a meno che questa assenza non sia stata preventivamente pianificata con la direzione tecnica. Per i Giochi di Rio de Janeiro il discorso è un poco diverso. I criteri IAAF, FIDAL e CONI sono più selettivi e, comunque, c’è ancora tempo per centrare l’obiettivo.

Nel dettaglio. Velocità e mezzofondo sono le specialità che stanno vivendo una “nuova primavera”. Questo soprattutto grazie agli atleti provenienti dai Caraibi e dal Nord Africa. Niente di diverso per quanto accade anche a livello internazionale. Per le medaglie, a livello di eccellenza, possiamo contare su 10/15 punte al massimo, ma, come continuava a ripetermi il mio maestro Dante Merlo: “In atletica è meglio non fare mai previsioni. Non è matematica…”.

Ripetere il bottino di Spalato ’90 (12 medaglie complessive) non sarà per nulla facile. Avvicinarsi, con un poco di fortuna, forse. Da più parti si afferma che questi Campionati sono di serie B, in quanto cadono nell’anno olimpico e molti big puntano su Rio. Sarà anche vero, ma sono pur sempre un ottimo palcoscenico internazionale da cui poter spiccare il volo per traguardi più importanti.

Tutti i nomi e le cifre della stagione italiana su TOP TEN del menù ATLETICA.
 

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