Canottaggio / In memoria di un olimpionico: Franco Faggi
Lunedì 13 Giugno 2016di FERRUCCIO CALEGARI
Franco Faggi, il prodiere del celebre Quattro senza della Canottieri Moto Guzzi che vinse l'oro olimpico a Londra nel 1948 è morto nella nottata tra sabato e domenica. Si trovava a Rapallo, in casa della figlia. A marzo aveva compiuto 90 anni, ed era sempre vivacissimo nei suoi ricordi. Ricordi ricchi: una vita remiera intensa, che iniziava a farsi conoscere nei duri tempi della guerra. Nel “1943 poteva emergere nelle poche gare del periodo col titolo di Campione Juniores Alta Italia” – si legge nel libro storico della Moto Guzzi – “A 17 anni la gioia di un podio importante, e nella ripresa postbellica sotto la guida di Angelo Alippi si impegnava intensamente vincendo a settembre del 1945, all'Idroscalo di Milano, il titolo di Campione Alta Italia del Quattro senza, per poi passare dal 1946 ai successivi obiettivi nazionali e internazionali di maggiore spessore, scattando sul traguardo europeo del 1947 a Lucerna, sino al trionfo olimpico a Londra nel 1948”.
I quattro azzurri, età media di poco superiore ai 21 anni, dominarono la competizione, imponendosi nella batteria e nella semifinale, prima di lasciare in finale a più di 4 secondi la Danimarca e, più staccati, gli Stati Uniti (le regate di Henley si disputarono tutte a tre equipaggi per volta). E poi, nel 1949, l'oro europeo ad Amsterdam e quello all'Idroscalo di Milano nel 1950, gara stravinta, ma poi con la finale ripetuta il lunedì mattina per un eccesso di pignoleria arbitrale che costrinse i campioni di Mandello ad una doppia fatica.
L'azienda fu molto ricoscente per la vittoria di Londra, passando i suoi quattro canottieri alla categoria "impiegati" e compensandoli col regalo di un fiammante Guzzino (da sin.: Morille, Invernizzi, Faggi, Moioli).
A conclusione della sua importante carriera, Faggi poteva guardare con soddisfazione, oltre ai traguardi internazionali, anche ai sette titoli tricolori nel Quattro senza, barca che trionfò nella storica formazione: Giuseppe Moioli, Giovanni Invernizzi, Elio Morille a Franco Faggi. La stessa che quattro più tardi, a Helsinki, si fermò sulla soglia della finale.
Ed è stato proprio Moioli (89 anni) a portare la triste notizia a Gavirate, dove accompagnava col consueto impegno i suoi allievi a disputare la finale del Quattro senza “Ragazzi” al campionato italiano. Una gara combattuta nel dolore, ma anche con grande impegno nel ricordo del campione che aveva caratterizzato, proprio nella loro specialità, la crescita del canottaggio alla Moto Guzzi: la formazione Riccardo Elia, Nicolas Castelnovo, Davide Comini, Simone Fasoli era prima al filo d'arrivo. Non l'usuale esultanza, ma un pensiero nel triste momento per una persona che col suo impegno ha tanto contribuito alla grande storia del canottaggio a Mandello ed in Italia.
Franco Faggi è stato indiscutibilmente un grande canottiere e un grande uomo. Una miniera di ricordi e di aneddoti, e che tra i motivi d'orgoglio evidenziava non tanto i propri meriti (tanti e di eccezionale valore) quanto di avere “trascinato” alla Canottieri il suo caro e taciturno amico Giuseppe Moioli, allora un esordiente.
Una nota storica. A riconoscimento dell'eccezionale risultato olimpico a Henley, la Federazione Italiana Canottaggio aveva donato ai quattro campioni un cronometro Breitling con incisi sulla cassa il loro nome ed una dedica, ricordo che Franco Faggi, in ogni circostanza, ha esibito con orgoglio. Il CONI all'epoca lo insignì della Medaglia d’Oro al Valore atletico e, recentemente, anche del Collare d'Oro.
Faggi era nato a Perledo, sulla costa orientale del lago di Como, l’8 marzo del 1926.
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