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Elezioni / Virginia Raggi "sbanca" la Capitale: addio a Roma 2024?

Lunedì 6 Giugno 2016

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Il risultato era nell'aria, lo avevano previsto con largo anticipo tutti i sondaggi. Semmai si poteva dissertare sulle proporzioni del successo di Virginia Raggi - sulla strada di diventare la prima donna ad occupare lo scranno più alto del Comune di Roma - nei confronti di una composita opposizione, sbaragliata alle urne. Manca, è vero, il secondo tempo - come ha detto a caldo la stessa Raggi -, ma la percentuale raggiunta pare aver messo al sicuro il risultato. I dati delle elezioni romane sono infatti questi: Virginia Raggi 36,3%; Roberto Giachetti 24,9%; Giorgia Meloni 20,6%, Alfio Marchini 11,0%. Risultato che mette adesso in serie ambasce i promotori di Roma 2024.

Rompendo in qualche modo la tregua elettorale, nella mattinata di domenica - giornata delle consultazioni - il Corriere della Sera aveva pubblicato una paginata-intervista a Diana Bianchedi, direttore generale di Roma 2024 che intendeva essere uno spot sulla candidatura. Rivolta agli elettori (non si comprenderebbe diversamente la coincidenza). Intervista infelice nei toni e soprattutto nei contenuti che, semmai, avrà convinto qualche indeciso a dare il proprio voto alla esponente penta-stellata. La sola ad aver espresso con largo anticipo il "no" netto alla ipotesi candidatura romana.

Le argomentazioni della Bianchedi - al di là dei fantasmagorici annunci sui posti di lavoro che si crerebbero (saliti a 177.000, ...) - hanno evidenziato ancora l'errore di fondo della proposta Roma 2024: non aver voluto, o saputo, comunicato ai romani cosa si intendeva fare e, soprattutto, a quali costi e con quali (eventuali) vantaggi. Parafrando un vecchio film di Peppone e Don Camillo, si potrebbe ricordare che "il tempo degli annunci è finito da tempo". Le priorità della gente comune - quella che come unica voce dispone solo del proprio voto - difficilmente possono coincidere con le Olimpiadi. O con fumose e generiche affermazioni di "sogni" ad occhi aperti.

E adesso? La soluzione capace di indirizzare verso il Foro Italico una qualche forma di consenso era (e resta) il referendum popolare, quello stesso proposto dai Radicali. Referendum che avrebbe invece dovuto proporre sin dall'inizio il comitato presieduto da Luca Cordero di Montezemolo (tanto per ricordare, ieri, oggi e domani, impegnatissimo capo di Fiat, Ferrari, Italia 90, Italo, Alitalia, fondazioni bancarie, ecc.).

Il perchè questo non sia avvenuto lo ha spiegato chiaramente la signora Bianchedi che, a domanda, ha risposto: "Io non avrei timore a farlo. Il mio unico problema è di non perdere di vista le cose che ho da fare". In buona sostanza, non disturbate il manovratore, ... proprio quello che i romani non avrebbero voluto sentirsi dire. Chissà che Virginia Raggi non sia stata votata anche per questa arrabbiatura.

E adesso, una domanda. "Siamo sicuri che sia proprio tardi per cambiare?".  

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