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Atletica / Caso Schwazer: lettera aperta al presidente Giomi

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Venerdì 29 Aprile 2016

giomi

di LUCIANO BARRA

“Caro Alfio: in partenza per Madrid (vado a trovare le figlie), leggo la paginata di Tuttosport con le pesanti dichiarazioni di Jarrod Tallent: non un “cacino” qualsiasi, ma il Campione Olimpico della 50 km in carica. Tu sai come la penso sull’argomento “rientro di Schwazer” perché ci siamo scambiati parecchie e-mail e messaggi. Io non sono contrario a che lui, scontata la pena, rientri e gareggi a Rio, né che Sandro Donati lo alleni per questo. L’ho scritto a Sandro in maniera chiara. Sono contrario al fatto che si sia stesa una “stuoia rossa”, contro qualsiasi norma, per farlo rientrare la prossima settimana per la Coppa del Mondo di Marcia. Tu sai, anche, che io ti ho sempre appoggiato anche nei momenti più difficili e che anche ora, nonostante tirato per la giacca da più parti, sostengo che sei l’unico che può fare il presidente della FIDAL. Ma alla mia fede nei tuoi confronti c’è un limite.

Con la dichiarazione del Campione Olimpico di Londra ho paura che si apra una settimana di passione che non serve certo ad aiutare l’atletica Italiana, ed aggiungo, lo sport Italiano. Sono accadute su questa vicenda diverse cose che ti riassumo:

1.       Le discutibili interpretazioni della Procura di Bolzano e le diverse e contrastanti dichiarazione dell’atleta che hanno causato seri guai giudiziari a tre oneste persone quali Fischetto, Fiorella e Bottiglieri.

2.       Una circostanziata denuncia di un tesserato alla WADA, alla IAAF ed alla Procura Antidoping del CONI, per quanto è stato permesso a Schwazer nei mesi passati. Denuncia che sta mettendo in forte imbarazzo i su citati organismi.

3.       La sentenza del Tribunale Antidoping che ha scagionato 26 atleti della FIDAL dalle pesanti accuse della Procura Antidoping. Leggere la sentenza è estremamente istruttivo per capire cosa c’è stato dietro e come il Tribunale schiaffeggi la stessa Procura.

4.       Dichiarazioni di importanti atleti azzurri contrariati per questa situazione, anche se altri sono molto attenti a fare dichiarazioni essendo … militar/soldati.

5.       Arriva ora questa pesante presa di posizione di un atleta australiano – un campione olimpico – e la minaccia di gareggiare con magliette di protesta. Tra l‘altro, come mi ha detto un importante presidente di Federazione Internazionale e Membro del CIO: “possibile che non si capisca che questo non aiuta Roma 2024?”

6.       Inutile che mi dilunghi sulle irregolarità della situazione: test ufficiali organizzati dalla FIDAL, iscrizione dello Schwazer dopo i termini scaduti con conseguente penale di 1000 euro. Ma chi la paga? La FIDAL? Sarebbe veramente grave.

7.       Fra le altre norme non rispettate, c’è anche quella relativa alla restituzione di premi ed assistenza economica della FIDAL stessa. Al riguardo ti allego tua dichiarazione con la quale si attesta il versamento di 15.000 (quindicimila) euro allo stesso Schawer. Forse la borsa di studio del Club Olimpico. Sono stati restituiti come prescrivono le norme IAAF prima che un atleta possa tornare a gareggiare?

Per tutti questi motivi, e per permettermi di esserti ancora vicino, rintuzzando le critiche che ti si fanno su questo argomento,

TI SUGGERISCO E TI IMPLORO
“Non iscrivere Alex Schwazer alla Coppa del Mondo di Marcia della prossima settimana”.

Fai un gesto coraggioso. Lui potrà gareggiare a giugno a Dublino e ottenere con facilità il minimo della 50 km che è di 4 ore e spiccioli, quindi molto facile. Togli dall’imbarazzo tutti e dimostra che la FIDAL e l’Italia sono seri in materia.

Tuo Luciano."

PS. Si tratta di una lettera aperta e, quindi, la farò circolare.

 

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