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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Scherma / Valentina non andra' a Rio, ma entra nella storia

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Domenica 29 Novembre 2015

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Non ce l'ha fatta Valentina Vezzali a staccare il biglietto per la sua sesta Olimpiade. Il verdetto finale è arrivato dalla tappa torinese della Coppa del Mondo. Già molto indietro nel ranking olimpico (secondo le norme, per Rio si qualificano le prime due fiorettiste per nazione, esclusa com'è la prova a squadre: andranno solo Arianna Errigo e Elisa Di Francisca), l'onorevole Vezzali ha visto la sua rincorsa interrotta ai 16.mi dalla russa Diana Yakovleva (7-8). In un ideale passaggio di consegne, va vista l'affermazione della senese Alice Volpi che in finale ha avuto la meglio, senza repliche (15-4), sull'altra russa Inna Deriglazova, campionessa mondiale in carica e avversaria dalle azzurre nella finale olimpica di Londra. Per il gioco degli incroci, la 23.enne Alice, il futuro italiano della specialità, a Torino ha colto il suo primo successo in Coppa (dopo la vittoria agli EuroGames di Baku), ed è allenata da Giovanna Trillini, grande rivale/concittadina della Vezzali. Questo definitivo e temuto stop sulla strada di Rio, Valentina lo ha bagnato con le lacrime e col commovente gesto di chinarsi a baciare la pedana. Un omaggio al suo passato che la consegna allo storia e ai primissimi posti della scherma mondiale di sempre.


A Londra, dove era stata l'alfiere della squadra italiana, rientrando dalla seconda maternità aveva combattuto da par suo: bronzo nell'individuale, oro nella prova a squadre. Si era promessa una sesta possiblità, ma non poteva ragionevolmente fare di più, specie da quando, entrata in Parlamento, aveva dovuto drasticamente dividersi tra Iesi e Roma, tra gli allenamenti parziali all'Acqua Acetosa e l'aula e le commissioni parlamentari (dove, con il suo carattere che nulla lascia al caso, figura sempre tra le più presenti).

Ha dato tanto, Valentina, allo sport italiano, più di quanto ci si potesse aspettare dal suo fisico minuto ma innervato da una volontà di ferro. Mai appagata dei traguardi raggiunti. Se il valore di una atleta si può calibrare con il numero dei successi archiviati, quelli di Valentina sono una infinità e difficili da conteggiare. Nove le medaglie olimpiche ottenute in cinque edizioni dal 1996 al 2012, con 6 titoli tre due quali individuali e consecutivi; 25 le medaglie conquistate ai Mondiali, con 16 ori sei dei quali individuali; 11 le Coppe del Mondo con il record di 79 successi individuali e 122 podi, tra il 1993 e il 2014.

Un bottino senza eguali al quale vanno aggiunte le 21 medaglie europee, con 13 ori cinque dei quali individuali. Si poteva fare di più? Fino a sabato Valentina lo ha sperato, ma era difficile se non impossibile. La sua corsa non si ferma comunque a Torino, ma potrebbe proseguire almeno fino agli Europei di giugno, dove potrebbe percorrere la sua vera passerella finale (sempre che non riesca ad andare a Rio con la squadra per il "mondiale" di consolazione).

Comunque, grazie, immensa signora del fioretto per questi vent'anni di emozioni.  

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