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Giochi 2024 / Montezemolo: Roma e' gia' pronta, ...

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Domenica 27 Settembre 2015

MONTEZEMOLO

(gfc) E' passata un po' sottosilenzio una intervista all'AP di Luca Cordero di Montezemolo - una delle 3-M a capo della candidatura di Roma ai Giochi 2024 (le altre appartengono a Marino e a Malagò) - che invece avrebbe meritato maggiore attenzione. Perchè offre una chiave di lettura sulle motivazioni "filosofiche" della candidatura, ma soprattutto perchè apre una finestra sulla "qualità e profondità" intellettuale della proposta stessa. Vediamo. Come è noto, alla scadenza del 15 settembre, la deadline imposta dal CIO, hanno formalizzato l'intenzione di candidarsi cinque città. In ordine strettamente alfabetico: Amburgo, Budapest, Los Angeles, Parigi, Roma. Le prime due non hanno mai avuto i Giochi, anche se la capitale ungherese si era fatta più volte avanti. Un po' a sorpresa - dopo gli sforzi compiuti per ospitare a giugno i Giochi Europei 2015 - è rimasta assente Baku, malgrado la città sia stata completamente ridisegnata in vista di quell'evento e, soprattutto, si sia dotata di una "Olympic Road" e di impianti avveniristici e di grande qualità tecnica. Tutte cose, per inciso, che per Roma restano confinate nel mondo dei sogni.

Ma tornando a Montezemolo, presidente del Comitato Organizzatore, "Roma è già pronta per l'Olimpiade 2024". tanto che - sempre parole dell'ex-presidente della Ferrari e oggi a capo di Alitalia e Italo - "potremmo organizzare la cerimonia di apertura e le gare di atletica per stasera, il nuoto per stanotte. Siamo pronti. Il 70% delle sedi di gara esiste già." Più avanti Montezemolo precisa che il centro dei Giochi sarebbe posizionato al Foro Italico (stadio e piscina), dove gli impianti risalgono agli anni Trenta del secolo scorso, con il Villaggio Olimpico da costruire a Tor Vergata, accanto al dente cariato della Città dello Sport di Calatrava, un monumento al degrado e allo spreco. Dove, in soldoni, non si è riusciti in vent'anni a finire una piscina, figuriamoci costruire un quartiere per 20.000 persone. Il terzo polo, se così si può dire, sarebbe il recupero dei padiglioni della Fiera di Roma, sulla strada per Fiumicino (altro problema, l'aeroporto ...), altro sito che si avvia al fallimento.

Non si tratta ancora di un progetto (che, nel dettaglio, manca del tutto), ma vengono indicate delle strategie di fondo, chiamamole così, destinate a chissà quanti cambiamenti. A sostegno del tutto e con involontario umorismo, Montezemolo tranquillizza ricordando che a vigilare sui progetti olimpici ci sarà l'Autorità Nazionale Anticorruzione, rappresentata dal giudice Raffaele Cantone. Pensate un po' quanto questa circostanza possa fare buona impressione all'estero, dove l'equazione Italia=Mafia ha sempre il suo bel valore aggiunto.

Ma per Montezemolo - non dimenticato responsabile dei disastri di Italia '90 (tra l'altro, non si ricorda mai che nella costruzione affrettata di quegli stadi, persero la vita dodici operai), tutto è già pronto e si potrebbe iniziare domattina. Provocazione o meno, questo resta l'approccio con cui Roma sta preparandosi a un nuovo disastro. Nè sembra abbiano avuto effetto gli allarmi e i richiami alla prudenza lanciati per l'imminente Giubileo della Misericordia. Resta solo una domanda: questa candidatura posticcia un traguardo l'ha già raggiunto: in ogni caso, esporrà la Capitale ad una nuova brutta figura. A quel punto, i romani a chi dovranno chiedere i danni?     

PS. A proposito di impianti, mentre si ferma lo stadio della Roma, è di ieri la notizia di un nuovo bando, ad ottobre (?), per il risanamento del Flaminio, una delle opere di Pierluigi Nervi per Roma '60. Impianto da anni abbandonato e pericolante, con gli alberi che crescono sul prato e le tribune cadenti. L'alternativa sarebbe l'abbattimento. Ma Montezemolo ha il tempo di leggere i giornali?  

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