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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Addio alla Signora, addio alla Divina, ...

Lunedì 7 Ottobre 2024


pericoli

 
… come la battezzò Gianni Clerici, che aveva classe, carattere, charme, eleganza, la giusta dose di snobismo, per farne quella che è stata: una protagonista, un volto e una voce che ci hanno accompagnato, un evo dopo l’altro.

Giorgio Cimbrico

Lea Pericoli se n’è andata a 89 anni ma era già nella storia di quell’arte non minore che è la moda: al Victoria and Albert di Londra, maxi-scrigno di tutta la creatività umana, accanto ai capolavori dell’arte orientale, ai cartoni di Raffaello, a certi azzardi del design e ad abbozzi usciti dalle mani di Michelangelo, sono esposte le invenzioni che per lei immaginò e realizzò Ted Tinling: la culotte e la sottoveste rosa che fecero infuriare il severo papà Filippo.

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Fatti&Misfatti / Maghi sfigati o soltanto sfortunati?

Lunedì 7 Ottobre 2024

 

basket-ball-a 


Misteri che non turbano una Federazione al ricambio ed una Lega tormentata dall’idea che con la televisione guadagna ancora troppo poco, invidiando quelli della A2 perché la RAI ha deciso di mandarla in diretta, non sempre, ogni 15 giorni.

Oscar Eleni

Tormentato dalle rane lamentose sotto le cascate di Tugela nel verde Natal dove provi a dimenticare tutto: la guerra, la finta pace, gli ostaggi, lo sport mangiato e mal digerito, il disgusto di dover commentare robaccia italiana senza un giocatore della nostra scuola da maledire o festeggiare. Certo che non devono esistere frontiere, ma deve esistere l’orgoglio di saper preparare giocatrici e giocatori da presentare ad un pubblico che forse sarebbe felice di applaudire chi arriva dal viaviaio e non da un’agenzia di collocamento.

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I sentieri di Cimbricus / La nobile dinastia degli 800

Martedì 1° Ottobre 2024

 

davis 

I vichinghi temevano la nebbia: perdevano la rotta e smarrivano il coraggio. E’ capitato anche a me, non è stato piacevole. Ne sto bene o male uscendo e mi accorgo che sono capitate molte cose e altre ne stanno per capitare.

Giorgio Cimbrico

Fra non molti giorni, il 16 ottobre, saranno sessant’anni dalla prima medaglia del Kenya ai Giochi Olimpici: la conquistò Wilson Kiprugut, terzo negli 800 di Peter Snell, al bis, e di William Crothers canadese. Kiprugut corse davanti per 550 metri, coraggioso, scriteriato, disse qualcuno. Il Kenya era indipendente da meno di un anno. Quattro anni dopo finì secondo alle spalle di Ralph Doubell. Tristi antipodi per Wilson, piegato prima da un neozelandese, poi da un australiano.

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Duribanchi / Si avverte una certa puzza di malapolitica

Martedì 1° Ottobre 2024

 

sinner-wada 


Colpevole o perseguitato? Nella vicenda Sinner, la WADA ha scelto di comportarsi come peggio non avrebbe potuto. Come finirà? Difficile pensare ad una squalifica, ma di certo il danno d’immagine per l’azienda Sinner resterà.  

Andrea Bosco

“Ci vuole un fisico bestiale“, cantava Carboni per “reggere ai colpi della vita“. Jannik Sinner ha un fisico asciutto, longilineo, ma certamente ha una testa “bestiale“. La WADA gli ha recapitato il ricorso per l'affaire “pomata“ mentre stava giocando a Pechino. Sinner ha vinto e poche ore fa ha replicato accedendo alle semifinali. Strano torneo quello cinese: se perdi tutte la partite, ti arriva comunque un bonifico di oltre un milione di euro.

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I sentieri di Cimbricus / Quella grande fuga del Sessantotto

Lunedì 30 Settembre 2024


adorni-v 


A proposito di fughe e di distacchi. Dal ’71, titolo mondiale in palio, nessuno aveva inscenato una fuga come quella che Tadei Pogachar ha messo in bacheca a Zurigo. Ma nel 1968 un certo Vittorio Adori aveva fatto di meglio.

Giorgio Cimbrico

Una volta, a pranzo a Parma: un carrello di bolliti imponente. Adorni si stupiva dell’esattezza dei ricordi del suo interlocutore. Secondo, Van Springel, a 9’56”, primo di un’altra corsa, era il “catenaccio” di Tuttosport. Mai più capitata una cosa del genere. Adorni sorrideva e assentiva. Quel ritaglio doveva essere nella sua collezione.

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