Giochi Olimpici Estivi - 1900

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1900 Parigi

Giochi della II Olimpiade

1900

(gfc) Come era accaduto quattro anni prima, anche la seconda edizione dei Giochi venne ignorata in Italia. Per di più concideva con l’assassinio del re Umberto I, avvenuto nel parco di Monza nella serata del 29 luglio, al termine di un concorso ginnico. Se nessuno era al corrente in Italia che a Parigi si tenevano i Giochi Olimpici, non ne era del tutto convinto neppure de Coubertin che si era dovuto rassegnare a far svolgere le gare nell’ambito dell’Exposition Universelle, la rassegna che sotto la torre Eiffel inaugurava il nuovo secolo.

Il programma si presentava come un intreccio di concorsi nazionali ed internazionali ai quali venivano ammessi sia “dilettanti” che “professionisti”. Gli sport proposti erano almeno ventiquattro con una miriade di gare, anche vere bizzarrie in sintonia con i tempi. Le manifestazioni sportive vere e proprie ebbero inizio il 14 maggio con la scherma e si conclusero il 28 ottobre con il rugby. Non ci furono cerimonie ufficiali, né d’apertura né di chiusura, men che meno medaglie. I premi, in oggetti o in denaro, furono recapitati con mesi di ritardo e non a tutti coloro che potevano vantarne titolo.

Per tali motivi è oggi difficile stabilire quanti italiani gareggiarono a Parigi. Il loro numero – in base alle ricerche più recenti –, limitando la conta ai soli “dilettanti” e alle 87 gare ritenute “olimpiche”, risulterebbe almeno di 27, ma potrebbero essere molti di più. L’unico organismo che si interessò dell’avvenimento fu l’Unione Velocipedistica che selezionò otto corridori. Tutti gli altri si recarono a proprie spese nella Ville Lumiére o gareggiarono perché già vi si trovavano. Gli uni ignorando gli altri.

Nel ciclismo, cavallo di battaglia dello sport d’inizio secolo, il migliore nella velocità su pista fu Enrico Mario Brusoni, un ventiduenne bergamasco nato in Toscana, che il 15 settembre si impose nei 5000 metri della corsa a punti. Si trattava, in ordine cronologico, della terza vittoria italiana a Parigi. La prima medaglia d’oro della nostra storia olimpica (peraltro virtuale, dal momento che non ce n’erano) l’aveva conquistata nell’equitazione il ventitreenne vicentino Gian Giorgio Trissino, un sottotenente del “Genova Cavalleria” di nobili ascendenze. Il giovane conte si era classificato primo ex-aequo nel salto in elevazione valicando l’altezza di 1.85. Era il 2 giugno del 1900. Due giorni prima, il 31 maggio, Trissino era diventato il primo italiano a vincere comunque una medaglia, quella d’argento, nel salto della riviera con la misura di 5.70.

Dalla prova di sciabola riservata ai maestri (solo per la scherma, ritenuta più un’arte che uno sport, venivano tollerati i “professionisti”), il 27 giugno era giunta la seconda vittoria italiana in ordine cronologico. L’aveva conquistata Antonio Conte concludendo senza sconfitte la finale ad otto, precedendo in classifica un altro grande schermidore, Italo Santelli. Santelli, italiano a tutti gli effetti per nascita e formazione, come attesta il Rapporto Ufficiale a Parigi si presentò come residente a Budapest, dove si era trasferito sul finere dell'Ottocento e dove istruiva gli ufficiali dell’esercito magiaro.


La scheda di Parigi 1900


Date: 14 Maggio / 28 Ottobre 1900.
Nazioni presenti: 28 (vincitori di medaglie: 20).
Atleti partecipanti (?): da ca. 1222 (1200 uomini, 22 donne) a ca. 1588 (1566 uomini, 22 donne).
Programma tecnico: 21 sport, 87 gare.
Medaglie assegnate (?): 289 (97 Oro, 97 Argento, 95 Bronzo).

Membri italiani del CIO: conte Eugenio Brunetta d’Usseaux (dal 1897).
Atleti italiani in gara: 23 (22 dilettanti e 1 professionisti).
Medaglie vinte: 5 (3 Oro, 2 Argento).
Atleti italiani vincitori di medaglie: 4.

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