CONI / Foro Italico: gli strani "miracoli" della CONI Servizi

Lunedì 13 maggio 2013

Col governo ritirato in convento, la vicenda dell’avvicendamento ai vertici della CONI Servizi e, soprattutto del suo finanziamento (Fabrizio Saccomanno), resta ancora in alto mare. Per i soldi si partirà da 411 milioni di euro, a scendere. Ma la curiosità odierna è un’altra. Vediamola. In occasione della 70ª edizione degli Internazionali, in due pagine a pagamento sui giornali, si informano i lettori, anche i più distratti, delle mirabilia dell'operato della CONI Servizi in questi anni. Al centro, il parco del Foro Italico che la stessa Servizi avrebbe ammodernato e reso, finalmente, fruibile. Negli articoli (pur tra molti errori di stampa) si leggono frasi roboanti a sottolineare meriti, capacità e dedizione. Un vero miracolo per il Foro Italico. “L’area, completamente ripulita e restaurata, si presenta nella sua monumentale bellezza esaltata dal contrasto tra natura e marmo bianco, mosaici e prospettive ne fanno uno scenario quasi metafisico”.

E ancora, per chi avesse voglia di proseguire: “A valorizzare questo patrimonio è stata la CONI Servizi che lo ha in gestione. Più che un parco sembra un borgo, […] Gru e escavatrici hanno fatto miracoli estirpando cespugli e erbacce che delimitavano Viale delle Olimpiadi nascondendo l’edificio adibito ad aula bunker negli anni del terrorismo; la CONI Servizi le (ma non parlavamo di “patrimonio”?) ha ridato l’antico splendore di edificio sportivo, come l’aveva ideato l’architetto Luigi Moretti. […] Una meraviglia di marmo bianco che sarà la struttura portante del Villaggio VIP degli Internazionali, ad affaccio su un prato immenso, lì dove fino a pochi mesi fa c’erano appunto rovi e cespugli”. E così via, con un lirismo da scuola media.

Una prosa che si legge con un certo imbarazzo. Tralasciando le osservazioni che, negli anni, sulla conservazione e la tutela del Foro Italico hanno più volte avanzato Italia Nostra e altre associazioni culturali, ci torna in mente l’appello lanciato dai maggiori architetti e ingegneri romani, nel lontano luglio 2007 (tra gli altri, Benevolo, Fuksas, Portoghesi, Schiattarella), all’allora ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli e al sindaco di Roma Walter Veltroni, per “difendere l’integrità dello straordinario complesso architettonico del Foro Italico, ancora una volta minacciato da interventi che si annunciano disastrosi”. Si parlava allora del nuovo gigantesco stadio del tennis. Oggi una realtà.

Ma poi, tanto per ricordare, il complesso del Foro Italico – così mortificato da “cespugli ed erbacce” – non è in gestione, da sempre, al CONI? E il segretario generale del CONI non è stato per vent’anni lo stesso personaggio – Pagnozzi – che oggi può rivendicare, come AD (sia pure, da poco, con mandato “rimesso”) della CONI Servizi che ha posto rimedio a tanto disastro? E poi, povero Moretti: col suo carattere non avrebbero certo gradito di vedere il suo capolavoro ridotto a resort per i cosiddetti VIP …

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