Piste&Pedane (9) / Se cinque medaglie vi sembrano poche ...

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Lunedì 4 marzo 2013

la mantiaSi chiude all’insegna di Renaud Lavillenie, vittima di una piega del regolamento che gli annulla un 6.07 superato alla terza prova, una frizzante edizione degli Euroindoor che ci riconsegnano – finalmente, dopo un decennio opaco – un’Italia in salute e con tanta voglia di tornare protagonista. Per l’Italia una quinta medaglia la porta a casa una rinata Simona La Mantia – campionessa uscente – anche se ancora in fase di recupero. C’è da essere soddisfatti. Da Göteborg parte una nuova fase – come ha sottolineato il presidente Alfio Giomi che può archiviare con soddisfazione i suoi “primi 100 giorni” – con obiettivo fissato a Rio 2016. In Svezia il nuovo corso federale ha voluto una quarantina di elementi, con tanti giovani portati a fare esperienza. Come le due saltatrici Alessia Trost (comunque quarta in Europa dopo i 2.00 che le danno il primo posto nel mondo) e Roberta Bruni che hanno, sia pure con modalità diverse, pagato lo scotto dell’esordio sul grande palcoscenico.

Il bilancio finale ci vede risalire molte posizioni in Europa: poggia sul 17.70 stellare di Daniele Greco, su cinque medaglie complessive (una d’oro, una d’argento e tre di bronzo), su tre importanti primati nazionali, su 10 finalisti, su un ottavo posto sia nel medagliere che nella classifica a punti. Non è poco ed è alla luce di queste considerazioni che va letta l’eliminazione al primo turno di 24 elementi, tutti giovani tra i 20 e 24 anni. Si poteva fare di più? Difficile crederlo, ma un rimpianto per qualche assenza eccellente ci sta tutto, specie se pensiamo all’influenzato Fabrizio Donato e ad Andrew Howe che pare aver sciolto le perplessità tra lungo e velocità. Non siamo stati presenti con le staffette. Ecco, questo è un capitolo tutto da scrivere, un impegno che la direzione tecnica ha già preso: quattro staffette a Rio sarebbero la conclusione più bella per il quadriennio.

Non si può poi dimenticare che la mancanza di impianti non aiuta certo lo sviluppo dell’atletica indoor. Il nuovo presidente del CONI Malagò ha già posto la questione all’attenzione di tutti: l’abortita legge sugli stadi di calcio andrà riconvertita al più presto in un più ampio piano di impianti di base per lo sport olimpico. Atletica in primis. Oggi è in funzione in Italia un solo anello degno, quello di Ancona, ma che risulta fin troppo sfruttato. Una circostanza che, se permette a saltatori e velocisti una discreta attività, la impedisce ad altri specialisti, specie del mezzofondo. Un rilievo che già di per sé indica una direzione di lavoro.

Ed eccoci alle gare. Il ritorno di Simona La Mantia è la migliore notizia della giornata. Dopo il titolo europeo di Bercy, la palermitana era incappata in una serie di infortuni che ne avevano compromesso il rendimento. Ora, dopo il matrimonio, pare avviata a risalire posizioni. In Svezia si è battuta con convinzione, pur con una preparazione ridotta, tornando sul podio con un 14.26 transitorio, ma a soli 4 centimetri dall’argento (imprendibile l’ucraina Saladuha che aveva ucciso la gara con un primo salto a 14.88).

Anche Alessia Trost ha sofferto l’ostacolo dell’esordio. Presentatasi come la novità del momento, la campionessa mondiale junior ha sofferto l’approccio col grande palcoscenico. Dopo aver pasticciato in qualificazione, in finale si è battuta con coraggio contro gli 1.96 che l’avrebbero portata sul podio. Non ce l’ha fatta. Torna comunque a casa con un quarto posto di gran rilievo anche se il campo della partecipanti presentava qualche vuoto importante. Un quarto posto che in mattinata aveva ottenuto anche Chiara Rosa col suo personale stagione (un buon 18.37 pur se lontano dal podio). Alle loro spalle incontriamo il quinto posto di Gianmarco Tamberi e i settimi di Micol Cattaneo e della coraggiosa Giulia Viola. Ma l’aspetto che più piace sottolineare è il ritrovato spirito che deve accomunare chi fa atletica, il piacere di stare assieme, di sostenersi a vicenda. Come ha detto il CT Magnani, “siamo arrivati in Svezia come gruppo, ripartiamo come squadra”. Come consuntivo dei “primi 100 giorni” può già bastare. Per tutti, appuntamento a Praga 2015.


32. Campionati Europei Indoor

Göteborg, SWE – 1/3 marzo 2013

Medagliere
(in base al valore delle medaglie)
1. Russia 14 (4/7/3); 2. Gran Bretagna & NI 8 (4/3/1); 3. Francia 9 (4/2/3); 4. Ucraina 4 (2/1/1); 5. Spagna 4 (1/3/0); 6. Svezia 6 (1/2/3); 7. Germania 5 (1/2/2); 8. Italia 5 (1/1/3); 9. Polonia 4 (1/1/2); 10. Turchia 2 (1/1/0); seguono 9 nazioni.

Classifica a punti
1. Russia 145; 2. Gran Bretagna & NI 99; 3. Francia 90; 4. Germania 60; 5. Svezia 58; 6. Ucraina 54; 7. Rep. Ceca 54; 8. Italia 51; 9. Spagna 44; 10. Bielorussia 39.

3ª Giornata (Finali)
Uomini

400 m – 1. Maslák (Cze) 45”66; 2. Levine (Gbr) 46”21; 3. Trenikhin (Rus) 46”70.
800 m – 1. Kszczot (Pol) 1’48”69; 2. López (Esp) 1’49”31; 3. Mohammed (Gbr) 1’49”60.
1500 m – 1. Mekhissi-Benabbad (Fra) 3’37”17; 2. Özbilen (Tur) 3’37”27; 3. Denissel (Fra) 3’37“70.
4x400 m – 1. Gran Bretagna & NI (Bingham, Buck, Levine, Strachan) 3’05”78; 2. Russia (Trenikhin, Trambovetskiy, Svechkar, Krasnov) 3’06”96; 3. Polonia (Pietrzak, Omelko, Domagala, Sobinski) 3’07”53.
Asta – 1. Lavillenie (Fra) 6.01 [6.07 annull.]; 2. Otto (Ger) 5.76; 3. Mohr (Ger) 5.76.
Lungo – 1. Menkov (Rus) 8.31; 2. Tornéus (Swe) 8.29; 3. Reif (Ger) 8.07.
Eptathlon – 1. Sintnicolaas (Ned) 6372; 2. Mayer (Fra) 6297; 3. Dudas (Srb) 6099.

● Donne

60 m – 1. Naimova (Bul) 7”10; 2. Ryemyen (Ukr) 7”10; 3. Soumaré (Fra) 7”11.
400 m – 1. Shakes-Drayton (Gbr) 50”85; 2. Child (Gbr) 51”45; 3. Hjelmer (Swe) 52”04.
800 m – 1. Lupu (Ukr) 2’00”26; 2. Kotulskaya (Rus) 2’00”98 ; 3. Arzamasova (Blr) 2’01”21.
3000 m – 1. Moreira (Por) 8’58”50; 2. Harrer (Ger) 9’00”50; 3. Britton (Irl) 9’00“54.
4x400 m – 1. Gran Bretagna & NI (Child, Cox, Ohuruogu, Shakes-Drayton) 3’27”56; 2. Russia (Tovarnova, Veshkurova, Kotlyarova, Zadorina) 3’28”18; 3. Rep. Ceca (Rosolová, Bartonicková, Masná, Hejnová) 3’28”49.
Alto – 1. Beitia (Esp) 1.99; 2. Jungmark (Swe) 1.96; 3. Green Tregaro (Swe) 1.96; … =4. Trost 1.92.
Triplo – 1. Saladuha (Ukr) 14.88; 2. Gumenyuk (Rus) 14.30; 3. La Mantia (Ita) 14.26.
Peso – 1. Schwanitz (Ger) 19.25; 2. Kolodko (Rus) 19.04; 3. Kopets (Blr) 18.85; ... 4. Rosa 18.37.