Piste&Pedane / Se una telefonata ti salva la marcia

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Lunedì 3 Aprile 2023


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“Una riunione di appassionati ideata e voluta da Pietro Pastorini per lanciare un segnale, l’ennesimo, di speranza: per ricordare che questi uomini e donne continuano a perpetuare un sogno nato cinquant’anni addietro”.


Daniele Perboni

La telefonata arriva nel tardo pomeriggio di un assolato giorno di fine marzo. Annuncia un ritrovo nel “covo” della marcia a Lomello. E chi poteva, se non l’ottantaseienne Pietro, esserci dall’altra parte dell’ipotetico filo? La risposta non poteva che essere affermativa. «Saremo una cinquantina, non credere di essere il solo beneficiario dell’invito. A mezzogiorno in punto in piazza. Puntuale!». Ulteriori info restano sospese nell’aria. «Vieni e vedrai».

Un paio di giorni e sale il dubbio di un pesce d’aprile. Il “Pedar” non è il tipo, ma non si sa mai. Poi prevale la ratio e tutto ritorna nella normalità.

Ed eccoci nel regno del vecchio marinaio greco. In tuta e sempre più magro dirige le operazioni, coadiuvato dal fratello Giuseppe, con cipiglio e sicurezza. «Si va all’Abbazia D’erbamara, una decina di chilometri. Seguitemi». Inizia così il breve viaggio nella profonda Lomellina occidentale. Distese di campi già pronti per la semina del riso, con la spada di Damocle della siccità che incombe. Ci accoglie un casolare isolato nella campagna. Si rivivono atmosfere antiche. Manca solamente un po’ di nebbia per precipitare nell’Albero degli zoccoli o in Novecento.

Ritrovi vecchie conoscenze come i fratelli Sandro e Maurizio Damilano, ex colleghi, amici di lunga data, nuovi e vecchi protagonisti di una disciplina che non smetterà mai di affascinarti. Quella marcia che, ricorda Sandro Damilano, ha regalato alla maglia azzurra oltre ottanta medaglie di caratura internazionale. Scopri così che quella riunione di appassionati è stata ideata e voluta per lanciare un segnale, l’ennesimo, di speranza, per ricordare che questi uomini e donne continuano a perpetuare il sogno nato esattamente cinquant’anni addietro: «Era l’autunno del 1973 – racconta Pastorini – quando andammo da questo signore – indicando il tavolo d’onore – a cercare aiuto economico per una manifestazione sportiva. Da allora non ci ha mai abbandonato». Improvvisamente comprendi il significato di questa “festa”. È in onore di chi ha sempre creduto e sostenuto economicamente la marcia in quel di Lomello. E un paragone sorge spontaneo: ma se ci hanno pensato qui, ai confini dell’impero, perché mai il centro nevralgico della Federazione si è scordato di una simile tradizione? Misteri della fede …

I racconti non smettono di riempire il sacco dei ricordi. «In quella prima gara era presente un giovane allenatore di 23 anni – continua il vecchio dalla faccia rugosa – ed il suo più giovane fratello: Maurizio. Quel Maurizio che sette anni dopo si mise al collo l’oro olimpico a Mosca ’80».

Prende la parola Sandro, da pochi giorni tornato dalla Cina, dove ricopre un importante ruolo tecnico seguendo il gruppo di punta dei marciatori in maglia rossa. «Un ricordo indelebile di Pietro è la sua incrollabile fede nella marcia. Posso dire che ha “misurato” tutto il mondo. Ovunque andassimo prendeva il metro e segnava l’asfalto ad ogni chilometro». Ed anche in queste lande isolate si trovano tracce di questa strana usanza. Basta cercare ed ecco che spuntano, chilometro dopo chilometro, numeri sbiaditi sull’asfalto. Sono i riferimenti delle distanze d’allenamento per l’ultimo dei suoi innumerevoli allievi, Stefano Chiesa, recentemente portatosi a 2h34’26” sui 35 chilometri di Dudince.

«I primi cinesi scesi in Italia, naturalmente con l’esordio qui a Lomello – continua il tecnico piemontese – furono tre ragazze accompagnate da un allenatore che in questi mesi compie 90 anni ed ancora tutte le mattine si fa una doccia gelata». Basterebbe solo questo per rimarcare l’importanza di Lomello nel mondo della marcia. Veramente tutto il globo ha marciato su queste strade. Molti di quegli atleti ora sono tecnici e non dimenticano l’esperienza di allora.

L’occasione di questo primo aprile 2023 naturalmente è sfruttata anche per lanciare la tappa lomellina del 52º Trofeo Frigerio di marcia. Si terrà il 7 maggio, e saranno presenti tutte le categorie federali e oltre: «A Lomello gareggeranno anche i bambini dell’asilo» è l’annuncio orgoglioso di Pietro Pastorini. Un’altro seme piantato nella speranza di raccoglierne i frutti.