Piste&Pedane / Il re e' stato detronizzato

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Domenica 5 Marzo 2023

 

ceccarelli-jacobs 


Una bella storia italiana, quella che coinvolge ed incorona il carneade Samuele Ceccarelli (e il suo mentore, Marco Del Medico) e che relega Marcell Jacobs sul secondo gradino. Ma che illumina la vetrina di questi EuroIndoor.

Daniele Perboni

Giornata da non dimenticare questo sabato di marzo. In rapida successione arriva l’argento di Dariya Derkach nel triplo (14.20), l’oro di Samuele Ceccarelli (6”48) e l’argento di Marcell Jacobs nei 60 (6”50). Il re è stato detronizzato, eccone un altro della stessa casata, con una stella al centro di una ruota dentata (simbolo di progresso e lavoro) tra un ramo di ulivo (simbolo di pace) e un ramo di quercia (simbolo di forza) legati da un nastro recante la scritta “Repubblica Italiana”.

«Sono felice, anche se lo sarei stato di più a risultato invertito – mormora sorridendo Jacobs ai microfono della RAI – ma almeno questo titolo è rimasto in casa. Complimenti a Samuele, è stato davvero bravo. Ho corso con un po’ di dolore a una gamba però non ci ho pensato, senza tirarmi indietro mi sono buttato per dare tutto quello che avevo».

Samuele, un poco stranito, guarda e ascolta ancora incredulo. «Per ora non mi rendo conto – commenta emozionato – e ci vorrà tempo per realizzare. Ho cercato soltanto di stare rilassato il più possibile, ci sono riuscito. Non so cosa dire. Anche se sembra una affermazione banale. Ma è così. Non sono abituato a questi tempi lunghi prima di entrare in pista e quando mi hanno dato il pettorale blu, da migliore dell’anno in Europa, un poco mi sono emozionato».

Ben vengano questo genere di emozioni se portano in dote risultati di tal fatta. Un crono ancora più eccezionale se si considera che il 23.enne toscano (29 febbraio ‘96) non è al meglio della condizione. Già in semifinale, due ore prima, si era intuito che il successo di Ancona ai Tricolori, sempre davanti a Jacobs, non era un fuoco di paglia. Allo sparo l’allievo di Marco Del Medico confeziona una gara perfetta, chiudendo in 6”47, sette centesimi più veloce del suo record personale, ottenuto con la vittoria di Ancona, sempre davanti al campione olimpico.

Due corsie più in là il britannico Reece Prescod, uno dei più accreditati al successo, in virtù del 6”49 del 10 febbraio a Berlino, resta letteralmente di sale. Pur azzeccando un tempo di reazione migliore (.146 a .162) si trova subito ad inseguire e sul traguardo si becca cinque centesimi (6”47 a 6”52). Crono che fa di Ceccarelli, il più accreditato per una medaglia. Marcell deve ancora scendere in pista. Pochi minuti di attesa ed ecco il 6”52 di Jacobs. I pronostici indicano nei tre la lotta per le medaglie.

Nelle due ore fra semifinale e finale sulla pedana del triplo la trentenne (il prossimo 27 marzo) Derkach, allenata da Alessandro Nocera, dopo un assaggio a 13.93, atterra a 14.20, quattro centimetri meglio della portoghese Patricia Mamona, campionessa uscente. Poco prima, però, la turca Tugba Danismaz ha già messo in cassaforte oro e titolo con il 14.31 del record nazionale. Argento dunque e quarta piazza per l’altra azzurra in gara, Ottavia Cestonaro (14.08).

Ed eccoci alle 19,00. Nueve de la tarde a Istanbul. Ceccarelli in terza corsia, Jacobs in sesta. Ancora una volta la partenza bruciante di Samuele mette in difficoltà Prescod (che abbandona la partita lasciandosi scivolare all’ottava piazza). Agli avversari non resta che inseguire, inutilmente. L’unico che sembra possa sottrargli il titolo è l’amico rivale. Con la consueta progressione guadagna il terreno perso nella prima metà gara. Tutto inutile, però. Il traguardo già li attende. Il resto è già storia.

Altro. In quattro approdano alle semifinali dei 60 con barriere: Hassane Fofana, Lorenzo Simonelli, Paolo Dal Molin e Elisa Di Lazzaro. Poca gloria, invece, per Roberta Bruni nell’asta (tre nulli a 4.45 e ottava piazza) e Sinta Vissa nei 1500 (nona in 4’10”05).

Oggi ultima giornata con diversi azzurri nelle rispettive finali. Claudio Stecchi nell’asta, Larissa Iapichino nel lungo, Eloisa Corio, Catalin Tecuceanu e Simone Barontini negli 800, nell’alto Marco Fassinotti e Christian Falocchi, oltre alla staffetta 4x400 metri delle ragazze.

Nel medagliere gran balzo in avanti: ci ritroviamo primi con 4 medaglie – 2 ori e due argenti –, davanti a Portogallo (2, 0, 1), Norvegia (2, 0,0), Germania (1, 2, 1), Gran Bretagna (1, 1, 2), Belgio (1, 1, 1). In totale sono 18 le nazioni con almeno un posto sul podio e c’è da scommetterci che alla fine saranno di più.


Foto FIDAL Colombo / FIDAL