Bordo campo / L'incubo del cucchiaio di legno (da scacciare)

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Lunedì 27 Febbraio 2023


italia-6naz-23 

All’Olimpico contro l’Irlanda è andata come previsione suggeriva. Ne è sortita una bella partita, piacevole, a tratti entusiasmante, ma la forbice è ancora troppo larga per noi. Prossimo avversario il Galles: in palio l'ultimo posto.

Daniele Perboni

Sì vabbè, dai! Ma qualcuno, sinceramente, sperava di poter vincere? Contro la prima squadra del ranking mondiale? Quella che ha battuto più di una volta i tutti-neri? Quelli annidati dall’altra parte del mondo, dove per una sconfitta viene decretato il lutto nazionale. E noi, ultimi arrivati nel mondo ovale del “Nazioni”, pensiamo a una possibile vittoria.

Mah! Attenzione! Non che sia un male credere di poter vincere. Nessuno che abbia praticato agonisticamente qualsiasi sport entra in campo con l’intento di perdere, semmai il contrario. Ma, pragmaticamente, conoscendo l’avversario in cuor tuo sai già come andrà a finire. Se non succede un cataclisma, se quell’altro, o gli altri, hanno dormito male, han passato la notte seduti sul water, o sono stati colpiti da qualche misterioso virus, batterio, bacillo può accadere, ma solo in quel caso. Altrimenti ciao.

E così è andata anche questa volta all’Olimpico romano contro i verdi d’Irlanda, sostenuti pure da circa diecimila compatrioti scesi in massa dalle lande del nord. Alla fine ne è sortita una bella partita, piacevole, a tratti entusiasmante. Ma la forbice è ancora troppo larga per noi.

Inni nazionali, stretta di mano, breve conciliabolo con l’arbitro e si parte. E già ti vien voglia di mollare tutto e andartene da qualche altra parte. Così, per non incazzarti ancora una volta, risparmiarti aumenti di pressione e non essere il bersaglio delle continue staffilate ironiche di famigliari e amici. Primi due minuti orribili. Poi i ragazzi di Crowley si rimettono in moto. Trovano un minimo di dignità, cercando di raddrizzare la barca che sbanda paurosamente. Al nono minuto passiamo anche in vantaggio.

Intanto i verdi macinano gioco, arraffano palloni lasciati vaganti, triturano, come sanno fare bene, sgroppano ai lati e vanno in meta, complici i soliti errori. Fine primo tempo e sono già quattro le mete messe in saccoccia, Dai verdi. Bonus offensivo al sicuro. Nonostante questo siamo (sono, che c’entriamo noi, semplici spettatori?) ancora in partita: 17-24. Tutti negli spogliatoi.

L’animo si rasserena, ma la certezza di una vittoria non è proprio nelle nostre (di chi scrive) corde. Si riprende e in campo si lotta e si placca. I primi punti della seconda frazione li mette a segno Paolo Garbisi su calcio piazzato e si va sul 20-24. Purtroppo saranno gli unici punti messi a segno dalI’Italia, mentre quelli là, i primi della classe, ne accumulano altri dieci. E finisce 20-34. Terza sconfitta di questo Sei Nazioni 2023. Di buono, anzi di molto buono, c’è che il 15 azzurro è stato in partita sino a dieci minuti dalla fine e non hanno mollato mai. Buona tenuta fisica e mentale. Siamo forse sulla buona strada. Vuoi vedere che il lavoro di Crowley sta iniziando a maturare i suoi frutti?

E fra due settimane, l’11 marzo, a Roma scenderà il Galles, ferito nell’orgoglio, ancora a zero punti e alle prese con problemi economici difficili da gestire e risolvere. In palio il famoso cucchiaio di legno. In bacheca ne abbiamo sin troppi, …