I sentieri di Cimbricus / Un primo verso che nessuno ha dimenticato

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Sabato 24 Dicembre 2022


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Un altro del Ramsey’s Boys ci ha lasciato: ora della formazione dei Leoni, quel giorno in maglia rossa, ne restano solo due. Il terzino destro George Cohen, oltre che della Nazionale, è stato un fedelissimo del Fulham con la cui maglia ha sempre giocato.

Giorgio Cimbrico 

Se n’è andato George Cohen, aveva 83 anni, e dei Ramsey’s Boys che il 30 luglio 1966 a Wembley conquistarono la Coppa Rimet (ora ha cambiato nome e si chiama World Cup) sono rimasti in due. Geoff Hurst, l’uomo del gol fantasma e della tripletta in finale che Kylian Mbappè ha uguagliato 56 anni dopo, e Bobby Charlton che da tempo vive nella nebbia. 

Cohen, nato nell’ottobre del ’39 poco dopo lo scoppio della guerra, giocò per un solo club, il Fulham: 459 volte in campo. “Il miglior terzino destro che abbia affrontato”, disse di lui George Best che il viaggio da cui nessuno ha mai fatto ritorno ha intrapreso, dopo lungo strazio, diciassette anni or sono, a meno di sessant’anni. 

Qualche anno fa il club di Craven Cottage decise di dedicargli una statua. “E’ stato bello che l’abbiano messa vicina a quella di Johnny Haynes, il più grande della storia del Fulham”, si commosse George in quell’occasione. Johnny, classe ’34, di partite ne aveva giocate 658 ed era stato il primo giocatore a guadagnare 100 sterline a settimana. Oggi queste cifre possono far sorridere. O commuovere. 

Nel ’76 a George avevano diagnosticato un cancro, ne era uscito e da quel momento si era impegnato nella ricerca di fondi per combattere la malattia che si era portata via Bobby Moore, il suo capitano, e la demenza che avrebbe falcidiato compagni di squadra e di trionfo come Jackie Charlton e Nobby Stiles il mastino. 

Problemi economici l’avevano costretto nel ’98 a vendere la medaglia che quel giorno era stata consegnata da una quarantenne Elisabetta II a quei giocatori in un’insolita maglia rossa: con la divisa classica aveva giocato la Germania Ovest. 

Con i Leoni George ha giocato 37 partite e di lui rimane una frase memorabile: “Ci vuole sempre un Cohen perché l’Inghilterra diventi campione del mondo”. La pronunciò nel 2003 dopo che altri Boys, quelli di Woodward, conquistarono la Coppa del Mondo di rugby: all’ala sinistra giocava Ben, suo nipote. 

La Football Association ha già fissato il giorno in cui verrà ricordato: sarà il 26 marzo, quando l’Inghilterra giocherà contro l’Ucraina in uno stadio di Wembley molto diverso rispetto a quel giorno memorabile quando lo speaker, leggendo le formazioni, compose un primo “verso” che nessuno avrebbe dimenticato. Banks, Cohen, Wilson, …