Fatti&Misfatti / La Befana (forse) vien di notte

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Lunedì 12 Dicembre 2022

 

caja 


“Sotto canestro questa è la settimana dei finti sconti e delle recensioni su schifezze che sembrano prezzolate, anche se non pensiamo che basti un pranzo per credere che l’Armani ha costruito una squadra ben fatta.”

Oscar Eleni

Nella missione impossibile per avere un posto sullo Square Kilometer Array che dovrebbe cercare vita su pianeti distanti anni luce. Una scusa per lasciare questo, di pianeta, dove la vita vale un soldo. Sul foglio di richiesta ci hanno domandato se avevamo qualche pregio in mezzo a molti difetti. Il caro amico Trevisani che nei tempi belli credeva in Panzeri potrebbe già spiegare.

Per farsi belli basta poco, nel nostro caso abbiamo giurato di sapere il serpentese imparato nelle redazioni, sei saloni federali, sui campi di gioco, nelle riunioni allenatori ed arbitri, nella discarica delle idee che fanno tanto ridere come il titolo di qualche giornale sui falsi sconti e sulle recensioni prezzolate grazie all’amico degli amici. Senti chi parla?

Finito di ridere, trovando il tempo di piangere nelle spirali burocratiche, in banche con impiegati robot senza faccia come piacciono, sembra, ai nuovi padroni dei media.

Felici di non avere in tasca la tessera dei Serpeverde nemici del Potter, avendo capito come ragiona la vipera Salazar, ci siamo infilati nei cortei per le feste mondiali degli altri. La consolazione, qui da noi, dove stanno tornando le mascherine e la paura per il Covid, l’influenza e le previsioni mai azzeccate che ti preparano alla neve quando ti svegli con il sole in faccia e chiedendo solidarietà per dare calore ad anziani novantenni senza caloriferi senti rispondere “che si arrangino”.

Nella zumba del calcio che non perde un giorno senza mercato, olive o carote non conta, felici di far sapere ad eventuali investitori ciechi che al mondiale, anche nelle semifinali, ci sono alcuni che giocano pure nelle squadre italiane, che avremo un arbitro nella semifinale e, magari, uno al VAR per le medaglie, ringalluzziti dal “record” di successi sul fango dell’atletica felix all’europeo di cross, felici se torniamo a pattinare e sciare bene, incuriositi dalla quantità di appuntamenti che impegnano ogni canale TV che si sente la casa dello sport, anche gli abusivi lo urlano, mentre firmano per pubblicità che stanno bene su tutto, un po’ come i venditori di sciroppi nel Far West garantendo per ogni “telecronaca eccezionale” dove il banale diventa arte tanto per far capire che se ci sei tu al microfono allora vale la pena di stare a sentire, a guardare ci pensano loro persino nelle gare di sci dove la grafica aiuterebbe a capire più di certi sbrodolii con sciolina.

In casa dei Serpeverde sotto canestro questa è la settimana dei finti sconti e delle recensioni su schifezze che sembrano prezzolate, anche se non pensiamo che basti un pranzo per credere che l’Armani ha costruito una squadra ben fatta. Per credere che davvero sapranno chiedere scusa ai tifosi, alla proprietà che li strapaga, i giocatori con le natiche al caldo, ben stipendiati, felici a parole e poi nel gruppo “Serbis” se vanno in giro a dire che hanno tentato di far cambiare idea all’allenatore cocciuto e ganassa che li ha liquidati con la frase ”qui si gioca come dico io”.

In casa Armani e in casa Segafredo le regine con la testa sotto la ghigliottina di una realtà europea dove sembrano Cenerentola rimasta nella zucca. Nelle settimane del grande freddo. Milano in Turchia, la Virtus in Grecia dove pure l’Armani ha pagato il mal francese, una epidemia che prima ha fatto sbagliare al sempre meno riconoscibile Jaiteh il canestro vincente nella casa del Pana e che poi ha denudato il Messina pensiero quando Cabarrot, che ai microfoni del duo “io so e voi no” è pure Luawawu doppio cognome che sta bene su tutto, ha fatto disastri da congelamento stipendio già meritati con una partenza da schiaffi al vento più che alla palla.

Messina e Scariolo, ahiloro, dovrebbero sapere che la corazza delle tante vittorie, delle mostrine sulla tuta da grandi allenatori, dovrebbero sapere che chiedendo ai giocatori di chiedere scusa a tifosi e proprietà si creerà un circolo vizioso. Loro che hanno tirato la freccia, sperando nella reazione orgogliosa, potrebbero trovarsela nella natica preferita se i loro “campioni faranno il giro delle sante chiese dell’affetto: agente, famiglia, amici, portici oscuri, spie al servizio del disprezzo. Se nel doppio impegno europeo casalingo in settimana non troveranno vittorie contro avversarie non straordinarie allora non basterà neppure evocare i grandi padri delle due società più scudettate. Sì, certo, l’avvocato Porelli acquisterà gufi da spedire per Natale dall’isola che non c’è dove convincerà Rubini a non suggerire la cura raccontata da Vittori nel suo libro e proposta in un minuto di sospensione: “andate a fare in culo”.

Basket delle loro brame che nel santo presepe ci metterà Pozzecco e chi lo ha accompagnato in Florida per averci fatto sapere che Banchero è un ragazzo d’oro. Nessuno lo dubitava e il tremolio nel messaggio presidenziale che ora parla di Banchero azzurro al 60% ci lascia stupiti perché sembra che il “dèstino”, come diceva Porelli, oltre alle umane convenienze dell’agente, della famiglia, di Orlando, del ragazzo, ci stia portando via un giocatore importante come se davvero lo avessimo gestito dalla culla all’università, portato a scuola nei nostri licei senza riscaldamento tecnico in troppi casi.

Certo che aiuterebbe Azzurra sorriso a fare bella figura nel mondiale asiatico, ma, lasciatecelo dire, i problemi restano altri e sono noti in qualsiasi comitato regionale dove si dovrebbe parlare meno e cercare di più, senza contare sugli applausi per la scoperta dell’acqua calda.

Nella decima del riscatto per Sassari, di riassestamento per Brindisi, di nuvolacce su Treviso e Reggio Emilia, di tempesta per una Trieste a cui non basterà l’esamino di coscienza, come dice il nuovo ed ininfluente Ruzzier, andiamo dal ginecologo dei voti:

• 10 Artiglio CAJA il terribile che ancora nel finale mangiava la faccia alla sua Scafati meravigliao dove Logan era miniera e Okoje faceva venire l’ansia a chi non se lo aveva tenuto. Impresa dell’anno e non era davvero facile con quella Virtus ferita e ancora imbattuta nel cortile del nostro campionatuccio materassino in Europa se le nostre hanno vinto soltanto il 37% delle partite.

• 9 A Gelsomino REPESA che dovrà cominciare a temere i portatori di doni e di elogi: DELFINO lo ha beatificato, MAZZOLA e il MORETTI super che alla fine stava tirando calci al secchio che lui stesso aveva riempito, gli hanno dato un bella vittoria. Pesaro in festa oltre i 100 punti, ma attenti alle onde anomale dei bilanci poveri.

• 8 Al Piero BUCCHI sfasciato dai falsi pentiti dell’Armani che in pochi giorni ha ritrovato la SASSARI con pelotas al granito come servirebbe sempre.

• 7 A UGLIETTI, Napoli, e CAPPELLETTI, Verona capiciurma italiani per tenere in vita le speranze di società che farebbero bene a risparmiare sull’estero per rischiare tutto con quel poco che si produce qui.

• 6 Agli ARBITRI, finalmente, perché soltanto loro con la confusione allegra di certe decisioni al fumo di Londra potranno convincere gli allenatori a non credere più ciecamente nel rullaggio dietro a blocchi mai granitici. Forse qualcosa migliorerà anche il pubblico ha bocca buona e passione vera se a Livorno, in serie B, per il derby c’erano in tribuna gli 8000 che si spera di avere anche nella finestra mondiale se l’Italia ospiterà su quel mare l’Ucraina.

• 5 A VARESE se i sospettosi del primo giorno sul modo di vedere un basket felice come quello di BRASE cominciassero a dire che segnare tanto e prenderne così tanti rovinerà tutto. Il problema è la coperta cortissima adesso che la FIBA ha bloccato il mercato per il debito col TEPIC che con Caja durò 2 mesi, transò, ma non si accontentò.

• 4 Alle TELEVISIONI che onorano il basket con le loro dirette se ci faranno conoscere i suggeritori delle partite scelte per dirette allargate oltre all’abbonamento perché davvero domenica fra una partita con BRESCIA malaticcia e una VIRTUS ingobbita e quella fra REGGIO EMILIA in coda al gruppo e VENEZIA appena uscita dalla sala operatoria non avremmo avuto dubbi.

• 3 Nella burrasca che sta coinvolgendo TREVISO tifosi inferociti contro la squadra che ancora credeva in BANKS e che ora dovrebbe persino ascoltare il monito di SOKOLOWSKI quando invita, lui?, i compagni a rispettare gli schemi.

• 2 A LOGAN, DELFINO, insomma ai quarantenni magici che potrebbero convincere POETA a rimettersi in mutande per ridare un regista vero all’Armani che sbatte contro qualsiasi muro, anche se è soltanto una siepe.

• 1 Ad ARMANI e VIRTUS SEGAFREDO se non smentiranno i troppi invidiosi che stanno maledicendo la loro stagione sulla non barzelletta che anche i ricchi piangono. Se non considereranno i consigli e le critiche di BIANCHINI, i suggerimenti di PETERSON, GAMBA, della BOLOGNA che ama e non distrugge tutto.

• 0 A MESSINA e SCARIOLO generali di grandi vittorie in carriera se useranno i guanti bianchi con i loro superpagati eroi che vanno in giro a dire a tutti di essere utilizzati nei ruoli sbagliati. Sarà anche vero, ma sul campo vedi ominicchi e non campioni da super stipendio.