I sentieri di Cimbricus / Fanny e Femke, due storie parallele

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Domenica 21 Agosto 2022

 

bol-monaco 

Stesse iniziali, FB: Fanny Blankers da sposata, Femke Bol da nubile, stessa provincia di Utrecht (Baam per la “mammina volante”, Amersfoort per la padroncina degli Europei), stessa propensione: gareggiare molto e vincere altrettanto. 

Giorgio Cimbrico

La ventiduenne Femke verrà accolta in patria da un cocchio di cavalli grigi come fu concesso a Fanny dopo il quadruplice trionfo di Londra 1948? Qualcuno paragonò quel momento al ritorno della regina Wilhelmina dal forzato esilio londinese. I tempi sono cambiati e di sicuro Bol – fidanzata con l’astista belga Ben Broeders –, non riceverà in dono la bicicletta che i concittadini regalarono a Fanny: “Così correrà un po’ meno”, era la dedica. 

La ragazza che porta un cognome molto vicino a quello che compare sull’etichetta dei liquori più popolari d’Olanda, Bols, ha provato lo Slam, il lungo circuito della fatica scandita da tappe sul quarto di miglio, e non ne è uscita ubriaca, ma con la sua solita disinvoltura, con il suo piede leggero, con quell’espressione lieve, quasi disarmante. Fanny era molto diversa: piuttosto decisa nei tratti, persino un po’ arcigna con l’avanzare dell’età. 

400, 400H, 4x400: la prima a tentare, la prima a uscirne ricca di molto oro orange. Unico precedente: Harald Schmid che, nella meravigliosa due giorni di Coppa Europa, il 4 e 5 agosto 1979 a Torino, in cinquanta minuti diede punti importanti ala Germania Federale con le vittorie nei 400H (record europeo) e nei 400 e il giorno dopo prestò il suo determinante aiuto per la 4x400. 

Ma in un campionato che assegna titoli è una “prima” e tocca a Femke che non ha cominciato con il pattinaggio di velocità, assai amato dagli abitanti dei Paesi Bassi, ma con il judo. Una cosetta breve e infantile, prima di finire nel club di Amersfoort, l’Altis, iniziare prima dei dieci anni una vita in accelerazione. Più da quattrocentista che ha ostacolista, per diverse stagioni. 

La mutazione sboccia quando si sposta nel centro di specializzazione di Papendal, nei pressi di Arnhem dai drammatici ricordi bellici, e incontra il tecnico svizzero Laurent Meuwly. Nel 2020 la prima svolta: 53”79, un tempo buono per vincere gli Europei parigini, cancellati per pandemia. Qualche mese, agli Europei di Torun, inizia a dare prova della sua disponibilità ad affrontare più impegni: vince 400 e 4x400, guida di una squadra sempre più solida che può contare su una stakanovista e una senza paura come la bellissima Lieke Klaver. I progressi sui 400 vanno di pari passo con quelli sulle barriere: da 51”13 a 50”37. 

A Tokyo si arrende – si fa per dire – a Sydney McLaughlin e a Dalilah Muhammad, ma porta il record europeo a 52”03 (quattro centesimi e sarebbe stata la terza sotto la barriera) e va sul podio della 4x400 con le solite compagne d’avventura. Il 2022 sembra l’anno dei secondi posti: 400 e 4x400 a Belgrado, 400H a Eugene dietro a McLaughlin che aveva promesso uno show per il mondo e mantiene. 

E ora Monaco di Baviera: cronometricamente normale, per il livello che ha ormai raggiunto, negli ostacoli, vinti con un vantaggio impressionate, in grado di snudare gentili artigli sui piani nel grande scontro Olanda-Polonia, sino a demolire il suo fresco record nazionale, da 49”75 a 49”44, magnifica in quella che ha già guadagnato il titolo di gara più bella degli Europei – la 4x400 – con la fuga di Belgio e Gran Bretagna, con la frazione che Lieke si regala per il suo 24° compleanno e che permette a Femke di iniziare a prendere le misure per il rettilineo finale quando, con quel suo passo mai minacciato dalla fatica, con quella corsa a tre dita da terra (ufficiosamente, 49”1), sorpassa, chiude il suo Grande Slam, contribuisce generosamente a una prestazione che, divisa per quattro, significa 50”2 di media. Soltanto Giamaica e USA sono capaci di simili picchi. 

Se un’olandese ce l’ha fatta, vuoi che non ce la faccia anch’o? Si starà domandando Sydney dal volto così deciso da apparire duro, un bel contrasto con il faccino ingenuo di Femke. Il futuro le vedrà impegnate in duelli senza quartiere.