Duribanchi / Vuoi vedere che il biliardino se la cava?

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Venerdì 24 Giugno 2022

 

calcio-balilla


“Vorrei vedere la fotografia del burocrate che si era inventato di tassare i biliardini, al pari dei flipper e dei tavoli del ping-pong. Vorrei sapere come si chiama. Per insultarlo alla maniera di Snoopy: selvaggiamente”.

Andrea Bosco

Salvi. I “biliardini” sui quali si era abbattuta la ferocia dell'Agenzia delle Dogane, avranno una deroga per l'autocertificazione. E potranno (i gestori) evitare di venire sanzionati con l'esosa multa di 4000 euro prevista per gli “evasori”. Salvi per emendamento al dl PNRR. Nondimeno io vorrei vedere la fotografia del burocrate che per incrementare l'erario si era inventato pure questa: tassare i biliardini, al pari dei flipper, al pari dei tavoli del ping-pong. Vorrei sapere come si chiama. Vorrei sapere dove abita. Per insultarlo alla maniera di Snoopy: “selvaggiamente”.

Prima o dopo a qualcuno verrà in mente di tassare l'uso dei profilattici. Del resto tra le attività umane, quella sessuale è la maggiormente praticata. Detto per inciso: ai mondiali del Qatar sarà vietato il sesso “clandestino”. A tutti: dirigenti, allenatori, giocatori, giornalisti. Pensa se avesse partecipato in Diego Armando: fenomeno calcistico e “pube de oro”. Fine dell'inciso.

I biliardini si chiamano in realtà (e si sono sempre chiamati) in Italia “calcio-balilla”. A volte con il trattino, a volte tutto attaccato. Ma oggi quel calcio (balilla) profuma di “quando c'era Lui” e per traslato di “melonismo”. Quindi meglio, “biliardini”. Peccato che il balilla dei biliardini sia il patriota ligure Giovanni Battista Perasso, detto appunto “il Balilla”. Era il 1746 e a Genova c'erano gli austriaci. E i genovesi, “belìn”, si erano rotti i maroni di venire oppressi. Fu un ragazzo, appunto “il Balilla”, a lanciare un sasso contro le truppe austriache innescando la protesta popolare. A Genova, nel quartiere Portoria, dove la rivolta avvenne, al Balilla hanno eretto una statua con la mano che sta tirando la pietra. Sembra, nella postura, quella dedicata al corsaro Jean Bart a Dunkerque.

Fatto sta che il calcio-balilla o calcetto o biliardino (noto con almeno un'altra decina di nomi) attrazione di ogni oratorio, ogni lido balneare, ogni bar di periferia che si rispetti, neppure si sa da chi e dove sia stato inventato. Forse in Germania, o in Francia da un operaio della Citroen negli anni Venti. Nel 1922 il solito pragmatico inglese, tale Harold Sea Thornton, lo brevettò. In Italia il primo calcio-balilla fu costruito nel 1937 da un artigiano di Poggibonsi. Ma fu un francese, Marcel Zosso, a farne un business nel 1947, diffuso anche negli USA dove i soldati americani, reduci dalla Seconda Guerra Mondiale in Europa, lo fecero conoscere. Ma fino al 1955 negli States non diventò popolare.

La cosa singolare è che in Italia Zosso, all'inizio, si appoggiò per la sua produzione a fornitori di casse da morto. Oggi il gioco con gli “omini” o “pipotti” è diventato uno sport: con federazioni e campionati. Nel 1998 fu disputata a Parigi la Coppa del Mondo della specialità. Il più grande produttore mondiale di calcio-balilla è italiano e si chiama Garlando. Come si gioca è noto: tutti lo abbiamo, almeno una volta, fatto. Il classico calcio-balilla prevede un 2-5-3 (più il portiere, ovviamente) gestito da due giocatori (quattro in totale) per parte.

Strano che nessuno nel calcio abbia pensato mai a questo modulo. In realtà uno, l'immenso Liedholm, ci aveva pensato, specificando: “Però in difesa per giocare a due servirebbero un paio di Vierchowod”. In Spagna, dove un poco se la tirano, il calcetto prevede un 4-3-3: tipo Real Madrid. Ho sempre giocato (male) a calcio-balilla. Giocavo (bene) a biliardo. Qualcuno mi faccia avere il nome del burocrate di cui sopra. Quasi certamente ( anche lui ) a calcio -balilla “ non toccava palla “ . Mi sentirei di scommetterlo.