Piste&Pedane / E che la festa (finalmente) abbia inizio ...

Print

Mercoledì 8 Dicembre 2021

 

mei-awards 


Con una kermesse tra passato e presente l’atletica chiude il suo anno magico, punto di arrivo degli otto anni della gestione di Alfio Giomi: presente in sala, informa il sito federale. L’augurio è ora che il suo lascito – cinque ori olimpici – non vada disperso.

Daniele Perboni

E venne il giorno della grande festa, anche se il treno è “spudoratamente” (tre mesi) in ritardo. Il giorno dei giorni. Il giorno, anzi il primo pomeriggio, dove l’atletica italiana, finalmente!, si festeggiò, premiò i migliori, gli ori, gli argenti, i bronzi di una annata fantastica, difficilmente ripetibile. Scena prima esterno: Roma, Maxxi-Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Splendido edificio disegnato da Madame Zaha Hadid Mohammad, archistar iraniana, poi naturalizzata britannica, titolare di un enorme studio con oltre duecento architetti alle sue dipendenze. Insomma una “che conta”. Pardon contava. Se ne è andata nel 2016. 

Telecamere piazzate strategicamente per “catturare” i protagonisti. In primo piano Antonio La Torre, unanimemente indicato come il deus ex machina da cui tutto ha preso il via. Solite frasi pronunciate decine di volte, ma sempre piacevoli da ascoltare. Lo avviciniamo per fargli personalmente i complimenti. Appare un po’ stanco ma sempre sorridente. «Non farmi domande» sussurra. Accontentato. 

Scena seconda interno: Roma, Maxxi-Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Puoi trovarci tutti o quasi i protagonisti di un’intensa estate: atleti, tecnici, dirigenti di alto livello. Giusto così. Giusto premiarsi, premiare, celebrare chi su piste, pedane, e strade ha dato lustro all’atletica azzurra nell’anno che ha seguito mesi di pandemia, dolore, lutti. Cerimonia che si era persa nei meandri della memoria e mancava da molte stagioni nel calendario federale. Ancora non ne comprendiamo i motivi. Economici? Poca “trippa” sulla tavola? Incuria? Sciatteria? Disattenzione? Con “tutti al Maxxi” si è cercato di colmare questa lacuna. Un punto a favore del presidente Stefano Mei che si sente sempre accerchiato, assediato, attaccato. 

Scena terza ancora interno: Roma, Maxxi-Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Quale occasione migliore per raccattare informazioni direttamente non provenienti dal cuore pulsante del corpo federale? Voci di corridoio da fonti attendibili, credibili. Va da se che la festa passa in secondo piano, anche se, confessiamo, ce la siamo goduta in tutta tranquillità: piacevole, scorrevole pur non apprezzando sino in fondo alcuni passaggi. Giudizio personale intendiamoci.

Non nascondiamo il sottile piacere provato nell’incontrare il vecchio amico foriero di quelle notizie più che attendibili. L’argomento scivola sulla tempesta scatenata dalle ultime decisioni uscite da un recente consiglio federale: lievitazioni di campionati federali, con aumento di costi per molte società, sull’onda entusiasta nell’intento di imitare quel tale della famosa moltiplicazione di pani e di pesci. Levata di scudi sdegnati, con tanto di lettere infuocate firmate da alcuni dirigenti federali nonché presidenti regionali. Ma come, chiediamo ingenui, voi di “Insieme per l’atletica”, maggioranza nella stanza dei bottoni siete caduti su un ostacolo che tale non doveva essere? 

Quel movimento, ci sentiamo rispondere, a conferma di altre voci pervenuteci a tal proposito, non esiste più. Qualcuno ha persino cancellato la chat dedicata, diventata colabrodo e fonte di informazioni passate all’avversario. Una sorta di “Casa Russia” formato casalingo. Altro punto a favore del neo inquilino di via Flaminia Nuova. 

Quinta colonna i presidenti regionali, espressione del territorio. Almeno così sostengono in molti, anche se non è proprio vero. Ma non era meglio investire del problema anche le società? Altra ingenua domanda. E perché mai? Il territorio siamo noi, la granitica risposta. Dei presidenti regionali. Perbacco ecco resuscitati i nuovi Roi Soleil. Allora è proprio vero che ogni tanto il potere picchia in testa … così senza che nessuno muova un dito o quasi, piano piano il Mei presidente vede sgretolarsi sotto i piedi la dura opposizione promessa e sbandierata dagli sconfitti di gennaio. Bravo lui o scarsi gli altri? Terzo punto messo in saccoccia. 

Intanto la nuova stagione agonistica è nelle porte. Si parte con i Campionati continentali di cross della prossima settimana, senza conoscere ancora su quali stanziamenti potrà contare la Federazione. Movimenti e programmi un po’ in ordine sparso. Non certo un buon viatico per un 2022 di fuoco. E questa volta la responsabilità non è da imputare al “solito” Stefano Mei. Quarto punto a suo favore. Vuoi vedere che piano piano, …