Italian Graffiti / Atletica, voglia di sacrificio saltami addosso

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Mercoledì 7 Giugno 2017

golden gala 2

di Gianfranco Colasante

Qualche giorno addietro, in risposta ad un lettore, sul Corriere della Sera Aldo Cazzullo ha celebrato il funerale dell'atletica, accomunandola al ciclismo che oggi può contare solo su Vincenzo Nibali. "Nelle discipline sportive in cui servono in particolare impegno, allenamento, dedizione, sacrificio, l'Italia latita", ha scritto Cazzullo. E ancora: "Il discorso non riguarda solo il ciclismo, che anzi è messo meno peggio dell'atletica. Agli ultimi Giochi l'uomo di punta era Fabrizio Donato, che nei giorni di Rio compiva quarant'anni. Quand'eravamo ragazzi avevamo Franco Fava 'cuore matto' e poi Salvatore Antibo affetto dal 'piccolo male', Paola Pigni e poi Gabriella Dorio, Stefano Mei e Alberto Cova che vinse Europeo, Mondiali e Olimpiade (negli anni in cui si ricorreva all'emotrasfusione, di cui Cova onestamente raccontò a Oliviero Beha). E poi Panetta sulle siepi, Bordin e poi Baldini nella Maratona, Damilano nella marcia, specialità da cui sono arrivate le ultime soddisfazioni sino alla controversa vicenda di Schwazer".

Come conclude Cazzullo che una volta tanto non cita Mennea e Simeoni? "Come spiegare tutto questo? Certo contano strutture, organizzazione, tecnici, talento. Ma forse incide anche la circostanza che non abbiamo più tanta voglia di soffrire, di sacrificarci, di lavorare sodo. Ci saranno pure molte eccezioni; ma la regola resta questa. Fatichiamo pure a trovare campioni tra i nuovi italiani originari dal Maghreb o dall'Africa nera; e dire che un personaggio-simbolo (dopo l'occasione perduta di Balotelli) gioverebbe alla causa dell'integrazione più di tante leggi."

Analisi ridotta all'osso, ma difficilmente confutabile. Si dirà che Cazzullo non è uno specialista (ce ne fossero nello sport ...), ma non mi pare di aver letto nulla di simile sui fogli sportivi, sempre più in sintonia con il Palazzo, di qualunque colore o dimensione. Anzi, di atletica non si parla proprio. Alla viglia del Golden Gala - la più importante riunione che la IAAF assegna all'Italia e al CONI che lo organizza - sulla Gazzetta dello Sport ho cercato invano oggi qualche riga di presentazione. Niente. Ho trovato solo una articolessa sul "pistino" sopralevato di Boston dove Wayde van Niekerk e Shaunae Miller hanno giocato col cronometro e gli ingaggi in dollari. Altra bizzarria dopo quelle australiane d'inizio anno benedette dalla IAAF.

Di Golden Gala proprio nulla, malgrado gli sforzi della FIDAL e del suo Runfest, a metà tra parco dei divertimenti e giochi senza frontiera. Servirà pure questo, ma ... Mi auguro di sbagliare, ma a leggere l'elenco degli italiani annunciati all'Olimpico, difficilmente riusciremo a dare torto a Cazzullo. Ma noi, nel nostro piccolo, vogliamo continuare a sperarlo.

PS. A proposito: accedendo al TOP TEN del menù di Atletica troverete il mio criterio di Ranking che vi permetterà di seguire nel dettaglio la stagione in corso.