Roma 2020 / I nuovi scenari politici ed economici
Lunedì 14 novembre 2011
Nel suo libro autobiografico (“Il viaggio”, recentemente uscito da Rizzoli), l’ex-premier inglese Tony Blair riconosce il ruolo attivo avuto da Silvio Berlusconi nell’assegnazione a Londra dei Giochi 2012 (“Quasi tutti i politici promettono, ma poi non combinano molto. Berlusconi non aveva promesso, aveva agito“). Come e in quali modo Berlusconi avesse agito non è dato sapere. Difficile credere che i suoi interventi si siano concretizzati per mano dei quattro/cinque membri italiani del CIO, le cui personalità appaiono molto più corpose nel cortile di casa che sul piano internazionale. Più credibile si sia trattato di un intervento personale: pensiamo, ad esempio, ad un raccordo di interessi tra Londra 2012 (che così avrebbe punito la mai amata Parigi, alla resa dei conti sconfitta per soli quattro voti, 54 a 50) e Sochi 2014 tanto voluta al presidente Putin.
Londra 2012 / Svelato il percorso della fiaccola
Martedì 8 Novembre 2011 Dopo le contestazioni e il dissenso che nel 2008 hanno accompagnato il percorso della fiamma olimpica verso Pechino, gli organizzatori di Londra (prendendo alla lettera le raccomandazioni del CIO) hanno deciso un ritorno all’antico, stabilendo che la torcia non lascerà le isole britanniche. Dopo l’arrivo del fuoco dalla Grecia, il viaggio verso Londra avrà inizio il 19 maggio 2012 nell’est del paese. Nei 70 giorni previsti la fiaccola percorrerà 8000 miglia raggiungendo tutti gli angoli della nazione, toccando in successione non meno di 1018 tra metropoli, cittadine e villaggi con il coinvolgendo diretto di almeno il 95% della popolazione. Le tappe più significative – tra Galles, Irlanda del Nord e Scozia – saranno la gallese Aberystwith (27 maggio), Belfast (6 giugno), l’arcipelago scozzese delle cento Shetland (10 giugno), quindi Norwich (4 luglio) per raggiungere alfine Londra, scendendo lungo il Tamigi, il 27 luglio, giorno fissato per l’inaugurazione.
Slittino / Verso la chiusura la pista di Cesana?
Mercoledì 2 Novembre 2011
Nuova puntata per le sorti della pista di slittino di Cesana Pariol. L’unica esistente in Italia. Sembra proprio che i mondiali di fine gennaio 2011 – quando Armin Zoeggler ha conquistato il suo sesto titolo iridato – siano destinati a restare l’ultimo appuntamento. Infatti, in questi giorni, nell’impianto dell’alta Val Susa, costruito per Torino 2006 al costo di 61,4 milioni di euro, si vanno svuotando i depositi delle 50 tonnellate di ammoniaca necessarie per la formazione e il mantenimento dello strato ghiacciato. L’ammoniaca, dopo la procedura per renderla inerte, verrà destinata a cicli di lavorazione industriale. La causa va ricercata negli alti costi di gestione che sfiorano 1,5 milioni di euro annui, ma anche per i rischi per la sicurezza connessi alle proteste in Valle per la costruzione della TAV. Tanto che l’impianto doveva essere sorvegliato giorno e notte da guardie armate.
Roma 2020 / Troppa confusione: non sarebbe meglio rinunciare?
Mercoledì 26 Ottobre 2011 I candidatori “in servizio permanente effettivo” di Roma 2020, già presenti sulla scena del misfatto nel settembre 1997 (quando i Giochi del 2004 vennero giustamente assegnati ad Atene, guarda caso, appena prima che quelli invernali 2006 finissero a Torino …) continuano a litigare fra loro. Malgrado gli sforzi che fanno certi organi di stampa per sostenerli. Almeno questa è l’impressione che si ricava dall’irritazione espressa da Mario Pescante – il due volte deputato berlusconiano, un tempo addirittura sottosegretario allo Sport (gravoso incarico dal quale venne presto retrocesso), che oggi figura come presidente del Comitato promotore – circa la diffusione dell’ennesimo budget al ribasso cui il pubblico erario dovrebbe comunque far fronte affinché, nel 2020, a Roma si continui a giocare. Intendiamoci, tanto per restare all’affidabilità, sui (presunti) costi di Roma 2020 c’è stata sempre molta confusione. Si era partiti da un generico 15 miliardi, poi via via ridotto a 12, cifra che nel settembre scorso venne ridimensionata dallo stesso Pescante a soli 9,5 miliardi. Va ricordato per i distratti che nell’occasione il parlamentare del Pdl berlusconiano definì solo “peccatucci” i milioni di euro sprecati in occasione dei Mondiali di nuoto (i cui processi, per memoria, si apriranno nella prossima primavera).
Scherma / A Catania un en-plein mondiale che conforta
Martedì 18 Ottobre 2011 Ancora una volta – dopo gli Europei di Parigi 2010 – la scherma azzurra ha dimostrato di essere, nel suo complesso, la più affidabile del mondo (nella foto: la novità Paolo Pizzo). Le undici medaglie dei Mondiali di Catania costituiscono di per sé un record, eguagliando le 11 vinte nel 1949 nell’edizione disputata al Cairo. Ma con la notazione doverosa che il palcoscenico schermistico mondiale, allora, era molto meno affollato di come si presenta oggi. Sessant’anni fa in Egitto la generazione dei Mangiarotti stracciò la concorrenza vincendo 5 medaglie d’oro, 2 d’argento e 4 di bronzo. In Sicilia il bottino è stato un po’ meno ridondante, ma egualmente confortante, con 4 medaglie d’oro (tutte colte nel programma olimpico), 3 d’argento e 4 di bronzo. Meglio le prove individuali che quelle a squadre, che comunque hanno collocato molti azzurri in posizione privilegiata nei ranking della FIE per Londra. Inoltre non si è registrata soltanto la conferma dei soliti noti – facciamo a caso il nome di Aldo Montano e di Valentina Vezzali –, ma anche la consacrazione di una serie di nomi nuovi che sottolineano il ricambio generazionale di qualità nella Scherma che, in Italia, ha l’eguale solo nel Nuoto.
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