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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Politica / Bersani: al CONI solo il comparto olimpico

Lunedì 28 gennaio 2013

Dalle parti del Foro Italico l’hanno presa male, poco meno d’un colpo sotto l’ombelico. Il fatto è che in questa campagna elettorale – quella seria, per intenderci, quella che dovrà, o dovrebbe, dare un nuovo governo al Paese –, di sport e dintorni finora non aveva parlato ancora nessuno. Sembrava pacifico, quindi, continuare a ritenersi sotto l’ombra lunga di Gianni Letta, santo protettore dei passati esecutivi berlusconiani, e perché no, di quel Giulio Tremonti ministro dell’Economia. Scelte, sia ben chiaro, dettate soltanto dalla salvaguardia dell’autonomia. Ora le cose sembrano un po’ cambiate. Il primo segnale arriva dai vertici del PD, il partito di sinistra che secondo l’opinione generale si candida a vincere la tornata elettorale del 24/25 febbraio (una settimana dopo che Raffaele Pagnozzi sarà diventato presidente del CONI).

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CONI / Giovanni Malago presenta il suo programma

Venerdì 25 gennaio 2013

Se bastasse la lettura del programma, sarebbe difficile togliere a Giovanni Malagò la presidenza del CONI. A fronte delle scarse, e datate, idee messe sul tavolo dal Raffaele Pagnozzi, lo schema delle “cose da fare” per restituire un ruolo diverso al maggior ente sportivo italiano (interamente finanziato dallo Stato), proposto martedì scorso dal giovane imprenditore romano, sono un salto in avanti. Ma come insegnava Shakespeare, Pagnozzi è “uomo d’onore”, guarda in avanti e per di più ha quel valore aggiunto – non semplice da quantificare – di giocare in casa. E allora, stante pure alla maggiore qualità (e, almeno questa volta, vera innovazione) delle proposte di Malagò, la bilancia rimane appesantita dalla parte della continuità. Come si è già detto.

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CONI / Presentata la candidatura di Pagnozzi: tutto nella continuita

Sabato 19 gennaio 2013

Allora, in vista delle elezioni al CONI, si comincia a fare sul serio. Facciamo un breve riepilogo. Eletto alla presidenza della federbasket, il 14 gennaio Giovanni Petrucci si è dimesso dalla presidenza del CONI, mantenendo però gli incarichi presso la discussa CONI-Servizi e, come sindaco, nel comune di San Felice Circeo dove ha casa di vacanze. Sulla correttezza della procedura non ci pronunciamo, ma riteniamo siano stati all’uopo consultati esperti e consulenti. Nulla di più scontato. Passata la reggenza dell’Ente al vice-presidente vicario Riccardo Agabio, si apre ora la corsa per la conquista della poltrona più alta del Foro Italico. I contendenti sono in effetti solo due: l’attuale segretario generale del CONI (e AD della CONI-Servizi) Raffaele Pagnozzi da Avellino e l’imprenditore Giovanni Malagò da Roma.

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Sport invernali / Scompare Giorgio Alvera, cavaliere del Bob vincente

Mercoledì 16 gennaio 2013

Se ne è andato a seguito di uno di quei mali che difficilmente concedono tregua. Giorgio Alverà è morto nella sua casa di Cortina d’Ampezzo nella notte di lunedì scorso. Quest’anno avrebbe compiuto 69 anni: era infatti nato a Belluno il 7 agosto 1943, ma era cadorino fino in fondo. Nel solco di una tradizione molto profonda. Con la sua scomparsa si chiude praticamente l’epoca d’oro del Bob azzurro, quello creato da Ernesto D’Ilario, il “prof” da Roseto degli Abruzzi dalle mille risorse, e dai dirigenti dell’Aeronautica e che ebbe in Eugenio Monti il personaggio di maggior fulgore. Alverà – che ha sempre gareggiato per il BC Cristallo di Cortina – apparteneva alle ultime leve di quegli anni, ad una scuola di eccellenza ormai chiusa.

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Calcio / Giancarlo Abete rieletto fino a Rio 2016

Martedì 15 gennaio 2013

abeteDifficile credere che il calcio italiano – nel confermare la fiducia per la terza volta al candidato unico Giancarlo Abete, con una maggioranza che più bulgara non si può: 94,34% per cento – abbia con questo imboccato la strada delle riforme. Ma stiamo ai fatti. La strada delle riforme è proprio quella invocata, e auspicata come verbo del quadriennio che si concluderà nel 2016, da Abete che nel suo intervento di chiusura (“Uniti per un calcio migliore”) ne ha sintetizzato l’impegno in tre direzioni: a) riforma della giustizia; b) legge sugli stadi di proprietà; c) lotta alle frodi calcistiche. Visti i tempi che corrono, con le procure impegnate a ritmo serrato, un governo tutto da definire, una generale ristrettezza economica, ci sarebbe da tremare. Ma i vertici del pallone hanno emesso il loro verdetto e così sia.

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