Piste&Pedane / Tempo di maratone (e di assemblee)
Mercoledì 2 Novembre 2016di DANIELE PERBONI
Svecchiare, rottamare, largo ai giovani, spazio a forze fresche con nuovi programmi e idee al passo con i tempi. Basta con il vecchiume che ha imperversato per troppi anni, tarpando le ali alle nuove generazioni. Aria fresca nelle vecchie stanze, apriamoci alle tendenze dell’ultimo millennio. Lasciamoci alle spalle tutto quanto sa di “vecchio”. Per scopiazzare un grido di battaglia (o slogan, si diceva così allora) degli anni Sessanta urlato dagli studenti dell’università californiana di Berkeley: non fidarti mai di chi ha più di trentacinque anni.
Vintage / Angelo Porciatti, il conte che voleva le Olimpiadi
Mercoledì 2 Novembre 2016di MARCO IMPIGLIA
Da qualche anno ormai, grazie alle ricerche di Elio Trifari e a quelle di un gruppo di appassionati guidati da Bill Mallon, il medico, scrittore ed ex golfista americano che è da considerarsi il massimo esperto di statistica “olimpica”, sappiamo che nessuna edizione dei Giochi è trascorsa senza almeno un italiano in gara. Così che, su trentuno Olimpiadi estive, l’Italia ha preso parte a tutte. Atene 1896 e St Louis 1904 presentavano alcuni dubbi. Ma ora è abbastanza evidente che i buchi erano dovuti esclusivamente al fatto che non tutti gli atleti in gara venivano registrati, in specie quando non approdavano a risultati degni di menzione. Sappiamo pure che furono addirittura 16 gli italiani gravitanti dalle parti dell'Acropoli con intenzioni olimpiche nell'aprile del 1896.
Fatti&Misfatti / Telecronache tossiche per chi guarda da casa
Lunedì 31 Ottobre 2016di OSCAR ELENI
Dal Famedio dei repressi per non essere stato a Formia ad ascoltare Ans Botha la stupenda e severa allenatrice settantacinquenne di Wayde Van Niekerk il sudafricano con campo base a Gemona che ai Giochi di Rio avrebbe dovuto incantare tutti perché il capolavoro è stato quel giro di pista carioca. Il suo record mondiale, 43”03 nei 400, che spodestava l’immenso Michael Johnson, è stata la vera impresa in quella bolgia allo stadio del Flamengo, ma ci hanno imbesuito con tante altre cose, seguendo ovviamente Usain Bolt, rubandoci qualcosa con queste telecronache ormai tossiche che avvelenano la vita di chi guarda sport soltanto da casa, al bar, fra quelli che, per pubblicità, bevono e sparano minchiate da un divano.
Piste&Pedane / Grandi e piccole manovre verso l'assemblea
Mercoledì 26 Ottobre 2016di DANIELE PERBONI
Eppur si move… Meglio ancora: eppur si muovono… Tranquillizzatevi, non intendiamo iniziare un trattato sull’eliocentrismo di Galileo ma semplicemente constatare che, nonostante tutto, gli animi si stanno muovendo, scaldando, fors’anche scuotendo. Basta sollecitarli ed ecco che improvvisamente si svegliano dal torpore quadriennale in cui erano caduti. Ma insomma, di che stiamo cianciando? Calma quattro lettori quattro di queste righe olimpiche. Che poi sembrano molti di più, visto il putiferio scatenato. Ci riferiamo alle voci di protesta levatesi dopo la pubblicazione, avvenuta la settimana scorsa, dell’articolo riguardante le varie candidature federali e delle cordate ed esse collegate.
Roma 2024 / Quel che resta del "sogno" olimpico
Mercoledì 26 Ottobre 2016"Se avessero scelto la strada dell'umiltà, invece di lamentarsi dei rozzi ideologismi che avrebbero bloccato le magnifiche sorti della candidatura olimpica, forse Giovanni Malagò e i responsabili di Roma 2024 magari sarebbero apparsi più convincenti e avrebbero resa più ostica la strada del fronte contrario. Se avessero detto: cari romani, cari italiani, sappiamo che siete sbigottiti perchè una stazione ferroviaria costata 90 miliardi delle vecchie lire, aperta per i Mondiali di calcio del 1990, è stata usata solo otto giorni perchè avevano fatto una galleria troppo stretta, ...". Questo è l'inizio di un articolo che Pierluigi Battista ha affidato al Corriere della Sera del 24 ottobre.
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