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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Ranking: non c'e' spazio per i bucanieri

Domenica 5 Novembre 2017

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di Giorgio Cimbrico

“E avremo perduto i sapori: il pane rustico, caldo e amaro; il tè verde speziato col cardamomo; l’uva che facevamo raffreddare nella neve, e le noci e le more secche che masticavamo per difenderci dal mal di montagna. Né ritroveremo l’aroma dei campi di fagioli, il dolce resinoso profumo del legno di deodara o l’afrore di un leopardo delle nevi a quattromila metri. Mai più, mia più, mai più”. Vai a spiegare il perché ma quando la IAAF ha annunciato con fierezza che presto, molto presto, tutto verrà governato dal ranking, ho pensato a Bruce Chatwin, alle sue ultime parole della prefazione per “La via per l’Oxiana” di Robert Byron. E il perché l’ho capito da solo.

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Osservatorio / Siamo certi che e' una questione di "minimi"?

Sabato 4 Novembre 2017

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di Luciano Barra

Mi è venuto da ridere ieri mattina quando ho letto che la IAAF ha deciso di eliminare i “minimi” di ammissione sia per i Mondiali che per le Olimpiadi, sostituendo il tutto con un Ranking System che ha anche l’obbiettivo di funzionare da ombrello per tutte le gare, meeting compresi. Poi mi sono ricordato (scusate ma l’età incombe) che anche per gli Europei di Berlino verrà usato il sistema del “target number” (già adottato per i precedenti Campionati di Amsterdam) per ogni gara e che i “minimi” stabiliti dalla EA serviranno solo in caso che il Ranking non copra i numeri stabiliti o ecceda gli stessi, nel qual caso sarà necessario aggiungere un turno.

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Cinque Cerchi / Dal conte Bonzi ad Arianna, il filo azzurro degli alfieri

Venerdì 3 Novembre 2018

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di Gianfranco Colasante

Nel suo intervento all'Hilton di Praga (assemblea dei Comitati Olimpici Nazionali), Thomas Bach si è arrabbiato assai e ha tenuto a respingere con foga, parsa un po' eccessiva, la vulgata sempre più diffusa che il CIO e l'olimpismo in genere abbiano ormai contratto l'insanabile virus della corruzione. Accusando a sua volta i critici di ignoranza e prevenzione. Certo, stando agli ultimi fatti, arresti e processi e sospensioni, difficile non farsi venire qualche dubbio. Bach sostiene che a causa di alcuni casi non si può generalizzare e mettere sotto accusa tutto il movimento. Può darsi che abbia ragione lui. Ma resta un dato di fatto che nel XXI Secolo è arduo far convivere una realtà sempre più dipendente dal denaro (nell'ultimo quadrienno nelle casse del CIO sono affluiti più di 1000 miliardi di dollari) con gli ideali e i riti antichi che cercano di sollecitare l'immaginario con scenografie televisive.

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I sentieri di Cimbricus / Una tragica vena di indomita allegria

Venerdì 3 Novembre 2017

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di Giorgio Cimbrico

Da qualche giorno la Gran Bretagna e lo sport britannico portano addosso i papaveri: i poppies che inondavano i campi di Fiandra, lo stesso colore del sangue che aveva irrigato quelle pianure, sono spillati sui baveri, cuciti sul petto, stampati sulle maniche ("The Thin Red Line" di Harold H. Piffard). Chi gioca, chi sta in panchina, chi assiste ce l’ha. Di carta, di metallo, non importa. Sono il segno di qualcosa che non può essere cancellato: l’assurdo bagno di sangue di Loos (perdite britanniche, 40.000; yarde guadagnate, zero: annunciava un cartello alzato da una trincea), di Passchadaele, dello Chemin des Dames, di Mons, di Ypres, di Messines, il tentativo di spallata sulla Somme quando 500 metri di progresso furono salutati dallo stato maggiore alleato come un eccellente progresso: costò 400.000 morti e feriti.

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Italian Graffiti / Universiadi 2019: arriva il commissario (forse)

Giovedì 2 Novembre 2017

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di Gianfranco Colasante

Un sospiro di sollievo per l'Universiade napoletana del 2019. Tutto risolto: arriva il commissario. Via i ritardi e, magicamente, i fondi (pubblici), le nomine, gli impianti, i trasporti, gli alloggi (vuoi mettere la trovatina dei transatlantici ormeggiati a Margellina?), ogni cosa va al suo posto e si prospetta un futuro di rapidità ed efficienza. E pazienza se toccherà lavorare anche di notte, alla "coreana", come ha anticipato l'immaginifico governatore Vincenzo De Luca, a capo dell'impresa in simbiosi con i baroni dell'università. Secondo la nostra migliore tradizione, che ci vede brillantissimi nel correre ai ripari, casomai in nome dell'emergenza. Ma se è ormai deciso che commissario sia, ancora qualche incertezza permane sul nome del personaggio. Che, ovviamente, dovrà essere persona di primissimo livello. Un nome a caso? Come annuncia il Roma sarà quello di Raffaele Pagnozzi.

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