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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Osservatorio / Qualche riflessione per gli Stati Generali

Lunedì 13 Novembre 2017

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di Luciano Barra

Ho ricevuto un gentile invito dal Presidente del CONI per partecipare agli Stati Generali dello Sport Italiano in programma a Roma il 20/21 Novembre. Spero che l’invito sia giustificato non dai miei lunghi anni come Dirigente Generale del CONI, 10 dei quali a capo della Preparazione Olimpica (1993-2003), ma per i miei continui “pungolanti” articoli su Sport Olimpico. Ci andrò ed in particolare vorrò assistere con attenzione alla sessione sullo “Sport di Vertice”, sessione moderata da due giornalisti di cui ho molta stima: Giovanni Bruno di Sky e Daniele Dallera del Corriere della Sera. Salterò invece la lezione di etica di Sandro Donati la cui presenza è imbarazzante. Ovviamente visto il formato, moderno ma ingessato, nelle sessioni sarà praticamente impossibile inserirsi nel dibattito e per questo lo faccio tramite questo articolo che spero possa offrire qualche motivo di riflessione.

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Saro' greve / Luigi Ridolfi, "il Magnifico" (presidente)

Lunedì 13 Novembre 2017

ridolfi

di Vanni Lòriga

La maratona di New York parte, come sempre, dal Verrazzano Bridge, intitolato a quel Janus Verrascianus esploratore toscano che nel 1524 per primo navigo, con la sua piccola caravella Delfina, nella baia dove ora sorge la città che inizialmente venne battezzata Nieuw Amsterdam. Citando Verrazzano non si può non risalire immediatamente al nome di Luigi Ridolfi, il Marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano. Anzitutto va chiarito il titolo nobiliare. La famiglia, a suo tempo insignita da Roberto di Baviera del titolo di Conti Palatini, vantava i Marchesati di Montescudaio e di Baselice e contava su ascendenti anche fra i Medici, in quanto Lorenzo il Magnifico aveva a suo tempo dato in sposa a Piero Ridolfi la prediletta figliola Contessina.

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I sentieri di Cimbricus / La lingua dei bardi la parlava anche Merlino

Domenica 12 Novembre 2017

galles

di Giorgio Cimbrico

Il novembre del rugby, che qualcuno chiama la guerra dei mondi, scorre da giorni. Non è mia intenzione presentare le partite degli azzurri (batture le Fiji, tocca ora ad Argentina e Sudafrica) riusciti a spezzare una spiacevole catena di sconfitte che (anda)va avanti da nove match e da undici mesi. Oggi, in onore di Galles-Nuova Zelanda del prossimo 25 (i Dragoni non battono gli All Blacks dal 1953, anno dell’incoronazione di Elisabetta), i sentieri portano sulle tracce di una lingua, la lingua dei bardi
. La Bbc Wales manda in onda le partite del Galles con il commento in gallese e le annotazioni tecniche, in gallese anche quelle, a cura di Jonathan Davies: non si capisce niente, ma è bellissimo perché la lingua ha il fascino avvinghiato alle radici del tempo profondo.

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I sentieri di Cimbricus / Il senso delle cose, in peggio (purtroppo)

Sabato 11 Novembre 2017

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di Giorgio Cimbrico

Gli italiani sono specialisti nel cambiare il senso delle cose, spesso nell’involgarirle, e danno il loro meglio – cioè il peggio – nei titoli dei film. Guerra e sport, che spesso camminano fianco a fianco, risultano i più colpiti. L’altro giorno, quando mi sono imbattuto nel titolo – “Le Colline della Morte” – ho pensato: sarà una di quegli orribili film su famiglie antropofaghe, seghe elettriche, squartamenti, etc. Invece era un bel film australiano sulla Prima Guerra Mondiale, titolo originale “Beneath Hill 60”, Sotto Quota 60. La vicenda: la ricostruzione, rigorosa, della grande esplosione delle piccole alture di Messines, nei pressi di Ypres, che ebbe tra i protagonisti i soldati-minatori australiani, canadesi e dello Yorkshire. Servì a far muovere appena il fronte prima che i tedeschi, con una controffensiva, riportassero alla situazione precedente.

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Fatti&Misfatti / Pianigiani e Montella, le affinita' elettive

Venerdì 10 Novembre 2017

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di Oscar Eleni

Fra i soliti miasmi del Forum di Assago, dove il posteggio costa quasi più del biglietto d’ingresso, che sta per essere invaso dai lottatori un attimo dopo l’uscita fra i fischi della squadra di basket. Meno 32 contro i lituani di Kaunas del genio Jasichevicius che nella gestualità ricorda tanto Obradovic. Notte umida per Armani, il suo seguito, i suoi giocatori. Soprattutto per Simone Pianigiani che ci ha ricordato, mentre chiedeva scusa alla proprietà e ai tifosi, per l’esibizione della sua compagnia di ventura, il Montella rossonero. Affinità elettive ed estate quasi simile. Tutti, a San Siro e al Forum, erano contenti della campagna acquisti, molti parlavano di rossoneri da Champions, tantissimi erano convinti che Armani avrebbe avuto le sue soddisfazioni anche in Eurolega. Per il Milan sapete come sono andate le cose. Non ci fosse stato il Sassuolo sarebbe stata una sosta azzurra per esecuzioni sommarie, stile balun.

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