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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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CIO / Si apre uno spiraglio per il ritorno della Lotta ai Giochi

Giovedì 30 maggio 2013

Alla fine, la montagna ha partorito il topolino. Così, il cenacolo dei vetusti membri del CIO – l’Esecutivo, riunito in conclave a San Pietroburgo – è tornato ieri sui propri passi, riammettendo la Lotta tra le tre discipline ancora in lizza per rientrare ai Giochi. Le altre due sono lo Squash [sic!] e l’inedita coppia Baseball/Softball, già esclusa a Londra. Sarà ora la Sessione convocata a Buenos Aires per il prossimo settembre a decidere in via definitiva. Le votazione hanno promosso la Lotta al primo turno (8 voti su 14), con Baseball/Softball al secondo e lo Squash al terzo, ai danni del Karate. La buona notizia è che – con un soprassalto di buon senso – i vecchi soloni hanno messo alla porta, in stretto ordine alfabetico, l’Arrampicata sportiva, le Rotelle, il Wakeboarding e il Wushu. Le ultime due, più da Settimana enigmistica che da programma sportivo, per di più olimpico.

Resta comunque difficile condividere le scelte che – negli ultimi anni – hanno guidato i passi della Commissione programmi del CIO, presieduta dall'italiano Franco Carraro. Basta scorrere l’elenco delle discipline ammesse a partire dal 2000, per farsene un’idea. Gli ultimi “pass”, com’è noto, già validi per l’edizione 2016 li hanno staccati il Golf e il Rugby a 7, una variante scolastica, quest’ultima, del gioco a 15. Le cronache riferiscono che alla riunione abbia assistito anche Vladimir Putin, grande sponsor della Lotta che nell’ex Unione Sovietica ha grosso seguito e popolarità. Non sappiamo quanto abbia pesato la sua presenza, giustificata con i lavori (in ritardo) e i piani di sicurezza di Sochi 2014, che proprio in Putin ha il maggior sostenitore. Ma, indipendentemente dal peso del leader russo, l’aver ripescato la Lotta (che ha drasticamente sostituito i propri vertici) resta un atto dovuto. Senza per questo doversi rifare alla tradizione classica o all’arte figurativa. E’ bastato molto meno.

L’Esecutivo ha affrontato anche la questione della suddivisione, tra le federazioni internazionali, dei proventi dei diritti televisivi. Un tema delicato che, sin dai tempi di Sydney 2000, vide schierato in prima linea Primo Nebiolo nel porre in discussione – a favore delle federazioni stesse – le scelte del CIO. In sintesi, le categorie in base alle quali verranno erogati i soldi salgono a cinque: nella prima, all’atletica che ne era l’unica componente, si aggiungono ora la ginnastica e gli sport acquatici. Della seconda categoria fanno parte basket, calcio, ciclismo, pallavolo e tennis. Poi via via le altre. Le cifre, tutte da confermare in base ai saldi televisivi di Londra e dei nuovi contratti, dovrebbero andare da 47 milioni per la prima fascia ai 14 della quarta.
 

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