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Atletica / Paolo Bellino nuovo Segretario Generale FIDAL

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Sabato 13 aprile 2012

di LUCIANO BARRA

Il presidente della FIDAL, Alfio Giomi, ed il suo CF hanno scelto il 23° Segretario Generale della FIDAL: si tratta del torinese Paolo Bellino, i cui titoli sono stati ampiamente citati dalla stampa al momento della nomina. E’ importante sottolineare però come la scelta di Bellino sia stata segnata da una procedura (finalmente) trasparente. Oltre 20 erano i candidati ad aver presentato domanda, con una prima scrematura ridotti a 9 e poi agli ultimi 4. E’ soprattutto la prima volta che presso il CONI, e in una federazione, si segue tale procedura. Onore, quindi, alla nuova dirigenza federale. La “storia” della Segreteria della FIDAL è, da una parte, una storia semplice e dall’altra travagliata, che merita d’essere ricordata. La federazione d’atletica, dalla sua fondazione alla fine della guerra, aveva avuto sette segretari. Poi, nei successivi 25 anni, ne aveva avuti quattro e, infine, negli ultimi 25 anni ne aveva avuti 12, a un ritmo di uno ogni due anni!

Chi scrive ha avuto l’onore di ricoprire quell’incarico per 20 anni, fianco a fianco con un presidente come Primo Nebiolo. Soprattutto aver ricoperto quell’incarico a 28 anni segna un record nelle federazioni Italiane ancora insuperato, un record del quale vado orgoglioso. Quanto accaduto in seguito, con 12 segretari in 25 anni, meriterebbe un’analisi e un’attenta riflessione. La mia personale conclusione è che per ricoprire un incarico così importante – date per scontate le qualità di base – è necessario avere i pantaloni corti, fame ed ambizione. Spesso, questo, non è facile quando si ha una certa età.

Non posso dimenticare i miei primi giorni in federazione, allora in viale Tiziano. Feci tre mesi nella stanza del Segretario Generale uscente, il ragionier Ottaviano Massimi, che aveva retto l’incarico dal 1957 al 1970. Di lui, un maestro di amministrazione e di burocrazia nel senso più senso positivo, ricordo due cose contrastanti. Tutti i giorni veniva in federazione di mattina e poi di pomeriggio, come si usava allora a Roma. E veniva e tornava a casa a piedi, per circa 3 km di strade cittadine attraverso i quartieri Flaminio/Parioli. Quattro volte al giorno, 12 km per sei volte la settimana (allora si lavorava anche il sabato), in totale 72 km, cosa che – assieme a uno stile di vita più che corretto – gli ha permesso di spegnersi quasi centenario. La seconda cosa, allora per me incomprensibile, ma che ora comprendo molto bene, fu quando mi disse. “Luciano, il venerdì, dopo le 12, non rispondere più al telefono: si tratta sempre di rogne che ti rovineranno il week-end”. Devo confessare, a mio danno, che non ho seguito nessuno dei due esempi.

Paolo Bellino arriva alla FIDAL, come detto, dopo 12 Segretari Generali, ed al di là del turn over avvenuto in questi ultimi 25 anni, trova sicuramente un’atmosfera scettica. Ne hanno viste troppe e non credono più alla Befana. Io ho lavorato con lui in molte occasione, in particolare a Torino durante l’organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali del 2006. E lì ho avuto modo di constare le sue grandi capacità. Devo confessare che, essendo arrivato a Torino ad oltre 60 anni compiuti, se non avessi avuto lui come principale collaboratore non avrei fatto la bella figura che, poi assieme ad altri, ho fatto.

Bellino ha tutta una serie di atout che raramente si trovano in un dirigente: ex atleta azzurro di buon successo, dirigente di società, organizzatore di meeting, organizzatore di manifestazioni IAAF, due anni come Competition Manager della IAAF a Montecarlo, esperienza amministrativa come Direttore Sport al Comune di Torino, una Laurea in Scienze Politiche con indirizzo Internazionale, padronanza di inglese e francese, esperienza nell’organizzazione dei Giochi Olimpici, collaborazioni con il CIO per i Giochi di Sochi 2014, esperienza nel difficile periodo post-olimpico di Torino, Direttore Generale della Fondazione Roma 2020, giornalista pubblicista e commentatore tecnico televisivo alla RAI per i Giochi Olimpici e i Campionati Mondiali e tanto altro.

C’è da domandarsi come mai non sia arrivato primo a questo posto. Ma questa è un’altra storia che mi permetterebbe di riempire molte altre pagine, avendolo io stesso proposto – in tempi non sospetti – al precedente presidente federale. Ora, come nella vera atletica praticata, serve umiltà, spirito di squadra e rispetto di chi c’è e, perché no, di chi c’era.

Я "Музыка из сериала игра"слушал, страх потихоньку охватывал меня.

Вчера вечером, Проктор, вы с ней меня обыскивали,-спокойно "Скачать смурфики игру"проговорил Мейтланд.

Я греб, и "Скачать код активации windows 7"мы скользили сквозь ночь.

Через несколько минут они поднялись и прокрались в замок.

Он знал, что если не освободится немедленно, ему конец.

Глубоко скорблю я о твоей судьбе и о детях твоих неразумных, населяющих тебя!

ВЫСТРЕЛ ЗА ВЫСТРЕЛ Да, субъект, "Россия выходит в Мировой океан"который вышел из зарослей, был действительно Рафьен, охотник за людьми, и пристреленные "Государь"мною собаки принадлежали ему.

И по тем или "Полный атлас лекарственных растений"иным причинам вам не удается добиться результата.

А ведь просто страшно было, когда этакий ветер взял "Колыбель огня"да и стих от слов такой же вот смертной, "ГИА. Практикум по русскому языку. Подготовка к вып. заданий по синтаксису, пунктуации… 9 класс"как и мы с тобой.

Да это же легче легкого, "Сицилия: Путеводитель"отозвался Римо.

Мне известны системы шифров, которыми пользовались во время войн за "Душа после смерти"Сардинию и Савойю, во время англо-французской осады "Пасха Христова"Севастополя, во время боксерского восстания в Китае и во время "Новые записки психиатра, или Барбухайка, на выезд!"последней русско-японской войны.

Продюсер был облачен во все "Современное служебное письмо"белое, а вокруг шеи у него был повязан розовый платочек.

 

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