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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
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Atletica / Con 9"63 Usain Bolt annuncia la nuova tripletta

Domenica 5 Agosto 2012


bolt


Terza giornata di atletica. Le Olimpiadi nel segno di Usain Bolt. Eccezionale, straordinario, sovrumano, siderale. Gli aggettivi oltre ogni iperbole per l’uomo che – fugando le ombre sul misterioso mal di schiena – ha confermato di essere sempre il re della velocità e dell'atletica Disponendo dei rivali (Yohan Blake su tutti) con una sicurezza che va oltre il 9”63 – la seconda prestazione di sempre – con cui si è confermato campione olimpico. Una prestazione tecnica che dovrebbe valere l’etichetta dei Giochi londinesi, ben oltre i nove record mondiali migliorati dai nuotatori. Risultato inatteso anche per gli esperti di T&FN che l’avevano pronosticato secondo.

Il 26.enne Bolt ha così posto il primo mattone della nuova possibile tripletta firmando in calce ai 100 più veloci di sempre, con Blake (che molti davano favorito) secondo a 9”75 (personale eguagliato), Justin Gatlin a 9”79 e Tyson Gay – fuori dal podio – a 9”80! Una pagina di storia per i posteri. Soprattutto per la facilità con cui Usain, ora più misurato nel dopo gara, ha saputo scriverla. Tra tanto splendore è andato quasi in ombra il resto del programma, concluso senza sorprese, quasi di contorno. Gli altri titoli in palio sono così andati al keniano Ezekiel Kemboi (Siepi), all’ungherese Krisztian Pars (Martello), alla veterana Sanya Richards-Ross (400), alla etiope Tiki Gelana (Maratona), alla kazaka Olga Rypakova (Triplo).

Gli italiani. La giornata ha anche mostrato più d’uno sprazzo di azzurro. Soprattutto nella maratona donne dove, all’ora di pranzo, la 36.enne Valeria Straneo – un nome sconosciuto solo qualche anno addietro, una storia di grande coraggio alle spalle – ha saputo essere protagonista fin oltre metà percorso (1h13’13” al passaggio), fino a quando le africane hanno alzato il ritmo. Per la primatista italiana, alla fine, un eccezionale ottavo posto (2h25’27”) malgrado, sul finale, ripetuti attacchi di dissenteria l’avessero quasi spinta al ritiro. In chiave olimpica, per trovare un miglior piazzamento femminile nella Maratona bisogna risalire al 1988, quando Laura Fogli fu sesta. Le altre due azzurre in gara – Anna Incerti e Rosaria Console – hanno proceduto di conserva, concludendo appaiate in trentesima posizione.

Altri due finalisti nelle gare maschili. Nicola Vizzoni ha celebrato la sua quarta partecipazione (e terza finale) con un degnissimo ottavo posto e una serie molto regolare attestata sulla linea dei 76 metri. Nella finale delle siepi Yuri Villani ha concluso in tredicesima posizione, faticando però più del dovuto e senza la reattività mostrata in batteria. In ogni caso la sua è stata prestazione di qualità, probabilmente tra le meno attese della vigilia. Sulla pedana dell’alto, infine, ha pagato lo scotto dell’esordio Gianmarco Tamberi, scontratosi con un 2.26 apparso insuperabile. Alla sua età avrà tempo e modo per rifarsi.

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