Duribanchi / Chi semina vento, raccoglie tempesta
Martedì 22 Settembre 2025
“Oggi ci sono agitatori di professione in Parlamento disposti a tutto pur di far cadere (per via giudiziaria o sindacale) il governo in carica. Che certo non è il migliore auspicabile (con i suoi capetti, i suoi ignoranti) ma che è stato votato”.
Andrea Bosco
Lunedì mattina, Milano, zona Cadorna. Entro in un bar a prendere un caffè. Le strade sono bloccate dalla polizia. Non si passa per “manifestazione” in corso. Entrano anche tre ceffi che chiedono un caffè. E spiegano subito che loro non “pagheranno” a chi non protesta per Gaza e la Palestina. Il proprietario abbozza. Serve i caffè ma a quelli non basta. Prima di uscire si prendono anche alcuni pacchetti di biscotti e di cioccolatini gratificando i presenti di “fascisti di merda”.
“Chi semina vento , raccoglie tempesta”. Si augurino gli organizzatori che la protesta ( le manifestazioni in tutta Italia sono state indette dai sindacati di base ) che sistematicamente si trasforma in violenza, contro le cose e le persone, ( vetrine spaccate in zona stazione, sanpietrini tirati a polizia e turisti, auto danneggiate ), stazioni ferroviarie e autostrade bloccate , porti bloccati dai camalli , non provochi prima o poi qualche vittima. Perché è così che i governi democratici possono diventare autoritari . E oggi non ci sono gli Andreotti, i Berlinguer, i Craxi, i La Malfa a mediare .
PRO – Oggi ci sono agitatori di professione eletti in Parlamento disposti a tutto pur di far cadere ( per via giudiziaria o sindacale ) il governo in carica. Che certamente non è il migliore auspicabile ( con i suoi bulli, i suoi capetti, i suoi ignoranti ) ma che è stato votato . Landini aveva invocato la “ rivoluzione “ e aveva promesso un “ autunno caldissimo “ . Per la “ rivoluzione “ Landini non faccia ridere : le rivoluzioni sono una cosa seria . Per l'autunno “ caldo “ viceversa è stato di parola . Ma da solo non avrebbe potuto muovere la cosiddetta ( di televisiva memoria ) “ gente “ . I tupamaros in cachemire (con una sola consonante nel nome che loro ci tengono), stanno da tempo gettando benzina sul fuoco . Sono stati definiti “ facinorosi “, i teppisti di Milano .No : solo delinquenti .” Intifada “ urlavano : vale a dire, guerra.
Nessuno di loro parte per la Palestina per combattere Israele. Più comodo mettere a ferro e fuoco le città italiane. Occhio a non stimolare la collera dei miti. Se va bene scendono in piazza (magari in più di 40.000 come fecero a Torino negli anni di piombo ) . ma potrebbe anche andare male . C'è un senso di impunità sistematicamente tollerato che sta esasperando . Ci pensino i politici, i giudici, i preti e i giornalisti .Il governo Meloni giustamente preoccupato dall'idea del morto in strada sta ingoiando . Ma non potrà consentire a lungo le devastazioni viste a Milano. Dieci “ fermati “ a Milano, solo dieci, sono un insulto.
Lunedì sera Paolo del Debbio ( che abita in zona Cadorna ) non ha potuto raggiungere il suo posto di lavoro in Mediaset : strade bloccate ancora dai cosiddetti “ facinorosi “. Ai delinquenti si è aggiunto il maltempo: mezza giornata di pioggia e Milano è colata a picco . Ci si sciacqua continuamente la bocca con “ lo stato di diritto “. Che è anche il diritto di poter andare dove si vuole e quando si vuole se non si infrange la legge . Sono i manifestanti violenti che la infrangono .Ai quali frega un ca' della Palestina e dei Palestinesi : è lo scalpo di Meloni che vogliono. Magari a testa in giù . Un paese civile non può tollerarli . Ci pensi Meloni : le elezioni non sono lontane e “ legalità “ non può essere solo una vuota parola.
Non sono i pro pal in grado di far cessare la mattanza a Gaza. Solo Hamas potrebbe. Arrendendosi e consegnando gli ostaggi, vivi o morti siano. Israele non si fermerà, altrimenti. Oggi Israele è come Sparta: sola contro il mondo. Ne è consapevole e proprio per questo non si fermerà. Anche perché sia l'opposizione liberal contraria a Bibi, sia persino i parenti degli ostaggi non vogliono il riconoscimento. La situazione si è talmente incancrenita ( con la complicità riottosa di Occidente e Stati arabi ) che nessuno, oggi , ha una soluzione . Ci sono paesi che invocano l'annientamento di Israele. Se Israele va isolata, allora anche quei paesi vanno messi all'indice . Non si affida a quei paesi , come ha fatto l'ONU, la presidenza del comitato per la vigilanza sui diritti umani . Gutierrez è una barzelletta d'uomo che finge di non sapere che in Iran impiccano le donne che portano in modo non corretto il velo . E che dire di Abu Mazen che ci mette 43 anni per consegnare l'ideatore (oggi settantenne) dell'attentato alla sinagoga di Roma? Era in Cisgiordania non nella Terra del Fuoco.
L'Italia è un paese preso per il collo dai putiniani e dai filo cinesi oltre che dai pro dell'inesistente Palestina . Non ho mai visto qualcuno scendere in piazza per sostenere l'Ucraina o le donne iraniane impiccate all'alba . Non ho mai visto Landini scendere in piazza per sostenere il diritto di chi non la pensa come lui di poter parlare nelle università, in piazza o in strada. Non contro chi mette la Meloni a testa in giù e ne brucia l'effige o contro chi, dirigente di partito del secondo partito italiano, spiega all'avversario politico che “già una volta vi abbiamo messo a testa in giù”. Seguono, come sempre, scuse di rito: una amata fava. Se non riesci a tenerlo dentro alle brache ti va tagliato.
Il mondo fa schifo e io (come del resto anche Landini ) ne faccio parte . Sono troppo acciaccato e vecchio per preoccuparmi della morte . Sto assistendo a uno sfacelo etico, morale, sostanziale. E mi dico che probabilmente anche se non la vedrò , la fine del mondo avverrà . I teorici degli antichi astronauti ti spiegano che è avvenuta. Loro al diluvio universale creato dal Padre Eterno proprio non credono. Ma che il diluvio ci sia stato – spiegano – questo è fuori di dubbio. Non rammento chi l'abbia detto, ma lo rammento: “L'uomo sarà l'unico essere vivente ad auto-estinguersi per imbecillità”.
OMBRE ROSSE – Mercoledì scorso ero all' Ateneo Veneto di Venezia a presentare il mio saggio su “Ombre rosse”, 26 persone in tutto, per lo per lo più amici. Mi ha spiegato l'editore che senza un buffet la gente non partecipa. Peccato perché il “capolavoro di Ford” è attualissimo. Specie nelle parole del banchiere ladro che ad un certo punto del film afferma: “Si pagano tante tasse al governo e non si ha neppure la protezione dell'esercito ... governo che invece di aiutare gli uomini d'affari, nei loro affari ci ficca il naso. Adesso si parla di controllare le banche. Ho ricevuto una lettera in cui qualche buffone ufficiale mi annunciava che sarebbero venuti a vedere i miei libri. L'America agli americani. Non permettere al governo d interferire con gli affari. Vanno ridotte le tasse. Il debito pubblico è terrificante, oltre un bilione di dollari. Ciò che il paese richiede è un Presidente che sia un uomo d'affari”.
Tranquilli: non si tratta né di un ciuffone con riporto platinato, né di uno con la cravatta verde. L'azione del film si svolge nel 1885. E il banchiere lestofante alla fine della storia verrà arrestato. Uno dei miei amici alla fine della presentazione mi ha raccontato che Gabriele Vianello che a Venezia chiamiamo Toni e a Milano invece Nane, a 87 anni è finito in un ospizio. E' stato un dolore. Del resto se nessuno può prendersi cura di te quando la vecchiaia lentamente ti uccide, quella è la fine che ci attende. Ho conosciuto Toni, a Milano, casualmente. Poi a Venezia per lavoro. Poi ancora ci sentivamo io da Milano, lui da Venezia, per qualche intervista o semplicemente per salutarci.
Il “veltro” mancino che Rubini adorava e che deliziò anche la Misericordia con il suo “arresto e tiro” vinse scudetti con il Simmenthal e con quella maglia anche una Coppa dei Campioni ( a Bologna contro la Slavia Praga ) assieme a Thoren, Riminucci, Pieri, Masini, Sardagna che il nomignolo di “ Nane “ gli aveva affibbiato quando era diventato una “ scarpetta rossa “. Era diventato amico di Bill Bradley, figlio di un banchiere, futuro senatore degli Stati Uniti e uno dei candidati democratici alla presidenza . Mi raccontò Toni che un giorno se ne andavano per via Montenapoleone a Milano e Bradley “ catalogava” gli oggetti che intravedeva nelle vetrine . Vianello gli chiese perché lo facesse . E il futuro miglior sesto uomo della NBA con New York rispose: “Per allenare la mia visione periferica”. Poi andarono a pranzo dalla “Bice”. E alla fine Bradley estrasse un foglietto e lo compilò. “E' la mia dichiarazione dei redditi – spiegò – ora andiamo ad un ufficio postale e la mando a casa”.
SAN SIRO – Il 29 settembre il Comune di Milano deciderà sul futuro del Meazza. Il destino dello storico stadio è appeso al voto di due consiglieri comunali ancora indecisi. Lo stadio non può restare così com'è : troppo vecchio . Ma il piano del Comune e dei club ( senza contare che Inter e Milan hanno pagato una pipa di tabacco, meno di 200 milioni per un pezzo di Storia ) prevede di spazzarlo via , tranne un piccola fetta di tribuna . I club premono. Del resto lo stadio è un affare per tutto quanto verrà costruito accanto all'impianto . La chiamano “ rigenerazione del quartiere “.
I Verdi si oppongono ma è probabile che essendo in giunta con Beppe Sala , alla fine cedano. La poltrona di Sala è bollente , metà della sua città lo odia per la politica green , per le ciclabili, per le aree A B, C che hanno espulso auto e motociclette, per l'invasione dei dehors sui marciapiedi assieme a biciclette e monopattini . Ma se non è caduto per la grana edilizia che ha coinvolto esponenti della giunta e amici costruttori, Beppe Sala, magari con mega-salvagente ( dopo ogni piovuta esonda il Seveso) , finirà il suo mandato . Beppe Marotta (tra Beppe ci si intende, del resto il sindaco è interista) infastidito per le eterne lungaggini relative allo stadio ha cinguettato : “ Scenario imbarazzante , ci vuole buon senso o le squadre andranno via “.
Ma per favore Beppe: il Milan avrebbe San Donato ma non ha mai dato seguito all'idea . L'Inter aveva parlato di Rozzano. Entrambe peraltro non si capisce dove troveranno i quattrini, visto che i fondi che sostengono i club negli ultimi anni hanno lavorato al risparmio . La verità è che Inter e Milan non vogliono lasciare San Siro . Del Meazza chi se ne frega. Il business val bene la Storia . Anche se è quella del Balilla che giocò su una e l'altra sponda del Naviglio, se è quella Herrera Helenio e di Rocco Nereo , di Mazzola Sandro e Rivera Gianni, se è quella di Skoglund e Liedholm , di Schiaffino e e Lorenzi , di Van Basten e Ronaldo il fenomeno . E se è anche quella di Berlusconi Silvio e di Moratti Massimo ( auguri : pare si sia ripreso bene dal suo malanno ) .
CALCIO HORROR –E non solo a Verona dove il signor Rapuano, vigile urbano di Rimini con ascendenze beneventane, ne combina di tutti i colori ai danni della Juventus con il valido aiuto del Var Aureliano. Ma anche a Bologna , dove ( come a Verona ) si inventano un rigorino ai danni del Genoa. Pare che Rapuano e Aureliano verranno castigati con alcune partite in serie B per i misfatti compiuti . Come se in serie B , gli scarsoni avessero minori probabilità di compiere castronerie . Rapuano non è nuovo alla cosa: Aureliano idem .: vero designatore Rocchi ?
In ogni caso : a Verona la Juve ha pareggiato perché ha un centrocampo scarso dove il promettente Adzic , viene tra l'altro impiegato con il contagocce . Non è da scudetto la Juve . I tre nuovi attaccanti finora hanno confezionato ( in tre ) una sola rete . E nel calcio se non la butti dentro stecchi . Alla Juve persino se la butti dentro quattro volte come è accaduto con il Dortmund . A fine gara Tudor ha tuonato contro il calendario, non senza ragione . Chi lo compila ( la Lega ) se ne sbatte degli impegni europei dei club e pensa solo al proprio particulare ( diritti tv ) . Una sorta di autogol : in Europa solo l'Inter ha vinto la sua gara contro l'Ajax . Juve in pareggio, Napoli e Atalanta hanno beccato.
Di autogol sono assai pratici in Ferrari sulla quale è meglio glissare: peggio di così è impossibile fare. Ma forse il signor Vasseur, peggio di così farà.
MEDAGLIE E POI – Mentre Sinner continua a ricevere gli strali di Aldo Cazzullo che ha rivelato come Mattia Furlani paghi le tasse (mica come il rosso che ha la residenza a Montecarlo) in Italia, il paese si gode questo fenomenale giovanotto “abbronzato” che salta (quasi) Beamon portando lustro al Paese e parlando in romanesco, come neppure Totti. Con lui altri eroi dell'atletica che ai mondiali hanno conquistato sette medaglie. Il “mio” medagliere mette in vista nella libreria dei ricordi Nadia Battocletti, la mezzofondista (cromosomi magrebini per parte di madre) che corre come una gazzella: un argento nei 10.000, un bronzo nei 5000. Stavolta non è stata scippata come accaduto in passato.
E' finito il tempo di Jacobs e Tamberi cui va la gratitudine dei tifosi per le gioie che ci hanno regalato in passato. Non sembra finire il tempo di Duplantis l'ufo che piega l 'asta salendo nel cielo là dove volano le aquile . La fisica si è arresa: non ci sono spiegazioni per le sue incredibili prestazioni. Che la Dea ce lo conservi. Lo scandinavo è uno spot per lo sport.
Chiudo con le fie della Reyer che andando a vincere (bene) sul campo della Stella Rossa, hanno messo le basi per guadagnarsi al ritorno al Taliercio l'acceso ai giorni di Eurolega. Come recita questa rubrica “Duri i banchi”. Duribanchi è una crasi veneziana del motto che il capovoga intimava ai galeotti sulle galere quando batteva il ritmo da battaglia. Duribanchi: che alla presentazione della squadra alla “Nave de Vero” c'era anche l'aliena che sta recuperando dall'infortunio al ginocchio. Si chiama Matilde e sa fare cose noi “umani” eccetera, eccetera.
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