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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Gianfranco Colasante
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I sentieri di Cimbrius / Chi c'e', chi voleva esserci, chi non ci sara'

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Mercoledì 4 Settembre 2025

 

crouser-paris 


Il circo si sposta a Tokyo per il ventesimo capitolo dei Mondiali. La squadra più numerosa, al solito, quella a stelle-e-strisce (141), seguita dagli italiani (90 e decisi a farsi beffe della smofia), come dire 10 in più dei padroni di casa.

Giorgio Cimbrico

Ryan Crouser ha rotto gli indugi e le uova (di ferro o bronzo) nel paniere di Joe Kovacs: per Tokyo farà valere la sua wild card che, nel segno del “ubi maior minor cessat”, è più pesante di quella che Kovacs poteva esibire dopo aver vinto la Diamond League. Umanamente, per Kovacs dispiace: è un giovanotto che tocca gli 1,81, un palmo più basso dei suoi avversari, e che con l’aiuto della moglie ha affinato una tecnica formidabile, costruita su una velocità fulminea.

Secondo di tutti tempi con 23.23, due volte campione del mondo, a Kovacs è stato fatale l’ultimo turno dei Trials quando è passato dal secondo al quarto posto. Fuori con 22.07 (sic!), alle spalle di Awotunde, Otterdahl e Piperi.

Dopo aver sfiorato i 22 e mezzo, Awotunde, radici nigeriane, si è visto in Europa per il meeting di Chorzow, fuori dagli otto con poco più di 20 metri. Agli americani piace così e a casa rimangono atleti come Kovacs o Josh Hoey, 1’42”01 negli 800 e gran finisseur, o Yared Nuguse, 3’27”80 nei 1500, 3’43”97 nel Miglio e bronzo olimpico. Affari loro.

Della presenza di Crouser, Paolo Dal Soglio e Leonardo Fabbri non avevano mai dubitato. Se ha deciso di voler difendere il titolo e puntare al terzo, è perché può lanciare lontano, dicono. Ma rimane il doppio interrogativo sull’efficienza del gomito destro e sull’assenza di gare. Crouser zero, Fabbri oltre quota venti appuntamenti, con un vertice a 22.82, miglior misura mondiale di stagione, ma anche con qualche sconfitta in occasioni importanti. A Eugene, a Zurigo. Sempre dietro, a volte nettamente, al povero Kovacs. A Budapest 2023 Crouser vinse lasciando Fabbri a 1 metro e 17, 23.51 a 22.34. L’anno scorso, a Bruxelles, Leonardo ebbe la gioia di battere il gigante dell’Oregon mancando i 23 metri di due centimetri.

A Tokyo mancherà Rajindra Campbell, il giamaicano finito sul podio parigino: poca tecnica ma molta forza. E’ in atto il suo processo di “turchizzazione”. A 500.000 dollari cadauno la Turchia ha acquistato Campbell, il campione olimpico di disco Stona, il lunghista Pinnock, il triplista Hibbert e la velocista nigeriana Ofili. Fra tre anni saranno eleggibili per Los Angeles.

Le grandi e ricche maratone fanno concorrenza a quelle che qualcuno chiama “istituzionali”. L’olandese Sifan Hassan ha appena corso e vinto i 42 km di Sydney, appena entrati nel circuito delle major (Tokyo, Boston Londra, Berlino, Chicago, New York), da pochi giorni salite a sette. Anche se è una nota stakanovista (e sempre più simile a un bronzo di Giacometti…), dopo il 2h18’22” con cui ha concluso nei pressi della Opera House non se l’è sentita di andare a Tokyo per la finale dei 10.000 e due turni di 5000.

Assenti anche gli ugandesi Joshua Cheptegei, tre volte campione mondiale e primatista dei 25 giri, e Jakob Kiplimo, recordman dei 21 km: L’uno e l’altro sono stati ingaggiati per la velocissima maratona di Chicago del 12 ottobre. Nel giorno in cui verrà scoperto il nuovo mondo sotto le due ore?

Fuori dai giochi la bella e colta Gabby Thomas: un infortunio priva i Mondiali di chi aveva lasciato Parigi con gli ori dei 200, 4x100 e 4x400. Per i 200 (e anche per i 100), il duello sarà tra Melissa Jefferson, imbattuta, e Julien Alfred. Ipotizzabili tempi attorno ai 10”60 e 21”60.

 Un incidente in allenamento, durante una sessione di asta, ha eliminato Markus Rooth, campione olimpico di decathlon a 23 anni. La Norvegia ha un degno sostituto: Sander Skotheim quest’anno ha vinto a Gotzis toccando 8909 punti. In questo momento ha un vantaggio netto sulla concorrenza di cui fa parte Simon Ehammer, lo svizzero che nel lungo può dare noie a Mattia Furlani. L’orario gli è favorevole: dopo il lungo avrà due giorni di riposo prima di inoltrarsi nel decathlon.

Lord Sebastian Coe ha dichiarato che nella maggior parte dei casi le federazioni nazionali hanno adempiuto all’esame sulla femminilità praticato con un tampone o con un prelievo ematico. Le inadempienti verranno testate al loro arrivo a Tokyo. L’esame viene praticato una e una sola volta nella carriera di un’atleta.

Il comitato organizzatore ha messo le mani avanti: nel periodo dei Mondiali a Tokyo potrebbero esserci alte temperature con forte tasso di umidità e non è esclusa la visita di un tifone.  

 

 

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