I sentieri di Cimbricus / Cambiamo, cambiamo, qualcosa restera' (forse)
Martedì 29 Aprile 2025
“Un altro tipo di febbre può ricevere l’etichetta di delirio di onnipotenza. Se la definizione può apparire severa (o divisiva), è possibile rifugiarsi in qualcosa di diverso: democrazia di facciata, senza dibattito, senza opposizione.”
Giorgio Cimbrico
Sull’atletica spirano nuove febbri e soffia un vento più forte di quello che a Ramona trasforma l’attrezzo più classico (vedi Mirone) in disco volante. A quando l’istituzione dei 75 metri (non quelli raggiunti da Mykolas Alekna in Oklahoma…), che equivalgono a tre quarti dei 100, così come i 300hs sono tre quarti della distanza cara a Lord Burghley e a un bel gruppo di leggendari campioni?
I 300 con sette barriere sono stati ammessi come disciplina della Diamond League e all’esordio hanno potuto registrare il 33”05 di Karsten Warholm, una miglior prestazione mondiale che presto, quando la distanza diventerà ufficiale, si trasformerà in record del mondo.
L’elenco dei record mondiali e d’area è diventato una gigantesca panoplia come quelle che in residenze nobiliari offrono armi di punta e di taglio di varie provenienze ed epoche. E può esser avvicinato anche a certe tabelle delle corone mondiali di pugilato dove, sotto sigle diverse, c’è posto per tutti.
Hanno ricevuto l’imprimatur di record mondiale i 5, i 10, i 15, 20 km e la mezza Maratona senza tener conto che una cosa è correre, ad esempio, a Lisbona, e un’altra è, sempre per fare un banale esempio, affrontare un rettilineo piatto e liscio come un biliardo a Dubai.
E così in questi anni è stato possibile assistere alla nascita – e alla morte in culla – della “Marciatona” (42 km divisi in quattro segmenti), all’ingresso definitivo della 4x400 mista che avrà presto una “sorellina” veloce nella 4x100 mista, prevista ai Mondiali e ai prossimi Giochi di Los Angeles. A quando anche i salti e i lanci in gare a squadre con due uomini e due donne? Sufficiente copiare quel che già succede nello sci di fondo sprint, nel biathlon, nel salto con gli sci, nello snowboard, etc etc. Fare a fettine è il nuovo comandamento finito sulle tavole della legge dello sport.
Presto toccherà ai 300H che non hanno la storia e la tradizione dei 200H, terreno d’incontro degli specialisti degli “alti” e dei “bassi”, riassumibile in una bella foto bianco e nero di una vecchia Pasqua dell’Atleta che offre un faccia a faccia tra Eddy Ottoz e Roberto Frinolli. I nomi di Owens e Lauer aumentano ricordi e nostalgia, una dimensione che comprende anche le 100 yards, ben più radicate nella storia profonda, a cominciare da quella ormai dimenticata dei professionisti dell’età vittoriana.
Un altro tipo di febbre, questo a carattere più circoscritto, può ricevere l’etichetta di delirio di onnipotenza. Se la definizione può apparire severa (o divisiva, un aggettivo molto di moda…), è possibile rifugiarsi in qualcosa di diverso: democrazia di facciata, senza dibattito, senza opposizione. Un atteggiamento comune a molti ambiti, più importanti.
E così non è tanto il caso di tornare al… ritocco di appannaggio, accanto a un interessante elenco di benefit, voluto dal presidente federale, quanto riflettere sulle squalifiche e le multe riservate a vecchi aficionados, colpevoli di aver mosso critiche, e virare subito dopo sulla forte volontà di giungere a variazioni statutarie sul limite dei mandati.
L’ultima spruzzata di saporite spezie è il taglio del dieci per cento sull’emolumento riservato agli atleti di alto livello nel caso di mancata partecipazione ai campionati italiani, quest’anno previsti, agli esordi di agosto,. in una località molto “gradevole” per clima, Caorle. In realtà, una decisione dal sapore strategico: è molto probabile che a Tokyo gli azzurri trovino quelle condizioni. Un test di adattamento all’ambiente?
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