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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Tra veleni ovali e bombe cadenti

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Lunedì 3 Marzo 2025

 

basket-rete 


Vecchie cariatidi che a voce alta sognano di tornare al CONI (dove hanno fatto sfracelli), al momento la striscia dello sport più assediata dalla politica dove sul tacco dodici si discute a proposito di buoi che danno del cornuto all’asino.

Oscar Eleni

Nel labirinto nepalese della capitale sventolando una bandierina dell’Europa infranta, aspettando che la coppia di medagliati ROSSI-CHECHI si prenda tutti i premi SKY di “Pechino Express” dividendoli con Mondo Duplantis che ha ricominciato a salire verso la luna, saltando con l’asta per l’undicesima volta oltre la montagna che soltanto lui, svedese della Louisiana, può violare. Adesso siamo a 6 metri e 27.

Un viaggio fra Filippine, Tailandia e Nepal per non finire stritolato, peggio, avvelenato, dopo aver visto e ascoltato il mondo che si spara, che si odia, si detesta. Veleni ovali e bombe cadenti, corridoi dove si annidano falsificatori di firme come al CONI dopo aver scoperto al palazzo Acca che molti presidenti federali hanno soltanto fatto finta di approvare il documento già accantonato dal Ministro competente per concedere a Malagò il quarto mandato. Poltiglia azzurra in vista dell’Olimpiade che presto manderà in confusione Milano, già tormentata dai suoi grattacieli, e poi anche Cortina che almeno si ritroverà una pista da bob per ricordare momenti d’oro passati ad applaudire Monti ed Alverà.

Come vedete ci sono motivi per stare dentro il tempio di Kathmandu, perché con Rossi e Yuri Chechi siamo sicuri che ritroveremo il divertimento come nei giorni in cui scoprivamo il campione degli anelli nella sua vita collegiale in una città giardino, quando ancora sognava gli ori che poi ha vinto, carezze della vita dopo i tormenti e gli ospedali, premi meritati.

Fuga condivisa con tanti disperati ancora illusi che la felicità si possa trovare aiutando chi ha bisogno e non speculando sulla sua povertà e persino sulla sua ignoranza.

Nell’illusione che non si torni a liberare Barabba facciamo fatica a credere che il mondo preferisca sciare con Brignone e Goggia se al centro della piazza, fra urli ed insulti, ci sono sempre quelli che al mercato pensano di avere la vacca giusta perché urlano di più.

Pianeti e stelle che fanno dispetti. Nella domenica tormentata della Milano sportiva, persino l’Inter capolista è alla colonna infame dove già stanno massacrando quello che resta dei rossoneri. Tutto il contrario di quanto è successo a Bologna. Prima festa e tortellini giusti per Orsolini e Vincenzo Italiano, poi corteo e festa grande per la Virtus del BELINELLI e del Dusko Ivanovic. Avrebbero fatto la stessa cosa a Roma dopo il colpo laziale a San Siro, la rimonta di RANIERI coi lupi sul FABREGAS che piace agli americani di Roma, ma non tutto è andato bene fra pallavolo e quello che resta del basket anche se i pifferai magici fanno sapere che la NBA, se dovesse invadere il lago ghiacciato dell’Europa, vorrebbe proprio una squadra nel palazzone di Nervi. Il borgo si agita e anche a Trapani temono che ANTONINI possa lasciare, visto che in questi giorni litiga con i tifosi, anche perché, con gli arbitri visti nella vittoria ai supplementari su Varese (44 tiri liberi contro 14), proprio non potrà prendersela questa volta.

Vedremo se certe radio ci avranno preso sul probabile matrimonio romano fra ANTONINI e POZECCO, con PETRUCCI generoso officiante. Il presidente del basket rieletto quasi all’unanimità sembra tornato al centro della piazza. Al momento è il più acceso sostenitore di MALAGÒ e non si nasconde, lo urla a voce alta facendo anche sapere che si tiene volentieri la palla al cesto e non ha proprio voglia di tornare al CONI che al momento è la striscia dello sport più assediata dalla politica dove sul tacco dodici si discute a proposito di buoi che danno del cornuto all’asino.

Dopo aver lasciato sulla strada fra Vietnam e Nepal molti euro per aiutare i nostri medagliati con una sola moneta in tasca, convinti che il rigoroso regolamento di Pechino Express fosse soltanto una finzione scenica, andiamo nel salotto povero delle pagelle portandoci dietro il libro sull’Ira funesta del geniale professor Andreoli, felici che FURLANI possa davvero ispirare i giovani come lui con quei balzi nel salto in lungo che al momento ci fanno persino sognare un oro per i prossimi mondiali indoor, contenti che il CUS Pro Patria, nel nome di Mastropasqua e con la guida sicura di CASTELLI, abbia ritrovato, con la RICCARDI, antica forza per ricordarci che Milano avrebbe bisogno dell’aiuto di tutti, sperando di avere l’Arena piena come ai tempi del Golden Gala, il XXV Aprile attrezzato come si deve sotto la montagnetta RONDELLI-COVA-PANETTA, augurandosi che vengano riaperti altri centri per una base atletica che sembra crescere, fortunatamente.

Dunque pagelle del basket guardato da lontano, invidiando Sandro GAMBA – classe 1932 accidenti –, grande Spartacus, che invece è fedelissimo al Forum, convinto che il BONICIOLLI alla ricerca della salute sia il più felice per il Paolo MORETTI che sta rivitalizzando Torino in una A2 dove DELL’AGNELLO e RIMINI hanno perso la testa della classifica.

• 10 A capitan uncino FLABOREA che festeggerà i suoi 85 anni leggendo libri d’arte, la sua passione, quasi sicuro di trovare sotto casa per una serenata MENEGHIN, OSSOLA e RUSCONI come ai tempi della grande IGNIS. Magari anche il BARIVIERA che gli ricorda la prima vittoria italiana sugli USA come ha detto alla Giulia, figlia della Bozzolo e del collega ARTURI, oggi play alla rubrica basket in GAZZETTA.

• 9 All’allenatore di Pistoia OKORN per il colpo a Napoli sotto la guida dello stesso allenatore che la settimana prima aveva tolto mezzo sorriso alla NAZIONALE di POZZECCO. Impresa doppia con speranze limitate: l’Ungheria è fuori dall’Europeo, PISTOIA farà fatica a finire la stagione se chi paga resta lontano.

• 8 Al GORHAM che nel nome di TORTONA ha sbancato TRENTO nel giorno della festa per la coppa Italia con i suoi 35 punti, il martello usato da DE RAFFAELE per sorprendere nei 2 minuti finali il GALBIATI che senza Ellis aveva già i titolari con la lingua fuori a LAMB sperduto nel suo 3 su 14 da incubo.

• 7 Al BELINELLI che per il suo mentore MESSINA ha sempre il tiro giusto. Con questo capitano IVANOVIC riprende il cuore della Milano che senza SHIELDS ha fatto anche troppo restando in partita tre tempi. Tenersi il fattore campo per lo scudetto vale doppio.

• 6 Alla TRIESTE che vincendo il derby veneto con TREVISO continua a stupire, quasi più della TRAPANI che con Varese si è salvata al supplementare seguendo il magico ROBINSON vicino al trentello.

• 5 Alle finestre delle Nazionali per l’Europeo che hanno tolto alle Aquile la vera luce, il genietto ELLIS, e a Milano il danese d’America Shields. Due sconfitte da farsi rimborsare per ARMANI e TRENTO raggiunta in testa da BRESCIA e VIRTUS.

• 4 All’IVANOVIC magnifica scelta di BRESCIA perché pensavamo che POETA potesse contare soltanto sul nostro DELLA VALLE o sul magnifico BILAN. Lui è la grande sorpresa e dobbiamo ammettere che avendolo sottovalutato avevamo preso un bel granchio e quindi il 4 sarebbe per noi.

• 3 Alla REYER che con la coppia ENNIS-KABENGELE ha lasciato senza sorriso la Scafati di RAMONDINO che ora dovrà combattere davvero per salvarsi.

• 2 A TREVISO che si annunciava pronta per il derby di Trieste e poi davanti allo scatenato RUZZIER di queste settimane ha dovuto andarsene segnando poco e sbagliando molto.

• 1 Alla SASSARI che a Reggio EMILIA ha davvero toccato il fondo segnando meno di 60 punti. Dispiace per BULLERI, ma speriamo che sappia reagire e prendere a pedate chi se lo merita.

• 0 A PETRUCCI, coraggioso nel dichiarare la sua fedeltà al presidente del CONI, perché, visti gli assalitori del palazzo, temiamo molto che il suo basket possa essere trattato anche peggio di oggi dai futuri padroni dello sport nazionale, una banca degli affetti che fa gola anche ai sedentari della politica.

 

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