Duribanchi / Lo sport e' fatica e sudore: andrebbe rispettato
Martedì 25 Febbraio 2025
“Sono i sofisti che hanno rovinato il calcio. E poco alla volta lo distruggeranno. Già ora è uno sport diverso da quello che amavamo, con interpretazioni prive di uniformità. Manca poco per farlo diventare un giochino da play station.”
Andrea Bosco
Per primo ci pensò l'imperatore romano Claudio (I secolo DC) che si inventò questa menata degli “uffici” affidandoli ai suoi liberti. Il termine burocrazia, però, è relativamente più “giovane”. E viene dal francese bureau (scrivania a cassetti) fuso con il greco kratòs (potere). Che già etimologicamente è una vera schifezza visto che significa “il potere della scrivania a cassetti”. Tradotto: una marea di fancazzisti ingigantitasi nel corso dei secoli sono diventati il vero “potere”.
Un “contropotere” in grado di paralizzare tutti e tutto. La burocrazia impera nella pubblica amministrazione di ogni paese. E non c'è verso di ridurla, snellirla. Spiegava Ennio Flaiano nel suo “Diario notturno” che “gli presentano un progetto per lo snellimento della burocrazia. Ringrazia vivamente. Deplora l'assenza del modulo H. Conclude che passerà il progetto, per un sollecito esame, all'ufficio competente, che sta creando”.
Nessuno c'è mai riuscito a ridurre l'esercito di burocrati che campa – come ironizzava con sofferenza Kafka – adoperando “ceppi fatti di carta bollata che tormentano l'umanità”. Per Lenin i burocrati erano dei “parassiti”. Strada facendo quel pensiero si è verosimilmente sfarinato. I paesi comunisti sono i massimi produttori di burocrazia poliziesca.
I sofisti del VAR – Cosa altro sono se non folle burocrazia le criptiche regole del calcio? VAR, protocolli, revisione. Di tutto e di più. Chi arbitra ormai? Non si capisce. Gli uomini a bordo campo con la bandierina a cosa servono? Non servono. C'è la sala VAR che è una sorta di centro di Houston. Dove però le decisioni prese sono quasi sempre sbagliate. Danno rigori che nessuno fischierebbe. Non ne danno altri di solari che restano impuniti.
Pretendono che i calciatori saltino con le braccia unite come dei pinguini. Si affidano al fuorigioco di un'unghia. Parlano di “intensità” e in campo non hanno mai subito un contatto, perché essendo brocchi hanno fatto gli arbitri e non i calciatori. Non sanzionano entrate da codice penale. Ma poi estraggono il cartellino per una parolaccia o il più veniale dei contatti. Pretendono l'immobilismo dei portieri sui calci di rigore. Ma non sanzionano mai i mille che entrano in area prima del tempo e che da regolamento (questa solenne buffonata) non potrebbero farlo.
Sono sofisti che hanno rovinato il calcio. E poco alla volta lo distruggeranno. Già ora è uno sport diverso da quello che amavamo, con interpretazioni sempre diverse, prive di uniformità. Manca poco per farlo diventare un giochino da play station. Davvero poco. E questo sconcio invade ormai ogni settore. Oscurando nel segno dei Kazzenger del fischietto ogni impresa sportiva che non sia il calcio. Quindi chi se ne frega se quella sciatrice statunitense è arrivata a cento vittorie in carriera? Se Federica Brignone sta incantando come mai aveva fatto? Se l'arrancare della “belva” Goggia con le sue mai viste fragilità la rende finalmente “umana” rispetto alla guerriera samurai vista in mille precedenti occasioni?
La lista sarebbe lunga. Lo sport è fatica e sudore. Andrebbe rispettato e non calpestato dai burocrati delle varie discipline.
Europa uguale Bisanzio – Il top della burocrazia si esprime in Europa: i suoi parrucconi che come i preti di Bizanzio mentre i barbari erano alle porte discettavano su improbabili questioni, si spendono sui tappi di plastica attaccati alle bottiglie, sulla misura delle cozze, sulle etichette da apporre alle bottiglie di vino che secondo gli irlandesi farebbe male, sulle mille cazzate woke in nome della tutela delle identità.
Per la Comissione Europea, che ha aggiornato la guida linguistica inglese, la parola “uomo” (meglio “man”) è da abolire. Una vera mattanza linguistica che ha depennato le parole “tradesman” (commerciante). Idem “ manpower” (manodopera) o “man-made” (prodotto umano), ma anche “fisherman” (pescatore). Via anche “marito e moglie”: meglio scrivere “coniuge”. E guai a dire “omosessuale” quando di parla di comunità LGTBTIQ+.
Ora questi malati di mente invece di essere ricoverati urgentemente alla neuro, siedono a Bruxelles a sfornare idiozie come quelle illustrate. E questo è il vero problema. Perché poi la gente – che sempre maggiormente vota a destra –, non è fatta (salvo sporadici casi di inguaribili nostalgici o di idioti che non hanno mai studiato la Storia) – di elettori affascinati dal fascismo.
La gente vota a destra perché si è rotta i maroni delle litanie di certi “maestrucoli”. E di certe liturgie assurte a nuova “civiltà”.
Vittime predestinte – La burocrazia è il vero cancro dell'umanità: piovra che soffoca e alla fine inghiotte. Vale in ogni settore della vita. I cittadini sono le vittime predestinate della insaziabile voracità della burocrazia. Tutto è burocrazia. Lo è la politica con i suoi stremanti rituali: io attacco lui (o lei, quasi sempre lei, di questi tempi). E allora lei (o loro) mi accusano di non aver fatto per (“venti anni”) quello che io pretenderei essi facessero “in due”.
E' l'eterna tecnica dello scaricabarile. Rimandare la palla nel campo avversario. Mai rispondendo alle domande di chi dovrebbe farle. Condizionale, in questi tempi di piaggeria. Dove se va bene i media sono organi mascherati (ma neppure tanto) dei partiti. E se va male, va male per la possibilità di poveri colleghi che guadagnano dieci euro a “pezzo” di vedersi magari cancellare per una improvvida domanda anche il tozzo di pane che faticosamente riescono a portare a casa.
Alle elezioni tu voti: ma mica sei tu ad eleggere il tuo candidato (ammesso che ne trovi uno che possa godere della tua fiducia). La burocrazia della politica si è inventata le “liste bloccate” escludendo le preferenze. Quindi tu voti le coalizioni e le liste dove lorsignori paracadutano chi gli pare: gli amici degli amici. Non infrequentemente passacarte ai quali non affideresti la portineria del tuo condominio. Ma quei passacarte, dopo poco e niente, godono di stipendi che la maggior parte dei cittadini si sogna. E godono di vitalizi (tradotto: pensioni) spesso per aver spinto un pulsante durante pilotate votazioni. Dice che in questo modo è finito lo sconcio del “voto di scambio”. Accade in Italia, accade ovunque nel mondo. Anche nella pretesa “culla” della democrazia: gli Stati Uniti d'America-
La politica si immagina sempre alta. Ma come disse un esponente socialista in tempi neppure tanto remoti, è solo “sangue e merda”. La burocrazia da tempo con i suoi cavilli, le sue pandette, i suoi codicilli, le sue assurde norme, i suoi tribunali, dove tutti (pm, giudici, avvocati) sono contro tutti: in un guazzabuglio di azzeccagarbugli dove la cosa importante non è il trionfo della giustizia. Le cose importanti sono le costruzioni giuridiche dei tribunali, spesso smentite da altri tribunali. Cause infinite che durano anche venti anni. Dove a farla da padrone (per dirla con Don Lisander) è il “latinorum”: il modo legale per non fare comprendere una mazza a chi non ha con la legge dimestichezza.
Nei tribunali, tra “sconti di pena” e poi “revisioni” e “buone condotte” , in punta di codice (loro la definiscono “punta di diritto”) il buon senso viene sfregiato. I ladri e i borseggiatori non vanno in galera. Se ti ammazzano in strada, in auto, un drogato, grasso che cola se becca cinque anni. Gli assassini godono di privilegi che mai immagineresti. Persino i terroristi non scontano l'intera pena. Perché uno dei fondamenti della moderna giurisprudenza, recita che anche il più incallito delinquente deve essere messo nelle condizioni di venire “rieducato”.
E tu, allora, ti dici che sì, che questa è una buona cosa. E che “una seconda occasione va data a tutti”. Salvo ricrederti poi quando i “rieducati” si rivelano figli di buona donna che sulle buone intenzioni dei “rieducatori”, speculano. Viviamo ormai in un mondo opprimente. Dove a vincere sono i luoghi comuni e la superficialità: mai il buon senso, la buona educazione, il rispetto, la solidarietà. Non tutto è marcio? La maggior parte è marcia, purtroppo. Una decadenza ineluttabile.
Trump l’estorsore – Non ho più parole per definire l'estorsore Trump e le belve di Hamas che (hanno stabilito i patologi) hanno ucciso a mani nude i due bambini Bibas. Trump imporrà la pace, calpestando l'Ucraina per i propri interessi. Serve a Trump una Europa debole e una Russia che faccia affari con gli USA invece che con la Cina.
Real politik: spregevole quanto si vuole. Ma l'Europa si è ficcata in questo casino contando che le elezioni USA le avrebbe vinte Khamala. Così non è andata e ora Trump cannoneggiato per tutta la campagna elettorale sta presentando il conto agli europei. Quanto al Medio Oriente: non ci sarà pace possibile fino a quando esisterà Hamas. Lo sanno tutti. Ma nessuno può sapere come finirà da quelle parti.
La malattia del Papa – La voce del papa (gravemente ammalato) si è fatta flebile. Si farà da parte come fece il pontefice tedesco? Possibile, se non sarà più in grado di governare la Chiesa. “La Lettura” del Corriere della Sera ha indagato Bergoglio chiedendo a due studiosi del cattolicesimo di analizzare un saggio polemico di Loris Zanatta che imputa a Papa Francesco una scelta antimoderna per la Chiesa, ostile ai valori dell'Illuminismo e dell'Occidente. Che poi rappresenta l'opposto rispetto a chi vede in Bergoglio il Papa più antioccidentale della Storia.
Per uno degli studiosi (Diotallevi) “Francesco è vicino a Pio XII e a Leone XIII più che al Vaticano II, vale a dire a Giovanni XXIII alias Angelo Giuseppe Roncalli, il Papa del Concilio”. Per un altro studioso (Menozzi) “il Papa vuole rivolgersi all'uomo di oggi in nome del Vangelo”. Ma Zanatta è tranchant: “Bergoglio resta legato alla cultura autoritaria del peronismo”. Scrisse Goethe: “Il papato ha interessi a cose che noi neppure pensiamo. E mezzi per perseguirli dei quali non abbiamo idea“.
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