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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Duribanchi / A vincere sono state le adolescenti (e una signora)

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Martedì 18 Febbraio 2025

 

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Non solo Sanremo e le sue sorprese. Ma anche la WADA e i suoi commendevoli equilibrismi sulla vicenda Sinner da farsi perdonare per non sparire. E, tanto per ricordare, la libera società degli Irochesi che Trump non conosce.

Andrea Bosco

“Nel porto di Amsterdam potete vedere i marinai ballare / con le pance che strabuzzano dai pantaloni / palpano le donne negli androni / hanno dimenticato il motivo / che le loro voci roche dal whisky / hanno gracchiato / squarciando la notte / con il fragore dei loro scherzi. / E girano e ballano / e ridono e bramano / fino a che il suono stantio / della fisarmonica irrompe. / E poi fuori dalla notte / con il loro orgoglio nei pantaloni. / E le sgualdrine che rimorchiano / sotto i lampioni”.

L'immenso “Amsterdam” di Jacques Brel nel porto di Sanremo non sarebbe mai approdato: facilmente sarebbe stato eliminato alle selezioni. A Sanremo si canta l'amore, per quanto fasullo risulti. A Sanremo va in scena l'affetto per le mamme, l'amore per le figlie. Si copia De Gregori. Si plagia persino l'attacco di “Knocking' on Haven's Door” del menestrello Dylan. Storica costante, il plagio a Sanremo. Nessuno escluso. Quanto ai testi il 50% degli artisti li avrebbe confezionati grazie all'intelligenza artificiale.

Ha vinto un genovese ex rugbista con il nome d'arte di una eroina di Stephen King, la camicia aperta da vacanziere di Vanzina, la voce “raccomandata” da Vasco Rossi, il baffo alla Fred Buscaglione, che ha   scaldato le fritole delle adolescenti che al televoto hanno finito per sovvertire i pronostici. Holly è un bravo ragazzo, laureato, ha fatto assistenza sociale in carcere, viene da una famiglia borghese, ma per sfondare tra rapper e trapper serve passare per “duri”, farsi i tatuaggi, infilarsi al collo monumentali catene, scrivere versi ignobili che magari dopo un poco talmente ti vergogni di averli scritti che li rimuovi.

Ha vinto anche grazie ad una manager imbattibile. Nelle ultime edizioni la signora ha piazzato al primo posto (a decrescere) Holly, la ragazzetta Mango, prima di lei Mengoni e prima di Mengoni i Maneskin: meglio di quel re dell'antichità che faceva diventare oro quanto toccava. Marta pigliatutto Donà è nipote di Claudia Mori e Adriano Celentano. E' stata anche consulente di Alessandro Cattelan, l'onnipresente conduttore, secondo solo al dominus Carlo Conti: il normalizzatore che ha sbancato agli ascolti, che ha fatto guadagnare alla RAI un forziere.

Ariston in rivolta per l'esclusione dalla cinquina dei migliori di Giorgia e Achille Lauro. Il festival stile Baudo non ha ritenuto di premiare (ma con il televoto vige la tirannia della ragazzine, che vanno ai concerti, si attaccano al web e strillano di “amare” il divetto di turno) il trasformista Corsi, bravissimo pittato di biacca come un clown e che aveva fatto cantare il suo alter ego nei panni di Topo Gigio. Per avere chances, Corsi, avrebbe dovuto farsi accompagnare da Jessica Rabbit, vestita come Marilina in “Niagara”.

Visto che Alessia Marcuzzi versione casalinga “affamata” e disperata, proprio se l'è giocata malissimo. Conti è andato di fretta, non ha concesso monologhi, non ha chiamato a farsi pubblicità la “sfigata” che vorrebbe cambiare l'Inno di Mameli, si è fatto accompagnare dalle fulminee battute di Geppi Cucciari, vera mattatrice all'Ariston, penalizzata da chi ha scritto il programma. Se in squadra hai Maradona devi permettergli di far vedere di cosa sia capace.

La lettera scarlattaDunque Sinner ha patteggiato. Pochi mesi di sospensione per uscire dall'incubo. Non ha barato, non sapeva, non ha ottenuto vantaggi da quel miliardesimo di pomata sfregato sul suo corpo e senza dolo dal suo massaggiatore. Ma egualmente la WADA, un organismo sputtanatissimo, ha messo insieme un circo della madonna per ottenere che cosa? Per ottenere di non sparire distrutta dagli USA, dopo la vergogna dei nuotatori cinesi beccati a doparsi, riammessi alle Olimpiadi e medagliati in un “silenzio di Bach”.  

La WADA ha preferito mettersi la cappa di Torquemada inseguendo fantasmi. Il doping è una faccenda troppo seria e delicata per restare nelle mani della WADA. Tutti contenti? Non quelli che reputano non ci siano vie di mezzo: o sei colpevole perché hai commesso un reato. O non lo sei. Anche se questi della WADA ti appiccicano la Lettera Scarlatta. Poi Sinner può essere antipatico. Può essere fuori dai canoni con il suo non lasciarsi coinvolgere dai media. Può essere un integralista. Può essere che la sua residenza a Montecarlo dove le tasse sono ridotte sia poco commendevole: non è il solo, ma solo lui ha un mese sì e un altro no, alle chiappe, il famoso giornalista-scrittore che storce il naso.

Dovuto agli IrochesiHo una intera biblioteca dedicata ai libri sui pellerossa del Nord America e sulla Storia del West: oltre 2000 volumi. Ho visto “Horizon” la prima parte: Kostner non mi ha esaltato. Ma del suo film parlerò diffusamente un'altra volta. Qui invece segnalo l'articolo del 3 febbraio scorso sul Corriere di Carlo Rovelli dedicato alla costituzione degli Irochesi. Leggi dei nativi dell'Est degli USA, quelli raccontati da Fenimore Cooper, che ispirarono la costituzione USA. Le leggi delle popolazioni che vivevano ad Ovest dell'Hudson erano conosciute da Thomas Jefferson e Benjamin Franklin, i padri fondatori della costituzione statunitense.

Gli irochesi propugnavano un modello di società libera dalle oppressioni e dalla struttura in classi sociali. Decisamente diversa dal dominio che i monarchi e le aristocrazie europee esercitavano sui propri sudditi. Uno dei primi libri che negli anni Settanta ha acquistato fu “Dovuto agli irochesi” di Edmund Wilson. L'autore coinvolto casualmente in una causa intentata dalla Nazione Irochese nel 1957 contro gli Stati Uniti per ottenere il rispetto di un trattato siglato nel 1784, si addentra nella storia e nella cultura di quel popolo, mettendo in luce il trattamento sovente disumano nei loro confronti ad opera degli europei.

Una storia che Donald Trump dovrebbe leggere. Per la cronaca: nel 1891, il 18 settembre, Harriet Maxwell Converse veniva nominata sakem delle sei nazioni irochesi, prima donna ad esserlo dopo essere stata adottata all'interno della nazione Seneca. Mai è accaduto negli Stati Uniti. Difficilmente in epoca Trump (e Musk) la cosa avverrà.

 

 

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