I sentieri di Cimbricus / Le notti arabe di Gianni Infantino
Domenica 15 Dicembre 2024
Arabia 2034 non è l’Italia del 1934 o la Germania del 1936. Non è un esercizio di sportwashing praticato da regimi autoritari, è qualcosa di diverso, di minacciosamente nuovo: è il nostro presente, il nostro precipitoso domani.
Giorgio Cimbrico
Sedici stadi, Neom, la città sul Mar Rosso che ancora non c’è, il treno superveloce che porta i pellegrini ai luoghi santi e tra dieci anni servirà ai tifosi di tutto il mondo, le 300 esecuzioni capitali eseguite l’anno scorso, i 21.000 lavoratori stranieri spariti dal 2016, i diritti negati alle donne e ai gay, la stampa con il lucchetto, lo Yemen bombardato per produrre una crisi umanitaria che non frega niente a nessuno. Il mosaico è più o meno completo.
L’Arabia modernissima e feudale di Mohamed bin Salman, principe facente funzione di sovrano, ha conquistato la Coppa del Mondo di calcio a 48 squadre. Saranno le notti arabe di Gianni Infantino, che ha tracciato alle estreme conseguenze la strada iniziata dal suo predecessore, Sepp Blatter, colonnello della riserva dell’esercito svizzero. Laggiù il presidente della FIFA è andato, va e andrà spesso: capita quando uno è trattato come un sovrano o, meglio, come un personaggio al quale si può chiedere molto sapendo che questo molto verrà ottenuto.
Arabia 2034 non è l’Italia del 1934, la Germania del 1936, il Messico del 1968, l’Argentina del 1978. Non è un esercizio di sportwashing praticato da regimi autoritari, è qualcosa di diverso, di minacciosamente nuovo. E’ la conferma di quel che aveva intuito Jules Verne in una delle sue opere, Il Padrone del Mondo, o qualche altro autore di futurologia che oggi è il nostro presente, il nostro precipitoso domani.
Bin Salman non va in giro in maglietta come Elon Musk ma non è diverso. Sono i padroni che non hanno bisogno di spostare divisioni corazzate (in questo senso Putin è un uomo del passato …) ma solo di immaginare, stendere, rendere esecutivi piani, di inseguire obiettivi che non è il caso di definire incredibili. Sono reali quando è il mercato che loro governano a dettare leggi a cui tutti devono uniformarsi.
Musk progetta un sempre più rigido controllo attraverso la rete di satelliti e uno sbarco sul pianeta di Cronache Marziane (torna ancora un vecchio profeta, Ray Bradbury …), bin Salman esporta nuovi scenari di sostenibilità in Brasile e in Cina, sostiene, pur vivendo su un giacimento inesauribile, che l’Arabia deve svincolarsi da un’economia basata sul petrolio.
L’Arabia Saudita aveva vinto la candidatura per ospitare, nel 2029, i campionati invernali d’Asia. Invernali, sì. Lo aveva annunciato il principe Abdulaziz bin Turki al Faisal, ministro dello sport. Gli impianti, il cui completamento è previsto per il 2026, nasceranno a Neom, sul Mar Rosso, su una superficie di 26.500 chilometri quadrari che, secondo Nadhmi al Nasr, capo dell’esecutivo, “ricreeranno l’atmosfera invernale nel cuore del deserto e faranno dei Giochi un evento globale senza precedenti”. Accanto agli impianti – e alle montagne da costruire in uno dei posti più caldi della terra – nasceranno anche un lago, una riserva naturale e una città che non potrà mai essere visitata da un automezzo a benzina o diesel.
L’operazione Neom è il più ambizioso progetto del principe regnante Mohammed bin Salman nell’ambito del piano Vision 2030, con un costo previsto che si aggira attorno ai 500 miliardi di dollari.
Negli ultimi anni l’Arabia non ha badato a spese per organizzare competizioni di motonautica, di preparazione all’America’s Cup, ha convinto Cristiano Ronaldo a trascorrere ricchissimi anni del suo meriggio, seguito da Benzema e da Neymar, e ha ospitato due combattimenti per il titolo dei pesi massimi: nel 2019, in un sobborgo di Ryadh, ricco di architetture dell’Islam delle origini, Joshua contro Ruiz e a Jeddah, ancora Joshua contro l’ucraino Usyk che ha giustiziato per la seconda volta il britannico di radici nigeriane. Il secondo combattimento ha distribuito borse per 150 milioni di dollari. Spiccioli. A quando la rincorsa per metter le mani sulle Olimpiadi?
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