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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Duribanchi / Pagelle come autentici momenti di emozione

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Martedì 13 Agosto 2024

 

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“Olimpiadi con fantastica cerimonia di chiusura, quanto era stata discutibile (e discussa) quella di apertura. Non è andato tutto bene, ma era inevitabile: cresciute a dismisura, soffrono di gigantismo e non sempre rispettano le regole.”

Andrea Bosco

Le pagelle non fanno per me. L'amico Orso ne compila di straordinarie quasi sempre “controcorrente”. Gianni Mura (chissà cosa avrebbe scritto di queste Olimpiadi) ne sfornava di meravigliose dentro alle quali trovavi la storia, la geografia, la letteratura, la filosofia, lo sport e la politica. Io le ho sempre scansate. Mi ricordano le mie pagelle scolastiche alla fine di ogni stagione che alla voce “matematica” sistematicamente avevano anche la dicitura “insufficiente”.

Quindi non mi metterò a dare i numeri per valutare le Olimpiadi. In tanti lo hanno fatto e io non sarei il più indicato. Metterò sulla tastiera qualche valutazione. Alcune elogiative, altre acide. Invecchiando, capita di vedere le cose più nere che rosee.

Le Olimpiadi (40 medaglie ma due ori in più rispetto a Tokyo) hanno riservato anche all'Italia momenti di grande emozione. Hanno primeggiato gli USA: stessi ori della Cina ma uno sterminato numero di altri metalli in più. Non ho grandi competenze in materia di volley. Ma mi ci sono dedicato, perché anche un profano vedeva chiaramente che le ragazze di Velasco (non un semplice allenatore, ma “l'allenatore“) erano in “missione“ e nessuno avrebbe potuto sconfiggerle.

NOCCHIERA – Io credo che Miriam Fatima Sylla sia la migliore giocatrice del pianeta. Certo, Egonu è un miracolo genetico, è Nordhal, è Charles: è Le Bron James. E' inarrestabile: 22 punti sono quasi un set (dei tre vinti dalle azzurre). Ma Sylla è Kaiser Franz: la nocchiera che mai si scompone. L'ivoriana di Palermo che salta in cielo da ferma, ma che conosce il gioco: i tempi, le scansioni. Sylla è leader silenziosa, ma grande leader. Non ha mai fatto i capricci come Egonu (oggi un'altra persona, però, rispetto a qualche anno fa), non è mai stata accalappiata dalla pubblicità, non è mai andata a Sanremo a casa di Amadeus.

Non ha fatto (verbalmente) a cazzotti con il generale che vedendo Egonu e Sylla cantare a squarciagola l'Inno di Mameli, probabilmente avrà avuto uno sturbo. Sylla è il tipo di compagna che se vai in guerra, vorresti sempre avere accanto. Nelle Olimpiadi (più delle donne che degli uomini), Sylla è stata una stella brillante. Come “Sughero” Ledecki, la nuotatrice poco celebrata, forse perché USA, ma capace di entrare nella storia come poche altre. Anche Diana Taurasi, alla sua sesta Olimpiade è entrata – nel basket femminile –, nella storia. Ma da comprimaria. Ledecki da protagonista, come sempre.

Olimpiadi con fantastica cerimonia di chiusura, quanto era stata discutibile (e discussa) quella di apertura. Non è andato tutto bene (persino le medaglie sono state realizzate male), ma forse era inevitabile accadesse: Le Olimpiadi soffrono di gigantismo. Sempre più inclusive, 350 specialità, alcune assurde come la breakdance o l'arrampicata, altre ampliate per dar lustro a certi paesi (eterno il torneo di ping pong), altre martoriate dalle naturalizzazioni: nel basket 3x3 gli USA hanno perso contro se stessi. La maglia era quella dell'Azerbaigian, ma dentro alla maglia c'era talento USA.

Sono state le Olimpiadi delle polemiche. Imane, l'algerina, donna con testosterone da maschio. Suo l'oro. Se qualcosa va cambiato, il CIO dovrebbe farlo affidandosi alla scienza. Perché il più famoso genetista del mondo, Richard Dawkins, sulla materia la pensa diversamente da Bach. E il fatto che il suo profilo facebook sia stato cancellato (neppure fosse Trump) pone qualche riflessione sul “pensiero dominante“. Io brindo all'oro di Imane, ma vorrei chiarezza, non tanto sulla sessualità di questa o quella, ma sul fatto che i parametri sportivi vengano rispettati e tutelati.

ARBITRI – Donne come Nadia Battocletti che corre i 5000 e i 10.000 come una atleta africana di quelle che si allenano sugli altipiani. Elegante, mentalmente fortissima. Avrebbe dovuto avere una seconda medaglia oltre all'argento dei 10.000 visto che nei 5000, sia la kenyota che l'etiope avrebbero dovuto essere entrambe squalificate per reciproche scorrettezze. Ma gli arbitraggi di Parigi 2024 sono stati una piaga: persino maggiore rispetto a quelle di altre edizioni. Ha pagato l'Italia, ma hanno pagato anche altre nazioni. In tante discipline. Senza peli sulla lingua.

Nel basket la Francia ha usufruito contro la Germania di un arbitraggio che ha indirizzato la partita. Sempre nel basket, gli USA contro la Serbia di Jokic hanno avuto un paio di fischi determinanti ai fini del risultato. Fino all' incredibile USA-Francia di basket donne. Mai vista una cosa simile contro A'ja Wilson. Enciclopedia dei fondamentali che notoriamente non ama avere le mani addosso e che proprio per questo è stata provocata dall'inizio alla fine. Un'altra americana Gabby Williams, stupenda cestista (di origine USA) aveva consentito alla Francia di restare in gara fino al termine, beffata da un tiro che sembrava da tre e che alla fine si è rivelato da due.

Pensavo di averle viste tutte dopo le Olimpiadi di Monaco (quelle macchiate di sangue dai palestinesi di Settembre Nero) con l'ineffabile mister Jones che fa riprendere una gara già ufficialmente conclusa, in nome della politica e del suo asservimento all'allora URSS. Invece ho visto il Settebello derubato nella gara contro l'Ungheria, angariato dopo il ricorso da un verdetto kafkiano che disonora lo spirito olimpico molto più della protesta (stigmatizzata da Malagò) dei giocatori italiani che nella gara successiva hanno dato le spalle (diciamolo pure: il culo) agli arbitri durante l'esecuzione degli inni nazionali. A me la cosa non è piaciuta. Ma meno ancora mi sono piaciute le parole di Malagò, che avrebbe dovuto astenersi. Lo sanno anche le pietre della sua faida con Paolo Barelli. Non mi piace rovistare nella spazzatura come fanno certi siti. Ma questa vicenda, certamente, non è da 30 e lode.

Pensavo di averle viste tutte. Ma ho dovuto vedere anche il pugile palestinese Wasim Abusal che ha sfilato con una camicia bianca sulla quale erano ricamati jet israeliani che sganciano bombe su Gaza. Commenti? Zero. Silenzio tombale. Cosa sarebbe successo se un atleta israeliano fosse sfilato con una camicia con ricamati un paio di terroristi che sgozzano donne incinte sotto alla data 7 Ottobre? La protesta si sarebbe elevata altissima. Giustamente. Ma alta avrebbe dovuto levarsi la protesta anche contro Wasim Abusal. La guerra è il male assoluto, come predica Bergoglio. E nessuno, in guerra, ha il monopolio della verità. Quasi sempre è disinformazione e propaganda. Che non è stata inventata dal nazismo. Già i Greci la praticavano. Ma questo sarebbe un discorso complicato e soprattutto lunghissimo.

DONNE – E' stata l'olimpiade delle donne. Le ginnaste, le calciatrici USA (ma che brave le giovani brasiliane), le nuotatrici (Pilato, un quarto posto e sono stati una ventina e più, che vale: solo gli imbecilli possono chiamarle medaglie di legno), quella Sha' Carri Richardson che sfreccia nella 4x 100 irriverente, guardando le avversarie con sfida mentre le arrancano dietro. Ci sono facce così: come quella di Sofia Goggia che era in tribuna a Parigi a vedere il volley e sembrava fosse in campo. Quando torni Sofia? Presto: a dicembre comincio a fare sul serio. La gamba? Mica mi può fermare in incidente. Incredibile Goggia.

Tante donne: alcune vere dive della pista come la quattrocentista irlandese Rhasidat Adeleke dalla prodigiosa falcata. Ti aspetti una rossa tipo la O'Hara di un “Uomo tranquillo“ visto che le maglie sono quelle verdi di Irlanda. Ma arriva questa fata con la pelle che non piace al generale Vannacci che letteralmente vola in pista.   Donne, mai tanto brave. Ma anche uomini. Come Space Duplantis, l'uomo che sembra aver abolito la gravità. Come Ceccon che si appisola sull'erba ma che in vasca è sempre sveglio. Come Paltrinieri, che forse smette o forse no, e che è esempio per chi fa nuoto. Come Tebogo che rappresenta l'Africa emergente in pista. Come Noah Lyles che sognava quattro ori come il leggendario Owens, sconfitto solo dal Covid. Come Marco Tamberi, battuto dai calcoli renali, che ha provato fino all'estremo ad onorare la competizione. Come Marcel Jacobs sconfitto nonostante abbia corso sotto i 10 netti. Come il siluro Leon Marchand che ha rinverdito la leggenda di Phelps. Come Nole, il lupo Serbo che alla fine (incredibile) si è sciolto in lacrime. Quasi come Curry, il più grande tiratore del mondo. Perché se metti otto triple nella finale che vale l'oro e quattro di fila da nove metri, significa che James e Durant hanno preso per mano la squadra. Ma significa anche che tu “minuscolo uomo da 1.85“ (si fa per dire) sei un gigante tra i giganti.

Non è mio costume polemizzare con i colleghi. Specie se sono direttori di giornale. Ma ho trovato gratuito   il fondo di Alessandro Sallusti sul Giornale contro Sinner. Ognuno ha il diritto alle proprie opinioni. Sinner è uno che non fa polemiche. Sia che gli rimproverino di avere la residenza a Montecarlo e di non pagare le tasse in Italia, sia di aver disertato le Olimpiadi per un infortunio (tonsillite) timoroso di “perderle“ o di compromettere futuri lucrosi guadagni agli Open USA. Non so se Sinner abbia disertato le Olimpiadi per timore o per calcolo. Ma ad occhio e croce nessuno salta un appuntamento tanto importante solo per fare “il furbetto“. Sinner era stato male prima delle Olimpiadi: collasso sul campo. I medici gli hanno sconsigliato di partecipare ai Giochi. Forse Sinner non sarà mai nel cuore degli italiani come un Marco Pantani. Ma a mio parere non merita l'accanimento del quale è fatto oggetto. L'Italia non ha mai avuto uno così, neppure quando a rete andavano Pietrangeli o Panatta. Merita rispetto, Sinner. Per come si comporta in campo e soprattutto fuori dal campo. Non tutti lo fanno con la sua educazione.

In definitiva: fuoriclasse assoluta dei Giochi, Celine Dion (strapagata giustamente per la sua esibizione). Pippa olimpica il regista della Cena gender dell'inaugurazione, che ha fatto girare gli zebedei anche al Vescovo di Roma.

E PER FINIRE … – Medaglia (materiale indefinibile) alla gara extraolimpica del Surreale. Spiagge italiane: 8300 chilometri di coste. Esborso (totale) da parte dei balneari italiani: 115 milioni. Qualcuno ha anche finto di scioperare: per due ore. Dalle 7 del mattino alle 9. Ridicoli. Pagano le concessioni vere miserie, l'Europa è stufa di proroghe e pretende che una quota parte rilevante di litorali venga messa a gara. E che un'altra quota venga “liberata“. Le spiagge non sono dei balneari che le hanno balcanizzate con una costellazione di ombrelloni. Sono del demanio. Cioè dei cittadini. E come ha spiegato recentemente una coppia di turisti: “l'ombrellone me lo porto da casa e non pago un copeco“. Il balneare di turno ha chiamato i vigili. E i turisti hanno spiegato (ai vigili) che non erano loro gli abusivi: lo era il balneare la cui concessione era scaduta nel dicembre 2023. Replica (del balneare): “Adesso chiamo i carabinieri“. Risposta dei turisti: “Fantastico: noi chiamiamo la Guardia di Finanza“.

Fine delle discussioni. Balneare con la coda tra le gambe e turisti in spiaggia, senza pagare, fino a sera. 115 milioni annui per 8300 chilometri di coste occupate spesso esentasse roba da “Scherzi a parte“. A Milano c'è la Galleria. Per anni ci ha abitato gente che pagava meno di chi alloggiava in un monolocale a Quarto Oggiaro, periferia di Milano. Poi il sindaco Sala ha fatto cambiare il “giro del fumo“. Una delle poche cose giuste fatte da Sala a Milano. Nel 2007 il Comune incassava per i locali della Galleria, 8,2 milioni di euro l'anno. Nel 2023 sono diventati 67,5. Oggi il Comune di Milano incassa per quei locali (4.615 metri quadrati) 80 milioni.

Come si può evincere, l'Olimpiade balneare è pesantemente truccata. Più di certe gare dei Giochi parigini. Come finirà? Si legge di “proroghe“ (ancora?) fino al 2025. E di comuni pronti ad indire le gare (bontà loro) entro il 2030. L'Europa incalza, i balneari sono una lobby potente che nessun governo ha mai contrastato e sfidato. Ergo: morire per i balneari? Qualcuno (lo so per certo), a Palazzo, reputa potrebbe essere più conveniente (quanto a voti elettorali). Rispetto ad una morte - ad esempio - per “il granchio blu".

 

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