Politica sportiva / Nuovi scenari col nuovo Governo
Giovedì 24 novembre 2011
Lo scorso venerdì il Governo del presidente affidato a Mario Monti ha ricevuto la fiducia nei due rami del Parlamento ed è entrato nella pienezza dei suoi poteri. Dall’angusta angolazione dello sport va notato che la competenza sul suo comparto ritorna in abbinamento col Turismo, come in un lontano passato (ricordate i fasti di Via della Ferratella?). Il nuovo ministro incaricato anche del comparto sport è ora il 73.enne commercialista bolognese Piero Gnudi, uno dei professionisti più noti e influenti del Paese. Nei suoi profili si legge che è stato presidente dell’Enel e consigliere di un numero imprecisato di società private dalle quali, per evitare conflitti di interesse, dovrebbe aver già dato le dimissioni. Ma soprattutto, come è stato ricordato, “nell’elenco sterminato dei suoi clienti c’è metà dell’Italia che conta”.
In attesa di conoscere meglio intendimenti e strategie, risalta per un dato di fatto incontrovertibile: con questo nuovo Governo anche per lo sport finisce l’epoca dei politici. Esce così di scena l’on. Rocco Crimi sul cui operato, nel bene o nel male, difficilmente si apriranno dibattiti. Speriamo ci si sia almeno ricordati di ringraziarlo per la innegabile … discrezione.
Sulla poltrona di referente governativo per lo sport, nell’ultimo quindicennio si erano alternati diversi politici. La presenza più incisiva, se non non altro per aver messo mano a una riforma (poi in gran parte abortita) dell’ordinamento sportivo congelato alla legge fascista del 1942, è stato il ministro Giovanna Melandri, la “fatina bionda” della giuliva “Gazzetta”. Abbia o meno la legge che porta il suo nome operato rinnovi o rilanci, lo diranno gli storici. Possiamo però notare che uno dei punti qualificanti della sua scrittura, il limite dei mandati a non più di due quadrienni, è stato scavalcato con una certa disinvoltura. Tanto che il presidente pro-tempo del CONI, Giovanni Petrucci, in carica dal 29 gennaio 1999, ha fatto appena approvare una norma in forza della quale resterà al Foro Italico almeno fino alla fine del 2013! Poi si vedrà. Dopo l’on. Melandri, nel primo governo Berlusconi, la competenza sullo sport è stata retrocessa e affidata ad un sottosegretario, sedente presso il Ministero dei Beni culturali: il neo-deputato Mario Pescante, la cui ventilata contro-riforma si è presto arenata, al pari di non molte altre sue iniziative. Tanto da impedirgli la riconferma nell’incarico, con il passaggio delle deleghe sportive a un altro fedelissimo dell’ex-premier, il già ricordato on. Crimi.
E adesso? Almeno per diversi giorni non si registreranno novità, visti i pressanti impegni di Monti in ambito europeo. Sembra tuttavia che anche questa volta le deleghe per lo sport finiranno nelle mani di un sottosegretario, ma che non sarà tolto dal novero dei parlamentari in servizio effettivo. Un tecnico, insomma, per un governo di tecnici o di tecnocrati, come si preferisce. Martedì prossimo (29 novembre) una riunione straordinaria del gabinetto Monti dovrebbe definire (forse) la nomina di nuovi 5 vice-ministri e di 25 sottosegretari (erano complessivamente 37 nel passato esecutivo). Per la loro ripartizione è in corso un braccio di ferro con i partiti che non vogliano mollare almeno questi posti (anche se qualcuno, vedi Pd, pare si sia tirato fuori). Secondo indiscrezioni, lo sport finirebbe nell’area di Futuro e Libertà di Fini, e il nome risultante per lo sport sarebbe quello del commentatore Rai di cose calcistiche Italo Cucci. Vedremo.
I responsabili del Foro Italico hanno nel frattempo incassato la nomina di Corrado Passera a superministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture. Non per nulla l’ultimo atto del 57.enne Passera alla guida di Intesa Sanpaolo era stato proprio un accordo da 4,5 milioni siglato con il CONI lo scorso 7 novembre e finalizzato ai Giochi di Londra. “Dobbiamo imparare dagli sportivi, a considerare gli antagonisti come rivali, e non come nemici da sconfiggere”, ha detto il manager comasco in occasione della firma. Appunto. Con meno soddisfazione sono state invece accolte le voci che vorrebbero l’abolizione dei biglietti omaggio anche per gli spettacoli sportivi. Un provvedimento, peraltro, più volte annunciato e mai attuato.
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