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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Dagli stadi agli studios, un paso doble

Martedì 7 Novembre 2023

 

cantona


Un matrimonio celebrato sin dalle origini di entrambi, quello tra sport e cinema, dal “muto” fino ai giorni nostri. Una ricerca originale sui grandi nomi dello sport transitati sotto le luci delle cineprese. Forse non tutti sanno che …

Giorgio Cimbrico

Stadio e studios, quando il cinema ingaggia i campioni. Dell’elenco non fanno parte Pelé, Moore e tutti gli altri di “Fuga per la Vittoria”, né Sonia Henie e Katarina Witt (“Ronin”) che pattinatrici erano e da pattinatrici sono finite sullo schermo né i vari Tarzan, né Jordan o Shaq.

Un paio di premesse: un peccato che del numeroso gruppo non faccia parte Yelena Isinbayeva: sarebbe stata la perfetta erede di Angelina Jolie nei panni della spericolata Lara Croft. Oggi un interprete perfetto per la sterminata produzione di Bollywood sarebbe il giavellottista Neeray Chopra.

A questo punto, largo a chi, piccola o grande, ha interpretato una parte, diversa da quella che gli o le era abituale. La precedenza ad Althea Gibson, la prima grande tennista dalla pelle scura: era la povera schiava Lukey in “Soldati a Cavallo”, con John Wayne e William Holden, ambientato durante la Guerra Civile.


Woody Strode, decathleta, campione di football con UCLA (al fianco di Jackie Robinson), uno dei primi afro-americani a giocare in NFL con i Los Angeles Rams, venne lanciato nel cinema da John Ford (Pompeo, in “L’uomo che uccise Liberty Valance”) e il suo formidabile fisico convinse Stanley Kubrick ad assegnargli in Spartacus il ruolo di Draba, il reziario etiope che lotta con Kirk Douglas e che in un impeto di ribellione tenta di far fuori lo spietato Crasso, Laurence Olivier. Tra tutti gli ex-atleti, Strode è quello che vanta la filmografia più densa, almeno cinquanta titoli.

Un Rafer Johnson piuttosto appesantito appare in uno dei film della saga di James Bond, “License to Kill” del 1989, in italiano “Vendetta Privata”, 007 è Timothy Dalton. Il campione olimpico di decathlon a Roma 1960, testimone dell’assassinio di Robert Kennedy, ha recitato in altri dieci film.

Cinema, tv e molte altre cose nell’esistenza tumultuosa e pericolosa di O.J. Simpson, running back dei Buffalo Bills e dei San Francisco 49ers, nel cast di “Capricorn One”, di “Cassandra Crossing” e della serie “Una Pallottola Spuntata”, accusato dell’omicidio della moglie del suo amante, autore di una fuga che fermò davanti alla tv l’America, in qualche modo assolto, ancora alle prese con la giustizia, in libertà dal 2017.

Durante un lungo itinerario, Karim Abdul Jabbar ha scritto libri, ha vinto un paio di Pulitzer ma anche lui ha la sua parentesi sullo schermo: è uno dei piloti, che tenta di incastrarsi ai comandi non senza difficoltà in “L’aereo più pazzo del mondo”.

Destinato a esser l’ispiratore di quello che è stato giudicato il miglior sportivo della storia da un lungo e approfondito referendum promosso dal Times, “Toro scatenato”, il vero Jake La Motta ha avuto una parte in “Lo Spaccone”: era il barista che assisteva alle sfide tra Eddie, Paul Newman, e Minnesota Fat, Jackie Gleason

Eric Cantona (nella foto) ha interpretato l’ambasciatore francese in “Elisabeth”, con Cate Blanchett, e se stesso in “Il mio amico Eric”, firmato da un maestro dei cinema e da un paladino dei diritti civili e umani. Ken Loach.

In Italia, Adolfo Consolini ardito del popolo destinato ad esser ucciso dagli squadristi in “Cronache di poveri amanti”, Ermino Spalla, forzuto in “Fabiola” e clochard in “Miracolo a Milano”; Tiberio Mitri soldatino in “La Grande Guerra”; Beppe Gentile e Gianni Brandizzi Giasone e Ercole in “Medea” di Pasolini; Carlo Pedersoli-Bud Spencer in una lunga serie campione d‘incasso; Nino Benvenuti, pistolero, al fianco di Giuliano Gemma, in “Vivi o preferibilmente morti”, e agente in “Mark il poliziotto spara per primo”; la povera Annarita Sidoti in “Le complici”.

Al cinema si sono affacciati, senza lasciar troppe tracce, anche Carl Lewis (aveva una piccola parte nell’ennesimo remake della “cosa” che arriva
dallo spazio), Richy Bruch, Alberto Tomba, il tennista indiano Vijay Amritraj che ebbe il suo spazio in “Octopussy”. In questo caso 007 era Roger Moore. Infine Richard Harris che era un giocatore di rugby (Munster) e che per problemi di salute divenne cantante e attore e che attore.

 

 

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