- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Larissa, e' (ri)nata una stella

Lunedì 6 Marzo 2023

 

larissa-23 


Due ori e quattro argenti sottolineano la soddisfacente prestazione corale degli italiani agli EuroIndoor, per di più con qualche primato di pregio, come il 6.97 di una nuova Iapichino e la bella cavalcata della 4x4o0 delle ragazze.

Gianfranco Colasante

Dalle merendine alla savana: il cucciolo è diventata una leonessa. Si prende tutto lo spazio che merita, Larissa Iapichino: un riscatto atteso e meditato, dopo il traumatico trasferimento (giugno ’21) alla corte del padre, un punto e a capo passato da una tribolata evoluzione tecnica, attraverso cambi di rincorsa con l’adozione di più efficaci parabole, ma soprattutto una radicale rielaborazione mentale. Che ne ha fatto una prima donna.

Dopo mesi di perplessità e di sconcertanti step-and-go, non più diamante grezzo, sulla pedana dell’Ataköy Arena la doppia figlia d’arte ha superato con lode l’esame di maturità, irrompendo nell’aristocrazia mondiale della specialità, prendendosi il ruolo da protagonista nella più importante gara dell’anno, presenti tutte le migliori (come non sempre è capitato in altre gare).

Una serie di gran pregio, nata da una accresciuta sensibilità di pedana, sei salti validi e in progressione, fino ad eguagliare prima il fatidico 6.91 di famiglia e a scalzare la madre col 6.97 conclusivo. Una medaglia d’argento – a mezzo tra la britannica Jazmin Sawyers (7.00) e la serba/spagnola Ivana Vuleta (6.91) – che la proietta nel futuro. Per una ritrovata consapevolezza di mezzi forse inesplorati e una esaltante nuova libertà mentale. Come pare attestare lei stessa ai microfoni. “Per la prima volta ho pensato solo a saltare: è stato bellissimo. Sono cresciuta”.

STAFFETTA – Poco prima un altro argento l’avevano ottenuto le ragazze della 4x400 adornandolo col nastro del record nazionale (3’28”61) che cancella il 3’30”32 del quarto posto di Torun ‘21. Alle spalle delle imprendibili olandesi (3’25”66) che in prima schieravano Lieke Klaver e a chiudere la svagata e tostissima neo-primatista Femke Bol. Ma ben davanti alle polacche, per riscrivere una gerarchia europea che ad oggi (e fino a quando?) deve fare a meno della tradizione affidata a tedesche e britanniche. Tra le quattro azzurre, ha fatto impressione la frazione di Anna Polinari, una rivelazione e una certezza.

LA TORRE – Il più misurato a parole, ma anche il più soddisfatto dentro. Apparentemente fuori dalle mischie dialettiche, condite da qualche sgambetto, si presenta ai microfoni RAI con il pallottoliere e si gode il momento. Non siamo a livello di Tokyo, ma questo risultato complessivo – non proprio scontato – serve almeno a un po’ di tranquillità. Per il lavoro che fa, se lo merita. “Abbiamo una squadra molto giovane che ha portato a casa medaglie e record. Che conferma compattezza e consistenza. La metà di quanti abbiamo portato in Turchia, ha superato il primo turno. Si può andare avanti”. Prossima tappa, i mondiali di Budapest tra meno di sei mesi: con scenari ben più impegnativi. Ma almeno in Europa siamo ben messi.

CURVA SUD – Chi, come chi scrive, le gare se le può permettere solo alla televisione, i commenti dei due addetti RAI – che lavoravano in “tubo”, con la sola intervistatrice (si fa per dire) mandata sul posto: una bizzarria tutta italiana – hanno lasciato un po’ di sconcerto. Non è che se urli, anche a volta in maniera scomposta, enfatizzi maggiormente quello che ciascuno sta già vedendo. O aggiungi un valore, per di più dal vago sapore sciovinista.

L’atletica ha le sue liturgie e la sua antica nobiltà, una aristocrazia che la innerva e la pone su un piano diverso nei confronti degli altri sport (chissà perché mi viene in mente il calcio), che pretende e si nutre della nobiltà del gesto. Culto dell’uomo, per intenderci, indipendentemente dai colori delle maglie. Pensare che debba prevalere il tifo, anche un po’ grossolano, in assenza quasi totale di valutazioni tecniche o storie di vita o racconti d’umanità, finisce col produrre un effetto contrario. Fastidioso e indisponente. Da Curva Sud, appunto. Lasciamoci così, con un po’ di amarezza, ma in attesa dei prossimi immancabili buu, …

MEDAGLIERE – Un quarto posto bifronte per gli italiani, sia contando gli ori (2) – la sorpresa Ceccarelli e l’oriundo Weir che per primo ha riannodato un filo interrotto sin dal '96 quando a vincere fu quel Paolo Dal Soglio che oggi l'allena – che il totale delle medaglie (6). In cima i solidi norvegesi con i 4 ori di Jakob Ingebrigtsen (1500/3000), di Karsten Warholm (400), di Sonder Gutormsen (Asta) e l’argento di Sonder Skotheim nell’Eptathlon. Queste le prime posizioni:

1. Norvegia 4/1/0 (5)
2. Olanda 3/3/1 (7)
3. Gran Bretagna 3/1/2 (6)
4. Italia 2/4/0 (6)
5. Belgio 2/1/3 (6)
6 Francia 1/2/3 (6)

Fa un po’ impressione il quindicesimo posto dei polacchi che di medaglie ne hanno raccolte ben 7 (4 argenti e 3 bronzi), ma senza alcun oro.

PUNTI – Non era mai accaduto prima – in 37 edizioni degli EuroIndoor – che all’Italia riuscisse di dominare la classifica per piazzamenti tra i migliori otto. Prima con 84 punti, grazie ai 20 finalisti, lasciandosi alle spalle la Gran Bretagna (72,5) e l’Olanda (69). Nell’edizione precedente (Torun 2021) eravamo stati sesti con 51 punti e solo 12 finalisti. Questo è il bilancio.

• ORO – Samuele Ceccarelli (60); Zane Weir (Peso)
• ARGENTO – Marcell Jacobs (60); Larissa Iapichino (Lungo); Dariya Derkach (Triplo); Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari, Eleonora Marchiando (4x400)
• QUARTI – Lorenzo Simonelli (60H); Nadia Battocletti (3000); Ottavia Cestonaro (Triplo)
• QUINTI – Pietro Arese (1500); Paolo Dal Molin (60H)
• SESTI – Christian Falocchi (Alto); Claudio Stecchi (Asta); Tobia Bocchi (Triplo)
• SETTIMI – Catalin Tecuceanu (800); Eloisa Coiro (800)
• OTTAVI – Simone Barontini (800); Marco Fassinotti (Alto); Roberta Bruni (Asta); Sveva Gerevini (Pentathlon).

 

Cerca