Duribanchi / "Ma mi faccia il piacere, mi faccia, ... "
Venerdì 9 Dicembre 2022
Coincidenze. Si gioca il Mondiale in Qatar e la Juve va (forse) a processo. Qualunque cosa ci attende, non saranno tempi né brevi né facili. Di certo c’è che a processo – semmai – andrà tutto il sistema calcio con le sue furbizie e le sue amnesie.
Andrea Bosco
Ci sarebbe una cosetta da sviscerare ancora: le vite degli altri squadernate come faceva la Stasi dalle intercettazioni della Procura di Torino per la vicenda Juventus. Vicenda orrida che verterebbe su falso in bilancio, false comunicazioni, possibile aggiotaggio, plusvalenze taroccate, evasione fiscale (dell'Iva), consapevolezza dei reati da parte dei vertici societari, possibili sanzioni sportive.
Forse retrocessione e mancata iscrizione al campionato italiano e a qualsivoglia coppa europea, radiazione dei dirigenti, pare persino vendita della società da parte della proprietà , distruzione del titolo in Borsa che continua a perdere in percentuali rilevanti.
Sostengono che in Piazza San Carlo stiano approntando anche una fustigazione pubblica con “gatto a nove code”. E per i rei più acclarati la Vergine di Norimberga. Ho usato il condizionale. La Juventus (che magari si rivelerà una associazione criminale) ha chiesto che il processo venga spostato a Milano. Non si fida (uno dei PM si chiama Ciro) ed Elkan ha assunto una trentina tra avvocati e consulenti per difendersi. Ma soprattutto perché Nordio, ministro della Giustizia, ha presentato un progetto contro l'uso indiscriminato delle intercettazioni e della loro divulgazione.
Ora, la Juventus potrebbe rivelarsi una “cupola” presidiata da un John Al Elkan (che comunque neppure è indagato). Ma lo spiegamento di mezzi, uomini, tecnologia, denaro che da due anni sta andando avanti, le procure solitamente lo mettono in campo per le indagini di mafia e di terrorismo. Da garantista mi fa schifo la divulgazione di pezzi di intercettazione prima che il processo cominci. Processo che (lo rammento) con la tempistica italiana potrebbe durare un decennio.
Infine uno: e le altre procure? Sonnolente? Tutto bene nei bilanci altrui? E la Federazione? E la Lega? E il CONI? E l'UEFA? E la FIFA? E il ministero dello sport? “Er più pulito c'ha la rogna”, spiegava il senatore Evangelisti ai compagni di partito della corrente andreottiana. Se la Juve risulterà colpevole che venga distrutta. Non meriterebbe perdono. Ma i tafani che già sognano scudetti revocati, radiazione e altro vedano di calmarsi. La realtà non è mai tutta bianca o tutta nera. Figuriamoci bianconera. “Per quanto …”, direbbe il protagonista di “Scusi dov'è il West?” in pericolo di vita circondato da bellicosi pellerossa in attesa di una pioggia assente da mesi e di un “dio” assente ed insensibile. Improvvisamente un tuono annuncia la pioggia. E allora anche il rabbino Gene Wilder del film di Aldrich, parlando della potenza del suo Creatore, spiega ai nativi: “Per quanto, quando Gli girano, …”.
Infine due: quello si chiama John Elkan. Può comprare il Real Madrid e trasformarlo in una bocciofila. Il comunicato difensivo della Juventus è un comunicato di guerra. “Forse, anzi certamente, esagerato, ma dal comunicato traspare che non ci staranno a fare le vittime sacrificali. Non ci staranno a venire giudicati dal “sentire popolare”. Non ci staranno a pagare da soli per un sistema marcio e corrotto nei confronti del quale il Palazzo si è sempre girato dall'altra parte evitando di fare le riforme. Evitando di capire che con un anno senza incassi causa Covid e con uno stadio di proprietà, non con uno stadio affittato dal Comune, i conti sono implosi. Specie se la categoria dei calciatori è una genia avida che ai suoi compensi non rinuncia: al massimo fa la bella figura di fingere di farlo.
Vietato accusare solo il gattopardo Gravina. Ai tempi di Carraro la Roma presentava fidejussioni false e pure si iscriveva al campionato. Recoba giocava con un passaporto falso e pure l'Inter non veniva sanzionata. Quanto alle giustizie sportive e penali: le intercettazioni di Moggi finivano con i “baffi rossi”. Quelle di altri club con la prescrizione. Nessuno ha mai indagato sul comportamento di Guido Rossi, pace all'anima sua, ex consigliere di amministrazione dell'Inter, commissario straordinario in FIGC che gratificò l'Inter con uno scudetto mai vinto. E un mese dopo la fine del suo mandato come Commissario Straordinario in Federazione finì con un incarico extra-large nella società del vicepresidente di quell'Inter, Marco Tronchetti Provera.
Per la cronaca, Guido Rossi, prima di diventare commissario (ma forse mai si dimise) era anche consulente in Exor, la società del giovane Yaki, Era il tempo nel quale Blatter (“quel Blatter” …) si complimentava pubblicamente con Luca Cordero di Montezemolo, per “aver convinto la Juventus (Montezemolo non aveva incarichi ma ne aveva in Confindustria) a non rivolgersi al TAR”. Perché se poi esibiamo i panni sporchi allora al Processo di Napoli che costò la radiazione a Luciano Moggi, il filmato del sorteggio arbitrale (palla calda, palla fredda, palla tiepida), prove dell'accusa dei PM Beatrice e Narducci “sparirono”. Mai più ritrovato. Fecero persino un processo e visto che non fu ritrovato il procedimento fu archiviato. Vecchio si, purtroppo: rincoglionito non ancora.
Sarà una lotta senza quartiere dove non sono previsti prigionieri. E alla fine, a rimetterci, sarà solo il calcio italiano. Come forse auspica qualche investitore internazionale. A proposito: c'è un libro di Marco Bellinazzo (che presto intervisterò anche per SportOlimpico) che spiega nei dettagli fatti e misfatti del calcio mondiale. Una “baracca” ormai insostenibile.
Infine tre: avevo chiesto una intervista al console del Qatar, sponsor dell'evento mundial in Piazza Gae Aulenti a Milano. Prima mi hanno chiesto le domande scritte (il console di persona non si concede), poi dopo averle ricevute si sono negati. Non sono stato il solo. Si sono negati a tutti: tranne uno. Perché aveva chiesto esclusivamente di investimenti immobiliari. Non erano, le mie, domande provocatorie. Ma non sono state ritenute, dal Ministero che le ha vagliate, “accettabili”. Chissà cosa deve fare in Qatar un giornalista per esser ritenuto “accettabile”. Forse avere un lettera di credito da parte di Gianni Infantino. Forse? “Ma mi faccia il piacere”, diceva il Principe de Curtis. “Mi faccia”.
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