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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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I sentieri di Cimbricus / Per pagare o fallire c'e' sempre tempo

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Martedì 8 Novembre 2022

 

pallone sgonfio


“Il calcio gode di questi trattamenti perché è una specie di metadone distribuito alla massa? O perché chi esercita una certa forma di potere può vantare privilegi che immediatamente gli vengono riconosciuti?”

Giorgio Cimbrico 

Il calcio d’Italia –, quello che non andrà agli ormai imminenti Mondiali di calcio –, ha sempre forti alleati pronti a inventarsi miracoli. E’ in arrivo un provvedimento governativo per rateizzare i 500 milioni che dovevano esser versati al fisco entro dicembre. Ora le società indebitate (alcune sino agli occhi o anche più su) avranno cinque anni di tempo per rateizzare. Da piccolo, trascurabile pidocchio posso dire che, pur non avendo carichi pendenti con l’agenzia delle entrate, ho rateizzato in tre mesi le mie imposte. 

Credo di aver già detto che io non mi sdegno, né tantomeno salgo sulla cassetta della frutta, stile Hyde Park, per incitare alla rivolta in nome di chi è in difficoltà con le bollette etc etc e se non mi sdegno è per una sola ragione. 

Vi aspetterete le solite tirate, le solite geremiadi: ne ho pieni i coglioni, paese di merda, politici tutti uguali. Niente di tutto questo: da due giorni sono impegnato a sistemare nel modo più acconcio l’ultima litografia che, dopo aver pagato la prima tranche delle tasse, ho acquistato, applicando uno dei postulati dell’ars consolatoria, dal mio amico corniciaio e mercante d’arte. 

E’ di un pittore che amo molto, Fernand Leger, passato attraverso esperienze cubiste, astratte, surrealiste. Per conoscerlo meglio c’è un’attiva fondazione che porta il suo nome nei pressi di Nizza e alcuni tra i quadri più belli sono alla Guggenheim di New York, nell’edificio creato da Frank Lloyd Wright. Dopo lunghi ripensamenti la nuova acquisizione ha trovato collocazione sotto una composizione di Braque. Tutto questo ha prodotto una certa rivoluzione e ii Bancsy ora ha cambiato parete: le pie donne si disperano di fronte al cartello “I saldi finiscono oggi”. Anche Banksy è uno che non si sdegna. 

Sembrano piccole cose ma per me sono importanti: le gioie semplici sono quelle che lasciano i segni più profondi. E’ una gioia ricordare anche parole raccolte con l’attenzione dell’entomologo. Le disse, ormai molti anni fa, quel gentleman di Giuseppe Gazzoni Frascara, presidente del Bologna, quando alla Lazio venne concesso – usando una di quelle orribili parole che sono state inventate e ahimè usate – di “spalmare” uno spaventoso deficit in vent’anni. “Sono troppo vecchio per vedere quel debito saldato – disse Frascara –, anzi, sono troppo vecchio per vedere il pagamento della prima rata”. Frascara, passato attraverso gli intrighi di Calciopoli che costarono la retrocessione del Bologna (qualche altra società avrebbe dovuto esser punita più duramente o scomparire, …) se n’è andato poco più di due anni fa, in tempo per non assistere a quest’ennesimo capitolo. 

Non mi sdegno: l’ho già detto un paio di volte, ma mi faccio delle domande per cui fatalmente si finisce per fare della sociologia spicciola. Il calcio gode di questi trattamenti perché è una specie di metadone distribuito alla massa? O perché chi esercita una certa forma di potere può vantare privilegi che immediatamente gli vengono riconosciuti? A entrambe le domande, nell’ottica del mondo in cui viviamo, è lecito rispondere sì. 

Ma ci sono altri aspetti. Ad esempio, la faccenda di San Siro, di cui non si parla più. Gli ultras dell’Inter sgomberano a calci e pugni una curva, migliaia di persone, per commemorare il loro capo storico, un pregiudicato appena assassinato. La partita va avanti, le forza dell’ordine non intervengono, gli steward impediscono agli “evacuati" di trovar posto in altri settori. La letteratura, in questo campo, è vasta: scegliendo fior da fiore e evitando l’effetto forte dei morti ammazzati, è interessante ricordare il furioso assalto dei tifosi della Lazio agli uffici del CONI. Nessun colpevole.

Il calcio ha piantato i semi, sono nate male piante e non sono sufficienti i decreti e i Daspo a strapparle via: il sistema del privilegio è anche il sistema dell’impunità. Quando si è trattato di sradicare, in Gran Bretagna sono stati più efficienti: un ricordo personale riguarda una visita alla squadra speciale di Scotland Yard, nata per combattere l’Hooliganismo in patria e nelle trasferte all’estero. Obiettivo raggiunto, perlomeno sul suolo patrio. In Premiership tutto funziona alla perfezione, in stadi modello, senza frange estreme. Naturale che richiamino investitori e che il torneo sia diventato il campionato più seguito del mondo. 

Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, ma c’è modo e modo per fronteggiare le situazioni. Un paio di settimane fa, giusto in Inghilterra, la Premiership di rugby è passata da dodici a dieci squadre. Wasps e Worcester avevano situazioni debitorie gravi e meno gravi. Da un giorno all’altro, sospese, commissariate, obbligate a licenziamenti di massa di giocatori, tecnici, impiegati. In vent’anni o poco più di professionismo due club nati in piena era vittoriana spazzati via. Io mi sdegno di tanta draconiana severità.

 

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