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I sentieri di Cimbricus / Vecchi fusti non deludono mai

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Giovedì 13 Ottobre 2022

 

nieder 


Primo a tirare la palla da 16 libbre oltre i 20 metri, “Bill” Nieder se ne è andato lo sorso 7 ottobre in California. Secondo a Melbourne, era stato campione olimpico a Roma, ripescato dopo il quarto posto ai Trials.


Giorgio Cimbrico

William Nieder, per tutti Bill, se n’è andato a 89 anni. E’ stato il primo uomo a tirare le sedici libbre, sette chili e un quarto, oltre i 20 metri e a dare vita, con Parry O’Brien, a una rivalità che non conosceva gli steccati del bon ton. “E’ una mucca buona per il pascolo” diceva Parry, intendendo che Bill dava il meglio in occasioni poco importanti. “E’ un dodger, uno che se può evita i confronti diretti”, replicava Bill che passa per essere figlio della campagna del Kansas ma in realtà era nato in un sobborgo di New York. 

Gli anni tra il 1953 e il 1956 furono tempestati dai record mondiali di Parry, californano di Santa Monica: 16, per portare il limite da 18.00 a 19.30. Se il 6 maggio 1954, a Oxford, Roger Bannister era stato il primo a scendere sotto i 4’ nel miglio, due giorni dopo, a Los Angeles, Parry avrebbe impresso la primogenitura sulla prima botta oltre i 60 piedi, come dire 18.42. 

A Melbourne diventò campione olimpico con grande margine: un picco a 18.57 e cinque lanci più lunghi del resto della concorrenza. A 39 centimetri, il 23.enne Bill che aveva alle spalle un incidente che lo aveva tagliato fuori dal basket, poco dopo l’esordio in NCAA. 

Lo stile che O’Brien aveva dettato in quegli anni andò a cozzare con la potenza di un giovane dell’Arkansas, Dallas Long, classe ’40, che a 19 anni pareggiò il 19.25 di Parry e allungò sino a 19.38. Era il marzo dell’anno olimpico e romano, il 1960. E qui rientrò in scena Nieder che, due settimane dopo, a Stanford, sparò a 19.45; Long replicò con 19.67 a Los Angeles e Bill mancò per meno di mezzo pollice l’approdo ai 20 metri: 19.99 il 2 aprile ad Austin, Texas. I trenta giorni che cambiarono il peso. 

Nei primi due giorni di luglio Stanford ospitò i Trials: Long si spinse dove non si era mai spinto, 19.74. O’Brien finì secondo a mezzo metro, Dave Davis terzo. Bill era fuori dalla squadra per Roma. Venne salvato dall’ultimo test preolimpico, che andò in scena il 12 agosto a Walnut: spedì la palla a 20.06, primo della tria a spingersi oltre quel promontorio, lasciando molto lontano sia Long, 19.42, che O’Brien, 19.25. Davis, dato come infortunato, gareggiò ma non si spinse a più di 18.20. E per una volta i selezionatori non rispettarono la legge, severa e assurda, dei Trials

Bill era in grande forma e c’è chi sostiene che prima del 31 agosto, data della sua medaglia d’oro, avesse toccato 20.44. All’Olimpico faticò a trovare la spallata buona lasciando Parry avanti per quattro turni, ma quando accese la miccia buona il peso volò a 19.68, 57 centimetri su O’Brien, 67 su Long che campione olimpico sarebbe diventato quattro anni dopo a Tokyo, “bruciando” il formidabile Randy Matson che nel ’67 si era portato a ridosso dei 22 metri. 

Lavorando per la 3M Nieder si dedicò allo studio e allo sviluppo delle piste in gomma che in ambito olimpico avrebbero debuttato, con clamorosi esiti, nel ’68. Il suo nome è tornato nelle cronache quando, a 77 anni, impedì a un passeggero di far irruzione nella cabina di pilotaggio di un volo per San Francisco. I vecchi fusti non deludono mai. 

 

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