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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Duribanchi / "Non mi sento italiano, ma per fortuna lo sono"

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Martedì 6 Settembre 2022

 

gasperini 


“Un recente sondaggio ha certificato che la magistratura italiana è una delle istituzioni più screditate del paese. Gli italiani non si fidano della giustizia. Che abbiano ragione o torto, non fa differenza: la percezione è diffusa.”

Andrea Bosco

Dopo aver ascoltato gli interventi dei leaders politici a Cernobbio è chiaro che il Paese è messo malissimo. Che il futuro si annuncia nero. Perché tutti, ma proprio tutti, rispetto a Mario Draghi sono apparsi dei nanerottoli. La platea della Finanza e dell'Industria ha applaudito Calenda e (meno) Meloni. Ha quasi ignorato Letta e Tajani, ha riso (amaro o di gusto?) per Salvini. E' rimasta gelida con Giuseppe Conte (collegato da remoto).

La Russia taglia il gas ai paesi europei che hanno per decenni ignorato le (palesi) intenzioni di Putin e per il vecchio Continente si annuncia un inverno da brividi. Attendo in vista del voto del 25 settembre che qualcuno dica che si impegnerà a ridurre dello 0,1% (mica la luna) il mostruoso debito pubblico italiano. Attendo che qualcuno proponga una vera legge per punire severamente (io una mezza idea ce l'avrei …) chi commette violenza sulle donne. Attendo che vengano dati alla polizia mezzi “veri” per combattere la delinquenza dilagante nei quartieri delle città.

MAGISTRATI – Attendo che qualcuno vada a far sloggiare dalla sua poltrona quel magistrato di Venezia che ha imposto al Paese di accogliere un clandestino per “migrazione climatica”. Quali astrusi percorsi (in punta di diritto, ti spiegherebbero) compiono gli ermellini per arrivare a certe conclusioni? A volte ti viene il sospetto lo facciano per avere un titolo sul giornale: con la “sentenza che farà giurisprudenza”. Chi mi darà del razzista vada a farsi fottere: non lo sono. Ma le cose assurde mi irritano. Un altro giudice, ad esempio, ha imposto ad un noto stilista di riconoscere alla moglie (che lo aveva ripetutamente cornificato) comunque 60.000 euro al mese dopo la separazione, alla quale la signora si era opposta. A conferma che il proverbio “cornuto e mazziato” è sempre di attualità.

Un recente sondaggio ha certificato che la magistratura italiana è una delle istituzioni più screditate del paese. Gli italiani non si fidano della giustizia. Che abbiano ragione o torto, non fa differenza: la percezione che i giudici siano azzeccagarbugli iniqui e protervi è diffusa. E se la percezione è diffusa dovrebbero le toghe chiedersi, come mai questo è accaduto. Io lo so ma il discorso sarebbe lungo. E magari qualche toga potrebbe risentirsi. E se una toga si risente tu puoi essere dalla sera alla mattina in pericolo. Perché come ha spiegato quel Gratteri che ha pure ambizioni politiche: “ci sono solo presunti innocenti”. Mi astengo dal commentare. Dovrei ma mi astengo. In fondo va così, “sempre”.

Europei di basket: oggi, non ieri quando a Monaco di Baviera alle Olimpiadi mentre Settembre Nero faceva strage di atleti israeliani, mister Jones, onnipotente divinità dei canestri di allora, li taroccava a favore dell'URSS, letteralmente “inventando” un regolamento inesistente. Facendo rigiocare alcuni secondi di una partita (contro gli USA) stra-finita sul cronometro. Oggi: Germania-Lituania. C'è un fallo a favore dei Lituani. Due tiri liberi. Ma contemporaneamente c'è un tecnico contro la panchina dei tedeschi. Per regolamento, prima si va in lunetta per il “tecnico”, poi ci si ritorna per il fallo. Ma non accade. Il tiro libero per il tecnico non viene mai tirato. I tre arbitri (che adesso la FIBA pensa di sospendere) hanno un black-out collettivo. La gara finisce con la vittoria dei tedeschi (padroni di casa). La Lituania fa ricorso: bocciato. Motivazione: il ricorso è stato presentato dopo i 60 minuti previsti dal regolamento. Ma attenzione alla postilla: anche fosse stato presentato in tempo, il ricorso sarebbe stato respinto in quanto non aveva “i crismi” adeguati. Perculatio: una follia.

AZZURRA – L'Italia del basket, priva di Gallinari (ma Banchero lo avrà mai a disposizione?) al quale vanno i migliori auguri sperando che i medici di Boston si mettano d'accordo con quelli italiani perché le diagnosi sull’incidente sono assai diverse tra loro, a me è piaciuta. La Grecia ha uno che da solo vale mezza squadra. Ma l'Italia ha alcuni ragazzi che hanno riconciliato il Forum con la Nazionale e con il basket. Tifava accanto a Dino Meneghin anche Gamba: icona al quale il “tifoso” di basket Max Finnazer Flory con amore ha dedicato un docufilm per i suoi 90 anni. Non l'ho visto ma ho letto che è ben fatto e immagino che Gamba avrà apprezzato. Ho un ricordo di lui (uno dei tanti) e della sua capacità di “capire”. Allenava a Varese. Visto che lo conoscevo gli feci arrivare un ragazzino (neppure 17 anni) che mi era stato segnalato da amici del Lido dove il bimbo giocava. Lo vide e lo prese. Ma prima del congedo mi disse: “Ha una buonissima tecnica, ma ho l'impressione che gli manchi qualche cosa. Non come fondamentali: altro, ... capisci?”. Aveva ragione. Gli fece fare un paio di amichevoli, ma il ragazzo non aveva “testa”. Anzi, aveva purtroppo brutte abitudini e dopo poco fu tagliato. Non diventò mai un giocatore. Io avrei scommesso su quel ragazzo. Ma Gamba, lui aveva capito subito quale fosse il problema. Del resto se sei riuscito a farti ascoltare anche da Cesare Rubini significa che sei speciale.

Italbasket che fa sperare, Nazionale di volley che fa sognare. Italnuoto che ha fatto il pieno di medaglie europee, ma dai giornaloni è già scomparsa. Spazio fagocitato dal calcio e dal campionato più improbabile della storia. Non mi addentro nelle miserie. Mi pare che il Milan sia la squadra che ha l'equilibrio maggiore, forse anche perché nello spogliatoio, Ibra con facilità appende all'attaccapanni chi sgarra. E che la Juventus (che pure ha 4 punti in più rispetto alla scorsa stagione, giocando decisamente peggio) sia la squadra (finora) più deludente. Atalanta prima in classifica in solitaria. E se fosse la sorpresona dell'anno come lo fu il Verona di Bagnoli? Il maestro Gasperini (nella foto), in fretta congedato dall'Inter, mai interpellato dalla Juventus, mai ipotizzato da un grande club, lo meriterebbe. Bergamo sarà (con Brescia) la capitale della Cultura. Potrebbe diventarlo anche del calcio italico.

MARANELLO – Bagnaia in moto-GP rincorre a suon di vittorie il vertice della classifica. Mancano sempre meno gare, ma la moto funziona e il pilota sa il fatto suo. Non così a Maranello, dove niente funziona. L'ultimo pit-stop di Sainz in Olanda è stata una cosa comica. Sentire Binotto che ancora una volta spiega le ragione della cazzata del “muretto” (stavolta il muretto, un'altra i meccanici, un'altra la strategia) è irritante. Binotto: in un mestiere diverso dal suo sarebbe stato da tempo messo alla porta. Binotto: lei non ha più giustificazioni. Le ha squadernate tutte e si sta ripetendo. Verstappen è un fenomeno, più bravo (lo dice la pista) di Leclerc. La Redbull è una vettura più affidabile della Ferrari. Ma la sua squadra sembra quel tipo di giocatore che al casinò, ha azzeccato un filotto vincente alla roulette ma non ha saputo fermarsi prima di perdere tutto. Addirittura indebitandosi. Binotto, i piloti, il motore, la vettura, le gomme sono l'ultimo dei suoi problemi. E' la squadra che è roba da “oggi le comiche”: fa ridere gli altri. I tifosi della Ferrari li fa piangere.

Piange anche il mio amico Orso che ha perso sul pc l'intero lavoro. Forse perché ha scritto senza “salvare” (farlo spesso, consigliano gli informatici) o forse per pura sfiga: capita. Bisognerebbe fare come Indro, che mai pigiò i tasti di un pc al posto di quelli della sua adorata Lettera 22. O addirittura come Enzo Biagi che scriveva a mano gli articoli che poi una collaboratrice ricopiava su un “veicolo” più moderno. Chissà cosa avrebbero scritto Indro e Enzo di Silvio Berlusconi che ha fatto quattro milioni di contatti su “Tik Tok”: ma qualcuno glielo avrà detto al Cavaliere che quella piattaforma è gestita dagli odiati comunisti cinesi? Secondo me non glielo hanno spiegato.

Direte: parli male di tutti. Ogni settimana veicoli veleno (e non solo veleno) da questo imperdibile spazio che immeritatamente ti ospita. Condivido. Avete ragione. Il fatto è che io (omaggio all'Orso e al suo perduto lavoro), per dirla con Giorgio Gaber “Non mi sento italiano. Ma per fortuna o purtroppo lo sono”. La bella canzone di Gaber termina con un “per fortuna, per fortuna lo sono”. Esatto: per fortuna. Pensa a casa di Vladimir o di Xi o dei preti iraniani o del paffuto nordcoreano: sarei da tempo al gabbio. Senza alcuna speranza di uscire. E, per precauzione, avrei dovuto togliermi il vizio del caffè.

 

 

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